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Culture
Jovanotti Live 2018 è rap e allegria

Di Chiara Giacobelli

Rimini – L’RDS Stadium di Rimini accoglie Lorenzo Jovanotti nelle due serate del tour dedicate alla cittadina romagnola con grande entusiasmo: tribune piene, parterre in movimento, una folla che canta e balla per più di due ore dimostrando tutto il suo apprezzamento nei confronti di un concerto che, decisamente, si differenzia da quelli a cui il cantautore toscano ci ha abituati negli ultimi anni. Se non mancano i suoi consueti punti di forza – l’allegria, la positività, l’amore e l’energia – musicalmente Jovanotti compie un lungo cerchio che dagli esordi ingloba tutta la sua carriera per tornare infine all’anima delle origini: il rap.

Sarà per il fatto che la moda lo vede di nuovo in auge in Italia come pure nel resto del mondo, sarà per un desiderio personale, di certo questo spettacolo rispetto ai precedenti si dimostra più legato al Jovanotti degli inizi, dagli abiti alla scaletta, dall’animazione al sound, quasi a volerci ricordare che fu proprio lui il primo a portare la musica rap nella scena italiana, ad aprire spiragli di libertà e a creare qualcosa che all’epoca per noi era rivoluzionario. Così, il tour 2018 risveglia nel pubblico ricordi dell’infanzia e dell’adolescenza, a tratti catapultandoci dritti verso quegli anni ’90 che quasi ci sembrava di aver dimenticato e invece eccoli là, cristallizzati nella memoria. È un risveglio di sensazioni, di emozioni, di odori, colori e suoni, un qualcosa di estremamente piacevole perché non lo percepiamo come un passo indietro, bensì come un guardarsi alle spalle dopo aver percorso un cammino di crescita.

Spazio allora a tutti quei successi che hanno segnato l’ascesa di Lorenzo tanti anni fa: “Ragazzo fortunato”, “Ciao mamma”, “Penso positivo”, “Non m’annoio”, proseguendo con “Sabato”, “L’ombelico del mondo”, “Tanto tanto tanto” e così via; ad esse si aggiunge il ritrovato ritmo hip hop dell’ultimo album, tra cui “Oh vita, “In Italia”, “Le canzoni”, “Fame”, “Viva la libertà”. Dunque, un’esplosione di rapping che ci riconsegna Jovanotti come era nato, sebbene arricchito da un’esperienza professionale per nulla scontata e tale da non passare inosservata: dall’incipit di “Smells like teen spirit” dei Nirvana all’opera lirica, dal valzer (accompagnato da una coppia di bravissimi ballerini sul palco), dentro questo live 2018 c’è la sintesi di un’intera vita da musicista e cantante. Il look stesso – dalla giacca luccicante al cappellino di Valentino Rossi, dalla canotta bianca alla barba lunga – si fa portavoce di un eclettismo che lo ha sempre contraddistinto e gli ha permesso di mantenersi in cima alle classifiche nonostante il passare del tempo (e dell’età, perché Lorenzo continua ad essere bello e solare come quando era ragazzino).

Energia da vendere, carisma, empatia a non finire, Jovanotti mette in piedi uno dei suoi migliori concerti di sempre, aiutato in ciò da uno staff di alto livello che ha curato insieme a lui l’intero spettacolo, compresa la scenografia con un unico grande schermo alle spalle, 13 lampadari retró e una piattaforma mobile per permettergli di giocare con la consolle. Eccoci allora tornati agli anni ’90, al dj che si divertiva mixando i pezzi e dando loro una forma tutta particolare, al ribelle in berretto, canottiera con tatuaggi in vista, jeans e scarpe da tennis, ai passi di danza senza regole, al coinvolgimento diretto del pubblico. Ma eccoci anche tornati – qui c’è da dire che non ce ne siamo in realtà mai allontanati – al sognatore e al romantico, ogni volta capace di emozionare i palazzetti sulle note di “A te”, “Mi fido di te” e la nuova “Chiaro di luna”.

Rimini c’è, con il corpo e con l’anima; i fan rispondono prontamente alle sue battute su Valentino, all’appello contro il razzismo di qualunque forma e alle prime note della tanto amata “Romagna mia”; Rimini c’è in una serata di “musica seria, luce che varia, pioggia che cade, vita che scorre”. Se di messaggi come sempre il cantautore ne vuole far passare, senza timore di esprimersi apertamente, uno su tutti ci fa capire che in fondo lui, Lorenzo, di strada ne ha fatta davvero tanta, ma il fulcro del suo essere è rimasto lo stesso. Questa volta per esprimerlo sceglie le parole del “Don Chisciotte” di Miguel de Cervantes.

“Ai pazzi per amore, ai visionari,
a coloro che darebbero la vita per realizzare un sogno.
Ai reietti, ai respinti, agli esclusi. Ai folli veri o presunti.
Agli uomini di cuore,
a coloro che si ostinano a credere nel sentimento puro.
A tutti quelli che ancora si commuovono.
Un omaggio ai grandi slanci, alle idee e ai sogni.
A chi non si arrende mai, a chi viene deriso e giudicato.
Ai poeti del quotidiano.
Ai “vincibili” dunque, e anche
agli sconfitti che sono pronti a risorgere e a combattere di nuovo.
Agli eroi dimenticati e ai vagabondi.
A chi dopo aver combattuto e perso per i propri ideali,
ancora si sente invincibile.
A chi non ha paura di dire quello che pensa.
A chi ha fatto il giro del mondo e a chi un giorno lo farà.
A chi non vuol distinguere tra realtà e finzione.
A tutti i cavalieri erranti.
In qualche modo, forse è giusto e ci sta bene…
a tutti i teatranti”

 

Per maggiori informazioni: www.jovanonottitour.com; www.stadiumrimini.net

  

Tags:
jovanotti live 2018jovanotti concertoconcerto jovanotti





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