Pillole d'Europa
BANDI APERTI SU TUTELA DELLA BIODIVERSITA’, PROGETTI INNOVATIVI TRA AERONAUTICA E SPAZIO, DATI SU STRESS E LAVORO
PER STARE MEGLIO COME CITTADINI EUROPEI E CONOSCERE DIRITTI E TUTTE LE OPPORTUNITA' UTILI

Tutela biodiversità - progetti italiani ed europei
di Cinzia Boschiero
Domanda: c’è un raccordo territoriale tra realtà diverse in Italia e in Unione europea per tutelare l’ambiente? Gianni Trussovio
Risposta: sì. Anche in occasione della importante manifestazione Euroflora tenutasi di recente a Genova erano presenti degli stand con informazioni sulle attività e sui progetti di tutela della biodiversità e dell’ambiente tra cui il Nucleo Forestali Cites. La CITES (Convention on International Trade in Endangered Species of Flora and Fauna) è una convenzione Internazionale siglata a Washington nel 1973 a cui aderiscono attualmente 184 Stati e che attraverso l’uso sostenibile delle risorse ed un articolato meccanismo di certificazioni e controlli, tutela le specie di flora e fauna in via di estinzione, mediante la regolamentazione del commercio di esemplari vivi o morti, loro parti o derivati. In Italia il raggruppamento Carabinieri CITES opera con 35 nuclei e distaccamenti. C’è poi la SOARDA del Comando Unità Forestali Ambientali e Agroalimentari Carabinieri che opera su tutto il territorio nazionale per contrastare il fenomeno del bracconaggio ai danni soprattutto di avifauna migratoria e di ittiofauna. Ogni anno sono migliaia gli illeciti penali ed amministrativi contestati dai carabinieri e collabora con altre forze di polizia straniere anche per arginare il fenomeno del maltrattamento degli animali e del commercio transnazionale degli animali da compagnia che raggiunge un volume di affari fino a trecento milioni di euro. Sino al 23 settembre sono aperti diversi bandi del programma comunitario Life che si occupa proprio della biodiversità e dell’ambiente E’ aperto un bando con un budget di 156,9 milioni di euro che cofinanzia progetti d’azione standard (SAP) del sottoprogramma Natura e Biodiversità e progetti che riguardino l’attuazione della legislazione comunitaria in materia di natura e biodiversità; c’è pure un bando con un importo totale di 61,5 milioni di euro che cofinanzia progetti d’azione standard (SAP) del sottoprogramma del Mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici; un bando con un budget totale di 91,4 milioni di euro che cofinanzia progetti del sottoprogramma Transizione all’energia pulita e azioni di coordinamento e di sostegno su temi specifici. Sono poi stati stanziati 158 milioni di euro per un bando che cofinanzia progetti strategici di tutela della natura (SNaP) e progetti strategici integrati (SIP) nel quadro dei sottoprogrammi Economia circolare e qualità della vita e Mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici e Progetti Strategici di tutela della natura (SNaP) nel quadro del sottoprogramma Natura e Biodiversità; si tratta di un bando a due fasi con una presentazione entro il 4 settembre di un concept note del progetto e a seguire entro il 5 marzo 2026 i partecipanti selezionati dovranno inviare il progetto ben definito in tutte le sue parti. E’ pure aperto un bando che cofinanzia progetti di assistenza tecnica per la preparazione di SNaP e SIP di buona qualità, che ha un importo totale di un milione di euro. Sono invece ben 21, 8 milioni di euro i soldi stanziati per il bando che cofinanzia progetti riguardanti priorità politiche e legislative ad hoc su temi individuati in consultazione con gli Stati membri dell’Unione europea. Mentre sono sei milioni e mezzo di euro i soldi del bando che cofinanzia progetti di assistenza tecnica per preparare e/o facilitare l’ampliamento e la replicazione dei risultati di altri progetti finanziati dal programma LIFE, dai programmi precedenti o da altri programmi di finanziamento dell’Unione Europea. I progetti sono finanziati nell’ambito dei sottoprogrammi Natura e Biodiversità e Ambiente e qualità della vita. Sono gestiti dalla CINEA, l’Agenzia europea per il clima, le infrastrutture e l’ambiente che ha stanziato in totale per tutti questi bandi 578 milioni e centomila euro.
Domanda: ci sono delle ricadute importanti per la ricerca visti gli incrementi di investimenti nello Spazio anche a livello europeo? Luigi Damassi
Risposta: sì. Ci sono realtà come l’Istituto Neurologico "Carlo Besta" che, in collaborazione con diverse entità, tra cui la Fondazione HEAL , sta sviluppando progetti che applicano le pratiche di addestramento aerospaziale alla formazione dei neurochirurghi. Uno di questi progetti, chiamato ASTRO-NETS che sfrutta le metodologie e le lezioni apprese dall'addestramento degli astronauti per migliorare e innovare la formazione dei neurochirurghi, con un focus particolare sullo sviluppo di competenze trasversali e sulla gestione di situazioni complesse e ad alto rischio. C’è poi il Besta NeuroSim Center con il programma ErasmusPlus Knowledge Alliances che coinvolge oltre quindici partners tra i principali centri di neurochirurgia in Unione Europea nell'ambito del progetto AENEID (Academy for European Neurosurgical Excellence through Innovation and Diversity). L'obiettivo è stabilire un nuovo paradigma nel percorso formativo dei giovani neurochirurghi europei. Il dott. Alessandro Perin è principal investigator, ideatore e responsabile di questo progetto che consente di ottenere una vera e propria 'patente europea', di possedere un adeguato bagaglio di conoscenze teoriche e pratiche con utilizzo di simulatori chirurgici 3D ed altre innovazioni; il Besta Neurosim Center da quando è stato fondato collabora con l’aeronautica e con progetti relativi alla salute del cervello, utilizzando anche fondi europei.
Domanda: ci sono dei progetti europei sul tema stress e lavoro, visto che molti colleghi come me patiscono di questo dover essere presenti lavorativamente sia on line che in presenza in molte professioni ? Dario Mantorio
Risposta: In effetti il digitale permea le nostre vite e molte professioni risentono di maggiore stress in quanto i lavoratori devono essere vigili e presenti sia on line che in presenza e questo li stressa molto. Di recente il 26 maggio è stato presentato ad esperti europei ed internazionali provenienti da 51 Stati, uno studio scientifico ad esempio sul tema “Giornalisti e stress- il caso Italia” a Praga, al Congresso europeo di Psicologia del lavoro. Lo studio, frutto di tre anni di lavoro con focus group in tutta Italia, interviste e questionari online ha evidenziato le criticità legate alla professione del giornalista, caratterizzata da elevate richieste cognitive ed emotive, scadenze serrate e aggiornamenti costanti, fattori di stress che possono compromettere il benessere mentale e fisico. Allo studio hanno partecipato quasi duemila giornalisti, ed è frutto della collaborazione tra l'Osservatorio permanente Salute e Sicurezza di Casagit (composto da Andrea Artizzu, Giorgio Pacifici e Tiziana Sapienza), il Consiglio Nazionale dell'Ordine degli Psicologi italiano (Cnop). Le conclusioni che sono state esposte nel Congresso Eawop, principale organizzazione professionale per psicologi industriali e organizzativi in Unione Europea. Affrontare i rischi psicosociali nel giornalismo e anche nelle altre professioni è fondamentale. Ci sono diversi progetti europei sul tema stress e lavoro digitale come il progetto “STRESS-LESS” finanziato dal programma ErasmusPlus KA2 della Commissione Europea, che si concentra sulla fornitura di soluzioni per la prevenzione dello stress digitale nelle pmi; sviluppa materiali di formazione e offre informazioni aggiornate su come i diversi Stati stanno affrontando lo stress digitale. C’è il progetto “BURNOUT PREVENT” finanziato dai fondi Interreg Central Europe che affronta il burnout, incluso lo stress digitale, nel contesto aziendale e del tempo libero; mira a rafforzare le competenze imprenditoriali e a sviluppare soluzioni di servizi per una migliore prevenzione del burnout. C’è ad esempio il progetto “StressOut” finanziato da ErasmusPlus che si concentra sul riconoscimento, la gestione e la prevenzione dello stress e del burnout correlati al lavoro, utilizzando strumenti moderni.C’è la Campagna dell'EU-OSHA per un lavoro sicuro e sano nell'era digitale; l'Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro (EU-OSHA) è attivamente impegnata nella promozione di condizioni di lavoro sicure e sane nell'era digitale, anche attraverso il suo punto informativo presso la Commissione europea. Anche una relazione del Parlamento europeo sulla salute mentale nel mondo del lavoro digitale ha affrontato la questione della salute mentale nel mondo del lavoro digitale attraverso una relazione, evidenziando la necessità di agire per proteggere la salute mentale dei lavoratori nell'era digitale.