Tutto quello che c'è da sapere sulla nuova stagione del Teatro Litta di Milano - Affaritaliani.it

Culture

Tutto quello che c'è da sapere sulla nuova stagione del Teatro Litta di Milano

 

TEATRO, SOCIETA’ ed empatia.

LA STAGIONE 2013-2014 del teatro litta

 

 

Siamo abituati, ormai da anni, noi al Teatro Litta (oggi Fondazione Palazzo Litta per le Arti ONLUS) a pensare che il nostro lavoro sia un percorso in continuo cambiamento, rispetto a quando abbiamo iniziato, ormai più di 30 anni fa.

 

E’ certo che i più grossi cambiamenti sono avvenuti negli ultimi 15 anni, là dove la società ha sperimentato percorsi che mai avrebbe immaginato.

Se rileggiamo un libro come L’era dell’accesso di Jeremy Rifkin del 2000 e poi subito dopo il più recente La civiltà dell'empatia. La corsa verso la coscienza globale nel mondo in crisi del 2011, dello stesso Rifkin, abbiamo la netta sensazione che nell’arco di un decennio anche la visione di uno stimato economista (nonché attivista e saggista americano)  come lui abbia subìto un drastico ribaltamento di prospettive: dall’onnipotenza di una architettura  tecnologico-globale in cui il mondo si divideva in servers and clients, alla possibilità di uno sviluppo di una coscienza empatica comunitaria, come unica ancora di salvezza dopo i crimini finanziari ed economici perpetuati negli ultimi anni.

 

E il teatro – che è uno degli specchio in cui la società dovrebbe riconoscersi - si rivela essere una piattaforma viva - e non virtuale - dove poter sperimentare e alimentare un nuovo spirito che possa favorire la riflessione su noi stessi e sul mondo (e quindi la realtà) che ci circonda. Questo spirito - nel caso di chi vive il teatro e ci lavora - si nutre della voglia di rappresentare, di mettere in scena, perché la rappresentazione di ciò che siamo è sempre catartica della realtà che ci circonda. E’ uno spirito – quello del teatro – che ci spinge a desiderare di essere sempre diversi, perché ci intrattiene, ci diverte, ci fa pensare, e ci fa incontrare una parte di noi stessi che non conoscevamo, al di là dello specchio, oltre quella finestra che ci rimanda infiniti paesaggi fra cui scegliere.

 

E questi paesaggi possibili sono raccontati dal teatro e dagli autori che faranno parte del programma della nostra prossima stagione: da Goldoni a Ayckbourn, da Pirandello a Amos Kamil, da David Harrower a Andrea Cosentino passando per Enda Walsh e Jerome Tonnerre, per approdare a un Principe di Macchiavelli riscritto e adattato da Stefano Massini. A loro si uniscono giovani gruppi e compagnie della scena italiana di tendenza che faranno parte di un programma speciale chiamato Apache, curato da Matteo Torterolo per il Teatro Litta, da gennaio a giugno 2014.

 

Ora, pero, va necessariamente detto che il teatro non è più quel luogo riconoscibile solo per la sua funzione produttiva/promozionale di una cultura dello spettacolo dal vivo, ma è diventato necessariamente - nel corso dell’ultimo decennio - un luogo che si trasforma in piazza, in crocevia, in hub per la comunicazione e la connessione di coloro che amano ‘leggere’ la realtà attraverso la lente della rappresentazione facendo anche un’esperienza diretta, attiva, e non sempre necessariamente passiva, di fruitori/consumatori culturali.

 

Per Il Teatro Litta, con la sua sede in un palazzo storico al centro della città di Milano, questa necessità di far parte di un mondo che non è solo spettacolo, ma anche e soprattutto comunicazione/fruizione di contenuti artistici, linguaggi in divenire, cultura della realtà, è diventato di fondamentale importanza. E’ la stessa posizione urbanistica dei nostri spazi, e il suo relativo contesto storico, a indicarci una maggiore dinamicità di intervento nel tessuto di una città come Milano che si prepara a un’esposizione universale.

 

Per questo - in veste di operatori culturali - crediamo e perseguiamo costantemente un superamento dei compiti e dei ruoli di intervento troppo spesso riduttivi, superando gli steccati fra produttore e consumatore di cultura, e scegliendo di proporre una forma empatica di scambio di esperienze, per far sì che il luogo teatro si trasformi e si apra sempre di più innanzitutto alle nuove generazioni di creatori/produttori di cultura dello spettacolo, per un serio ricambio generazionale. E ciò avviene da più di un decennio, con il risultato di far diventare il Teatro Litta un luogo naturale per una factory di lavoro e di residenze artistiche.

 

Ecco perchè la stagione che abbiamo progettato contiene necessariamente le esperienze artistiche delle nuove generazioni, sia che si interroghino su come rappresentare oggi Goldoni o Pirandello, sia che frequentino i più avanzati linguaggi di comunicazione/rappresentazione come gli ensemble artistici programmati nel corso della stagione all’interno di quella ‘riserva indiana’ chiama Apache - progettata e curata da Matteo Torterolo.

 

Di una cosa siamo convinti: la crisi in atto ci pone difronte alla netta consapevolezza che il mondo che conoscevamo non c’è più, e di conseguenza anche il teatro. Il nuovo mondo è tutto da costruire, con la forza, la volontà e tutti i sacrifici possibili (che abbiamo fatto per più di 30 anni) e che riusciremo ancora a fare, coadiuvati - e lo speriamo vivamente - da quelle istituzioni pubbliche che ancora credono - come noi - nello spirito di un pensiero che possa aiutarci a interpretare una società che si prepara ad affrontare ancora enormi cambiamenti.

 

Una possibilità, per ogni teatro inserito nella mappa urbana di una città, sarà quella di poter essere non solo un elenco di spettacoli più o meno belli, più o meno alla moda, ma uno spirito in grado di diffondere la necessaria empatia per leggere la realtà con occhi diversi.

 

La Direzione Artistica del Teatro Litta

Gaetano Callegaro e Antonio Syxty

 

 

 

 

 

 

 

 

 

CALENDARIO STAGIONE SERALE 2013/2014

 

22 ottobre - 3 novembre                                                                   SALA LA CAVALLERIZZA

Litta_Produzioni / Pierfrancesco Pisani / Capotrave

MISTERMAN

di Enda Walsh

regia Luca Ricci

 

12 - 21 novembre e 26 novembre - 1 dicembre                               SALA TEATRO LITTA

Litta_Produzioni / Accademia dei Folli

IL BUGIARDO

di Carlo Goldoni

regia Carlo Roncaglia

prima nazionale

 

10 - 31 dicembre e 7 - 10 gennaio                                                    SALA TEATRO LITTA

Litta_Produzioni

SINCERAMENTE BUGIARDI

di Alan Ayckbourn

regia Antonio Syxty

 

16 - 20 gennaio                                                                                 SALA LA CAVALLERIZZA

APACHE

La Tempesta Dischi / Pubblico Teatro

CINQUE ALLEGRI RAGAZZI MORTI

IL MUSICAL

Episodio I - L'Alternativa

 

21 gennaio - 16 febbraio                                                                   SALA TEATRO LITTA

Litta_Produzioni / Il Contato / Teatro Giacosa di Ivrea

ENRICO IV

di Luigi Pirandello

regia Alberto Oliva

 

24 gennaio - 9 febbraio                                                                     SALA LA CAVALLERIZZA

Litta_Produzioni

IL VENDITORE DI SIGARI

di Amos Kamil

regia Alberto Oliva

 

13 - 17 febbraio                                                                                 SALA LA CAVALLERIZZA

APACHE

Fagarazzi Zuffellato

HEAVEnEVER 

un vano desiderio di paradiso.

questo stato stupefacente

 

18 febbraio - 2 marzo                                                                       SALA LA CAVALLERIZZA

Litta_Produzioni / Pierfrancesco Pisani

NOT HERE NOT NOW

di e con Andrea Cosentino

regia Andrea Virgilio Franceschi

 

25 febbraio - 16 marzo                                                                     SALA TEATRO LITTA

Litta_Produzioni / Malalingua Associazione Culturale

COLTELLI NELLE GALLINE

di David Harrower

regia Antonio Syxty

 

14 - 17 marzo                                                                                   SALA LA CAVALLERIZZA

APACHE

inQuanto teatro

ABBA-BOSCH

uno spettacolo di fantascienza

 

18 - 23 marzo                                                                                   SALA TEATRO LITTA

Arca Azzurra Teatro

IL PRINCIPE

da Niccolò Machiavelli

regia Stefano Massini

 

1 - 13 aprile                                                                                       SALA TEATRO LITTA

Litta_Produzioni / Accademia dei Folli

GLI STRACCIONI

di Tiziano Scarpa

regia Carlo Roncaglia

 

11 - 14 aprile                                                                                     SALA LA CAVALLERIZZA

APACHE

Progetto Robur

NEW YORKER HOTEL 3327

(Prometeo tradito)

 

15 - 19 maggio                                                                                  SALA TEATRO LITTA

APACHE

Codice Ivan

MUORI

Liberamente ispirato al Requiem di Mozart

 

13_ 16 giugno                                                                                   SALA LA CAVALLERIZZA

APACHE

Garten

MW RELOADED 

 

16 giugno – 5 luglio                                                                           SALA TEATRO LITTA

Litta_Produzioni

CONFIDENZE TROPPO INTIME

di Jérome Tonnerre

regia Antonio Syxty

 

 

 

 

 

22 ottobre - 3 novembre                                                                                   SALA LA CAVALLERIZZA

 

Litta_Produzioni / Pierfrancesco Pisani / Capotrave

MISTERMAN

 

di Enda Walsh

traduzione Lucia Franchi

con Alessandro Roja

regia Luca Ricci

scene Katia Titolo

musiche originali ed effetti sonori Antonello Lanteri

voci off Daria Deflorian, Irene Splendorini

e Veronica Cruciani, Giordano De Plano, Andrea Di Casa, Federica Festa,

Lucia Franchi, Francesco Montanari, Alessandro Riceci

organizzazione Laura Caruso

produzione Litta _Produzioni / Pierfrancesco Pisani / Capotrave

in collaborazione con Infinito srl

con il sostegno della Regione Toscana

si ringraziano Jamie Vartan, Anna Ashton, Woolcan, Teatro Belli, Stefan Schweitzer

 

Un solo attore in scena, Alessandro Roja, rivelatosi al grande pubblico nel ruolo del “Dandi” della serie Romanzo Criminale. È lui Thomas Magill, giovane impegnato nell’opera di redenzione dei propri concittadini che sulla scena si trasforma in una decina di personaggi del suo villaggio, li imita, dialoga con loro in un racconto corale, ironico e commovente, mentre si fa strada un oscuro presentimento di tragedia.

Prima traduzione e messa in scena italiana del testo dell’autore irlandese Enda Walsh, considerato uno dei maggiori drammaturghi contemporanei, Misterman è il racconto di una follia vendicativa celata dietro un’apparente, ostentata innocenza.

In una scena composta da pochi elementi, la regia di Luca Ricci crea una scenografia immaginaria creata dalle voci del villaggio registrati e riascoltati da Thomas con maniacale ritualità, tenendo il pubblico sospeso tra divertita adesione al personaggio e inquieta attesa.

 

Enda Walsh (1967) è un drammaturgo irlandese, attualmente residente a Londra. Walsh frequenta la stessa scuola superiore in cui insegnarono Roddy Doyle e Paul Mercier. Dopo aver scritto per il Dublin Youth Theatre, si trasferisce a Cork dove scrive Fishy Tales per la Graffitti Theatre Company, seguito da Ginger Ale Boy per la Corcadorca Theatre Company. Conosce il successo con la produzione della sua opera Disco Pigs in collaborazione con il regista Pat Kiernan del Corcadorca Theatre. Da quando si è trasferito a Londra, Walsh è stato particolarmente prolifico come autore, portando in scena ben 13 sue opere, due radiodrammi e due sceneggiature. Vincitore dello Stewart Parker and the George Devine Awards, tre Edinburgh Festival Fringe Awards e due Critic's Awards, è stato nominato autore associato dell'Abbey Theatre di Dublino. Le sue opere, dalla famosissima Disco Pigs a Bedbound, Small Things, Chatroom e The Walworth Farce, sono state tradotte in più di 20 lingue e sono state rappresentate in tutta Europa, ma anche in Australia, Nuova Zelanda Stati Uniti.

Ha scritto inoltre due radiodrammi: con Four Big Days in the Life of Dessie Banks per la RTE ha vinto il I PA Radio Drama Award e The Monotonous Life of Little Miss P per la BBC è stato segnalato al Gran Prix di Berlino. Ha inoltre scritto piece per il Paines Plough di Londra, il Druid Theatre di Galway, il Kammerspiele di Monaco e il Royal National's Connections Project di Londra. Ha collaborato alla stesura della sceneggiatura del film ispirato a Disco Pigs e ha scritto la sceneggiatura di Hunger insieme al vincitore del Turner Prize Steve McQueen. Il film è stato premiato con il Caméra d'Or award al Cannes Film Festival e il Best Film awardal Sydney Film Festival. Alessandro Roja nasce a Roma il 4 giugno 1978. Termina nel 2004 la Scuola Nazionale di Cinema di Roma. È diventato famoso come coprotagonista di Romanzo criminale - La serie (2008), miniserie televisiva ispirata alla vera storia della banda della Magliana, nel ruolo di Dandi. Nel 2009 è sul grande schermo con Feisbum! Il film, pellicola in otto episodi ispirata al social network Facebook. L'anno successivo è tra i protagonisti di Tutto l'amore del mondo, regia di Riccardo Grandi.

CapoTrave è una compagnia residente a Sansepolcro (Ar), che opera tra la Toscana e Roma. A Sansepolcro, CapoTrave ha ideato e organizza Kilowatt, l’energia della scena contemporanea (Premio Ubu 2010), un importante festival nazionale dedicato alle giovani realtà della scena contemporanea. I più recenti spettacoli della compagnia sono: Robinsonade (2008), il site specific Messaggi in bottiglia (2009), Virus (2010) e Nel bosco (2012).

Pierfrancesco Pisani è un produttore teatrale di 29 anni. Dal 2008 ha prodotto 8 piece teatrali: Thom Pain  di Will Eno, con Elio Germano regia Elio Germano e Silvio Peroni (co-produzione Bam Teatro e Mittelfest), Lady Grey di Will Eno con Isabella Ragonese, regia Isabella Ragonese e Silvio Peroni (co-produzione Bam Teatro e Mittelfest), È stato così di Natalia Ginzburg con Sabrina Impacciatore regia Valerio Binasco (co-produzione Teatro della Tosse e Parmaconcerti), Primi passi sulla luna di e con Andrea Cosentino (co-produzione Kilowatt Festival), Angelica di e con Andrea Cosentino (co-produzione Litta_Produzioni), Fedra rivista a tranci di Andrea Cosentino con Andrea Cosentino, Elisa Marinoni, Simone Castano, regia Valentina Rosati (co-produzione con Teatro Stabile delle Marche), Kvetch - Piagnistei di Steven Berkoff, regia Tiziano Panici (co-produzione Network Nuove Sensibilità e Argot produzioni), Le lettere segrete di Ofelia di Steven Berkoff con Balletto Civile (co-produzione Balletto Civile e Teatro Due di Parma).

 

 

 

12 - 21 novembre e 26 novembre - 1 dicembre                                                      SALA TEATRO LITTA

 

Litta_Produzioni / Accademia dei Folli

IL BUGIARDO

 

di Carlo Goldoni

con Enrico Dusio, Elena Ferrari, Elisa Galvagno, Gianluca Gambino, Raffaele Musella

regia Carlo Roncaglia

riduzione ed elaborazione drammaturgica Carlo Roncaglia, Emiliano Poddi

musiche originali Carlo Roncaglia

scene e costumi Bettina Colombo

luci Fulvio Melli

sonorizzazione Donato Merz Terrameo

organizzazione Valentina Pollani

produzione Litta_Produzioni / Accademia dei Folli

 

Lelio, figlio di Pantalone, torna a Venezia da Napoli, città in cui è cresciuto seguendo l’impulso a vivere una continua avventura, affidandosi al suo estro di bugiardo impenitente. Capita subito nel pieno di una serenata che Florindo, amante timido, rivolge segretamente a Rosaura, mentre insieme alla sorella Beatrice sta sul terrazzino di casa. Senza indugio Lelio, assistito dal servo Arlecchino, si fa avanti, attirando l’attenzione delle figlie del Dottore e attribuendosi il merito dell’omaggio canoro. Da questo momento in poi inizia un rutilante gioco di “spiritose invenzioni”, come il fantasioso protagonista definisce le sue menzogne: s’inventa un’identità ammantata di ricchezze e nobiltà, si dichiara un cavaliere napoletano invaghito di Rosaura, si finge un amico di se stesso con il padre, si vanta di aver goduto i favori delle sorelle con il severo Ottavio, amante di Beatrice. Anche quando à smentito dai fatti, non si perde d’animo e cambia con sollecitudine identità e storia, riuscendo comunque convincente. Quando le esagerazioni raggiungono un livello insopportabile d’immoralità, è scacciato dal padre e da tutti gli altri, mentre sul filo della convezione teatrale si ricompongono le coppie di innamorati.

 

dalle note di regia

Il bugiardo è certamente una commedia, piena di gag e di trovate comiche. Gli equivoci però non sono voluti da un Fato capriccioso e beffardo; sono il risultato di una patologia tutta umana. Lelio, con le sue spiritose invenzioni, innesca un meccanismo perverso e inesorabile che lo porterà alla rovina, all’allontanamento dalla società in cui tenta – disperatamente – di inserirsi. Lelio è uno sbruffone e un bugiardo ma è sostanzialmente un disadattato, vittima di una società profondamente malata, sclerotizzata. Un essere umano dimenticato da tutti addirittura dal padre, assente fin dalla sua giovinezza.  Stritolato dalle convenzioni, Lelio, tenta di liberarsene con ogni mezzo. Ma è tutto inutile. Lelio è vittima del mondo.

Ruota intorno a questa figura tragicomica una galleria di personaggi inconsapevolmente crudeli, avidi, sospettosi, creduloni. Il malessere e la paura serpeggia tra le battute frizzanti. In un continuo e inesorabile scambio di ruoli, cinque attori danno vita ai 14 personaggi della commedia goldoniana. Questa costante trasformazione imprime alla pièce un nuovo ritmo che pur mantenendo ben leggibile la trama, amplifica il senso stesso del testo in un gioco di specchi in cui la finzione teatrale moltiplica le caratteristiche del protagonista. Le vere protagoniste sono però, alla fine, le convenzioni, le ipocrisie e le “maschere” di una società che ancora oggi non lascia via di scampo.

 

L’Accademia dei Folli nasce nel 1997, quando un piccolo gruppo di giovani attori diplomati alla Scuola di Teatro del Teatro Stabile di Torino, diretta da Luca Ronconi, s’incontrano con alcuni musicisti provenienti dal Conservatorio e dal Centro Jazz di Torino con l’intento di fondere le loro diverse esperienze e dar vita ad un teatro in cui la musica non sia un semplice supporto, ma un elemento complementare; parte integrante dello stesso linguaggio, un linguaggio teatrale vivo, capace di comunicare con un pubblico sempre più abituato ad altre forme di spettacolo (o di intrattenimento), di emozionarlo, di coinvolgerlo.

Un teatro che metta in risalto la sua unica e vera forza: l’energia quasi tangibile che scorre tra l’artista e il pubblico. Il primo passo di questa “avventura” è stato il recital, con spettacoli antologici con cui la Compagnia ha esplorato l’interazione tra testo, musica, parola, gestualità…. dal semplice accostamento di tutti questi elementi verso una loro effettiva fusione. Successivamente, con l’allestimento di produzioni più impegnative (da M. Twain, T. Williams, E. Ionesco, F. Dürrenmatt, B. Vian, A. Cechov), lo stimolante lavoro intorno ad un testo unitario ha portato alla luce nuove problematiche , ma soprattutto nuovi obiettivi.

La Compagnia ha inoltre allestito una serie di concerti veri e propri: omaggi, tributi e monografie.

Ha curato la stagione teatrale 2001/2002 del Teatro Gobetti di San Mauro Torinese; e, nell’estate 2002, ha gestito la rassegna “Aperitivo sotto il Gazebo” in piazza Carlo Felice a Torino.

Dal 2002 iniziano le collaborazioni con il Teatro Stabile di Torino, con il Teatro Regio, con la Città di Torino e con la Regione Piemonte, coproducendo e realizzando spettacoli teatrali e visite spettacolarizzate. Partecipa a numerosi Festival tra cui il Festival Internazionale di Arezzo (2002 e 2004), il Cesare Pavese Festival (dal 2003 al 2006), il Festival delle Colline Torinesi 2005, Blues in Casale 2006, Folkermesse 2006, Monferrautore 2006.

L’Accademia dei Folli è una Compagnia Convenzionata con il Sistema Teatro Torino dal 2002: nella prima triennalità presso il Teatro Baretti di Torino, e dal 2006 presso il Teatro Stabile. Nel 2006 ha ottenuto la Residenza Multidisciplinare presso il Teatro Municipale della Città di Casale Monferrato.

 

 

 

10 - 31 dicembre e 7 - 10 gennaio                                                                          SALA TEATRO LITTA

 

Litta_Produzioni

SINCERAMENTE BUGIARDI

 

di Alan Ayckbourn

traduzione Luigi Lunari

con Marco Balbi, Vanessa Korn, Carlo Roncaglia, Giovanna Rossi

regia Antonio Syxty

scene e costumi Guido Buganza

staff tecnico Alessandro Barbieri e Ahmad Shalabi 

direttore di produzione Gaia Calimani

foto Valentina Bianchi

produzione Litta_produzioni

 

Il gioco incrociato di coppie in Sinceramente bugiardi: già dal titolo dolcemente contradditorio traspare lo spirito britannico, l'ironico fair-play che caratterizza la commedia dell'inglese Alan Ayckbourn. Prodotto dal Teatro Litta, diretto da Antonio Syxty, lo spettacolo racconta le vicende parallele di due coppie, che finiranno poi per intrecciarsi, intessute con il tipico gusto anglosassone dell'equivoco e del colpo di scena, tutto giocato sul filo della conversazione. La relazione matrimoniale, disincantata e vissuta, tra due dei protagonisti, Sheila e Philip, costituisce lo specchio e il contraltare di quella che unisce gli altri due personaggi, Greg e Ginny, giovani fidanzati alle prese con le scaramucce di un rapporto ancora acerbo. In questo quadro si sviluppano piccole storie di scappatelle extraconiugali, con classici sotterfugi costruiti per far scattare la molla della comicita'. Dietro la leggerezza della commedia, fa pero' capolino un fondo d'inquietudine che tinge la psicologia dei personaggi.

Il teatro di Ayckbourn si caratterizza per lo humour graffiante, agile, intelligente…in una parola: moderno. Ma in Ayckbourn non manca anche una lucida e acuta analisi dei personaggi, non tanto presi a sé stanti, quanto nello sviluppo dei loro rapporti interpersonali; i protagonisti sono quasi sempre marito e moglie, ed è proprio attraverso quei coniugi intrappolati nell’istituzione matrimoniale, che sentono come prigione ma al tempo stesso fonte indispensabile di sicurezza, che Ayckbourn mette in scena il malessere sociale della media borghesia inglese. Accade così anche in Sinceramente Bugiardi, uno dei suoi più noti e acclamati successi, dove una trama di facile presa, incastri perfetti e ritmo frenetico regalano un paio d’ore di umorismo coinvolgente.

 

Figlio di un violinista e di una scrittrice di romanzi rosa, Sir Alan Ayckbourn inizia la carriera teatrale come assistente del direttore di scena al Festival di Edimburgo. Nel 1959 fa rappresentare i suoi primi copioni con lo pseudonimo di Ronal Allen, pseudonimo che scomparirà quando, insieme a Stephen Joseph, fonda il Victoria Theatre, una sala a pianta centrale a Stoke-on-Trent. Con la compagnia stabile di questo teatro continua a recitare in ruoli di protagonista per altri due anni. Nel 1964 è regista radiofonico nella sede della BBC di Leeds. Dal 1976 si trasferisce come direttore alla nuova sede dello Stephen Joseph Theatre dove comincia la sua attività di commediografo e regista. Le sue commedie satiriche si caratterizzano per la coralità dell’interpretazione e quasi sempre i protagonisti sono marito e moglie. E’ attraverso quei coniugi intrappolati nell’istituzione matrimoniale che sentono come prigione ma al tempo stesso fonte indispensabile di sicurezza che Ayckbourn mette in scena il malessere sociale della media borghesia provinciale inglese. Dotato di notevole intuito sociologico, il geniale autore anglosassone riesce a costruire dei personaggi assolutamente credibili, facendo attenzione a non cadere mai nella caricatura. Tra i suoi numerosi successi sono da segnalare: Absurd Person Singular (1972), Bedroom Farse (1975), Sisterly Feelings (1979), Intimate Exchanges (1982), Body Language (1990) Snake in the Grass (2002). Negli anni ’80 Ayckbourn cambia in parte il suo stile, sconfinando talvolta nel dramma trasportato da un pessimismo sempre meno dissimulato, di questo periodo sono Woman in Mind (1985), Henceforward (Il presente prossimo venturo, 1987).

Antonio Syxty è nato a Buenos Aires. Vive e lavora a Milano. Durante gli anni del liceo ha scritto un saggio sulle scritture visuali e d’avanguardia in Italia dal 1940 al 1974. Dopo aver frequentato corsi di Art and Drama negli USA nel 1975/76 ha iniziato a realizzare numerose performance a Milano e in tutta Italia in varie gallerie e spazi culturali dal 1977 al 1984. Nel 1978 ha inventato OH-ART! una movimento artistico autobiografico con un Fan Club dedicato alla sua persona e alle sue azioni artistiche. Negli anni successivi è passato dalla art-performance al teatro svolgendo una carriera di regista di teatro, cinema, televisione  e radio con esperienze di video, editing e comunicazione. Come regista ha lavorato anche per RAI e Mediaset e per il teatro nei maggiori teatri e festival italiani. Attualmente è co-direttore artistico del Teatro Litta di Milano. E’ stato regista anche per pubblicità, filmati industriali, moda, concerti musicali , convention ed eventi particolari live. Ha realizzato interventi installativi, pittorici e di immagine per molti dei suoi spettacoli.

 

 

 

 

 

21 gennaio - 16 febbraio                                                                                          SALA TEATRO LITTA

 

Litta_Produzioni / Il Contato / Teatro Giacosa di Ivrea

ENRICO IV

 

di Luigi Pirandello

con Mino Manni

e con Davide Lorenzo Palla, Giancarlo Latina, Simone Coppo, Sonia Burgarello

regia Alberto Oliva

scene Alessandro Chiti

costumi Marco Ferrara

produzione Litta_Produzioni / Il Contato / Teatro Giacosa di Ivrea

 

prima nazionale

 

Con Enrico IV di Luigi Pirandello il giovanissimo regista Alberto Oliva prosegue un percorso di esplorazione dei grandi autori teatrali. Dopo il Conte di Roccamonte nel Ventaglio di Goldoni e Shylock nel Mercante di Venezia di Shakespeare, interpretati da Mino Manni, sceglie di raccontare la parabola esistenziale di un altro grande emarginato, un reietto della società, che si rinchiude in un volontario esilio di pazzia da cui uscirà allo scoperto urlando la sua rassegnazione: “mi chiamavano pazzo anche prima”.

Il protagonista del testo preferisce ricercare proustianamente il tempo passato, volgersi all’indietro per provare a vivere in un’epoca il cui destino è già scritto, in cui può isolarsi e perdersi, ma anche osservare con malizia la stupida vanità dei propri contemporanei che lo circondano, ridicolmente travestiti da buffoni. Non agisce, guarda gli altri vivere e ride della loro inadeguatezza.

Colpito da un trauma fisico da cui si è risvegliato, Enrico IV si accorge di essere solo e abbandonato, e decide di intraprendere un viaggio mistico alla ricerca di se stesso. La conoscenza attraverso la sofferenza sublima questo piccolo borghese del Novecento fino alle altezze di un personaggio da tragedia greca, ma è tutto un inganno, una finzione costruita ad arte, un’illusione.

Un sogno. Lo spettacolo prenderà vita nella sua stessa testa e sarà impossibile capire cosa sia reale e cosa immaginario, fino a che punto il personaggio finga di non rendersi conto della verità dei fatti e quanto davvero non si accorga di quel che gli si agita intorno.

In questo suo distacco dal mondo e dai suoi vani conflitti, Enrico non è solo testimone del dolore dell'umanità, ma se ne fa vittima e carnefice allo stesso tempo. Subisce, infatti, l’emarginazione più totale dalla vita che gli scorre via dalle mani e lo vede giungere “con una fame da lupo a un banchetto già bell’e sparecchiato”. Ma diventa anche sadico vendicatore di questa solitudine divertendosi a giocare con i suoi ignari complici, i servi che lo venerano come un sovrano medievale e trascorrono l’intera loro esistenza a ingannarsi di ingannarlo, ridicoli infermieri di un assurdo malato psichiatrico.

Per tutti è necessario indossare una maschera, con cui nascondersi e proteggersi per affrontare gli altri e – forse – cercare di essere più forti e coraggiosi: “Guai a chi non sa portare la sua maschera, sia da Re, sia da Papa”.

 

Laureato in Scienze dei Beni Culturali, Alberto Oliva si forma come regista alla Civica Scuola d’Arte Drammatica “Paolo Grassi” di Milano, ha studiato con Kuniaki Ida, Maria Consagra, Gabriele Amadori, Serena Sinigaglia, Renata Molinari, Carlo Boso, JeanClaude Penchenat e ha lavorato come assistente alla regia con Massimo Navone, Antonio Syxty, Carmelo Rifici, Annig Raimondi e Corrado d’Elia. Tra i suoi lavori ricordiamo Il venditore di sigari di Amos Kamil (prodotto da Teatro Litta e riproposto in Sala Cavallerizza in questa stagione 2013-2014), Garibaldi, amore mio e Il Ventaglio di Goldoni prodotti dal Teatro Giacosa di Ivrea) Le Notti Bianche da Dostoevskij. Collabora dal 2009 con la compagnia torinese I BenAndanti. 

 

 

 

24 gennaio – 9 febbraio                                                                                    SALA LA CAVALLERIZZA

 

Litta_Produzioni

IL VENDITORE DI SIGARI

 

di Amos Kamil

traduzione FlaviaTolnay

con Gaetano Callegaro e Francesco Paolo Cosenza

regia Alberto Oliva

assistente alla regia Francesca Prete

con la collaborazione di Alberto Oliva

scene e costumi Francesca Pedrotti

realizzazione scene Ahmad Shalabi

disegno luci Fulvio Melli

datore luci Marco Meola

direttore di produzione Antonella Ferrari

produzione Litta_produzioni

 

Dopo una lunga serie di tutto esaurito nelle passate stagioni e la grande attenzione di critica e addetti ai lavori, torna anche nella stagione 2013/2014 Il venditore di sigari di Amos Kamil - ormai un vero e proprio classico del Teatro LItta.

Nella Germania appena uscita dalla guerra, due uomini soli si incontrano tutte le mattine alle sei e trenta in un negozio di tabacchi. Uno ne è il proprietario, l’altro è un professore ebreo. Entrambi si portano dietro un segreto e alcuni frammenti della Storia, che ha appena sconvolto e quasi annientato un popolo presente in tutto il mondo con diverse nazionalità ma un’unica fede. Questo li chiama ad assumersi la responsabilità della loro appartenenza e a definirela loro posizione.

Attraverso un dialogo serrato e di forte tensione, in cui si rinfacciano reciproche colpe e recriminano sui torti subiti, i due protagonisti arriveranno a scoprire chi sono veramente e quanto gli avvenimenti storici hanno condizionato la loro vita. La partita si gioca su un piano in cui è impossibile giudicare, in bilico tra la vita e la morte, la devastazione della guerra e le ipocrisie della ricostruzione.

Come la Storia ha segnato chi si sentiva non solo ebreo, ma anche cittadino dell’Europa? Un Ebreo ha il diritto di sentirsi anche Tedesco?

É il dilemma dell’appartenenza, dell’etichetta, che ognuno si porta dietro da quando nasce e alla quale è costretto ad aderire o a ribellarsi, ma non può restare indifferente.

Affrontare questo testo, da non ebreo, – dice Alberto Oliva – è inoltre per me l’occasione di indagare sulla difficoltà universale di scegliere se rimanere nascosti a combattere il nemico da dentro, o partire, abbandonando le proprie radici per combattere il nemico da lontano, ma a viso aperto.

Ho pensato a uno spettacolo che, partendo dalla questione ebraica, sappia trascenderla e arrivare a parlare di tutti, perché tutti prima o poi siamo chiamati a fare i conti con la nostra identità e a scegliere i tempi e i modi della nostra partecipazione sociale, oggi più necessaria che mai.

 

Laureato in Scienze dei Beni Culturali, Alberto Oliva si forma come regista alla Civica Scuola d’Arte Drammatica “Paolo Grassi” di Milano, ha studiato con Kuniaki Ida, Maria Consagra, Gabriele Amadori, Serena Sinigaglia, Renata Molinari, Carlo Boso, JeanClaude Penchenat e ha lavorato come assistente alla regia con Massimo Navone, Antonio Syxty, Carmelo Rifici, Annig Raimondi e Corrado d’Elia. Tra i suoi lavori ricordiamo Garibaldi, amore mio e Il Ventaglio di Goldoni prodotti dal Teatro Giacosa di Ivrea) Le Notti Bianche da Dostoevskij. Collabora dal 2009 con la compagnia torinese I BenAndanti. 

Amos Kamil è nato in Israele e cresciuto a New York. Dal 1986 scrive e recita per il teatro e il cinema. È stato insignito della laurea in sceneggiatura dall’American Film Institute da cui ha ricevuto il Premio Levinson per la Sceneggiatura di Wild men e il premio della Fondazione Martin Ritt per Helicopter. Kamil è stato inoltre premiato dell’Hans Habe Awards, un premio internazionale che è un riconoscimento per gli scrittori che costruiscono ponti di relazione fra popoli. Tra i riconoscimenti ufficiali anche: Panavision’s New Filmaker, il Premio Albee e il premio Piligrim Project che promuovono drammaturgie di valore morale. Kamil ha recentemente prodotto Kosovo: searching for the rainbow, un documentario sul ritorno di tre Albanesi nella loro rivendicata patria in Kosovo.

 

 

 

18 febbraio - 2 marzo                                                                                       SALA LA CAVALLERIZZA

 

Litta_Produzioni / Pierfrancesco Pisani

NOT HERE NOT NOW

 

di e con Andrea Cosentino

regia Andrea Virgilio Franceschi

video Tommaso Abatescianni

produzione Litta_Produzioni / Pierfrancesco Pisani

in coproduzione con Fondazione Campania dei Festival - E45 Napoli Fringe Festival

con la collaborazione di  Associazione Olinda / Infinito srl / Teatro Forsennato

con il sostegno del Progetto Perdutamente del Teatro di Roma

 

Un incontro/scontro da teatranti con la body art, il lazzo del clown che gioca con il martirio del corpo come testimonianza estrema. Marina Abramovic dice: il teatro, il cinema, l'arte sono limitate, essere spettatori non è un'esperienza.

L'esperienza bisogna viverla.

“Theatre is very simple: in theatre a knife is fake and the blood is ketchup. In performance art a knife is a knife and ketchup is blood.”

Il resoconto di un'esperienza attiva con Marina Abramovic, sotto forma di dramoletto polifonico. Un assolo da stand up comedian per spettatori fatalmente passivi e programmaticamente maltrattati, con pupazzi parrucche martelli di gomma e nasi finti. E ketchup, naturalmente.

 

Andrea Cosentino è attore, autore, comico e studioso di teatro. Tra i suoi spettacoli La tartaruga in bicicletta in discesa va veloce, il ‘dittico del presente’ costituito da L’asino albino e Angelica (i cui testi son pubblicati in Carla Romana Antolini (a cura di), Andrea Cosentino l’apocalisse comica, Roma, Editoria e spettacolo, 2008), Antò le Momò-avanspettacolo della crudeltà e Primi passi sulla luna. In questi ultimi lavori si avvale della collaborazione registica e drammaturgica di Andrea Virgilio Franceschi e Valentina Giacchetti. Le sue apparizioni televisive vanno dalla presenza come opinionista comico nella trasmissione AUT-AUT (Gbr-circuito Cinquestelle) nel 1993 alla partecipazione nel 2003 alla trasmissione televisiva Ciro presenta Visitors (RTI mediaset), per la quale inventa una telenovela serial-demenziale recitata da bambole di plastica. È promotore del PROGETTO MARA’SAMORT, che opera per un’ipotesi di teatro del-con-sul margine, attraverso una ricerca tematica, linguistica e performativa sulle forme espressive subalterne.

 

 

 

25 febbraio - 16 marzo                                                                                            SALA TEATRO LITTA

 

Litta_Produzioni / Malalingua Associazione Culturale

COLTELLI NELLE GALLINE

 

di David Harrower

traduzione Alessandra Serra

con Marianna De Pinto, Marco Grossi, Giuseppe Pestillo

regia Antonio Syxty

scene Guido Buganza

luci e immagini Fulvio Melli

produzione Litta_Produzioni / Malalingua Associazione Culturale

 

prima nazionale

 

Una giovane Donna e suo marito William vivono in un villaggio e in un tempo non meglio specificati. Entrambi sono agricoltori e allevatori di cavalli e conducono una vita semplice, timorata di Dio, quasi primitiva. Primitivo è anche il loro rapporto, che li vede condividere il duro lavoro dei campi e quasi nient’altro, anche perchè William - detto Pony William  - preferisce dormire nella stalla con i cavalli, piuttosto che dividere il letto con la giovane e bella moglie.

La loro vita si complica quando la Donna - della quale non verrà mai pronunciato il nome - si reca da Gilbert - il mugnaio del villaggio - a portare il grano del raccolto per la macina. Le dicerie degli abitanti del villaggio sul mugnaio conferiscono a Gilbert un’aura diabolica e maledetta e la Donna ne verrà intimamente pervasa nel momento in cui il mugnaio la sfiderà a scrivere il suo nome con una penna comprata da un saltimbanco a una fiera di paese. La Donna tornerà a casa da Pony William e si accorgerà di avere le mani sporche di inchiostro e da quella notte non riuscirà più a dormire, ma verrà colta da visioni notturne e apparizioni del mugnaio, che in uno dei loro incontri le svelerà che non sono i cavalli a strappare suo marito dal letto matrimoniale bensì la giovane figlia di Robertson, un abitante del villaggio. Quando Pony William, insieme agli altri abitanti del villaggio, si recherà con la mogie da Gilbert il mugnaio, per l’installazione della nuova macina, i due uomini si fronteggeranno a scapito di Pony William che verrà ucciso dal mugnaio con la complicità della Donna.

 

Questa commedia di Harrower è unica e originale, in grado di sprigionare un fascino al contempo erotico e poetico. È una vicenda che crea ‘un destino’ ai suoi stessi personaggi.

Alessandra Serra, che ha tradotto il testo di Harrower in Italia, in una nota scrive: “È una commedia che oserei definire primitiva, agreste e primitiva. I sentimenti, l’atmosfera, il linguaggio e i personaggi stessi sono primordiali, essenziali, istintivi e più di ogni altra cosa poetici. È un’opera magnifica e poco compiacente”.

 

Coltelli nelle galline è la prima commedia scritta da David Harrower e presentata al Traverse Theatre di Edimburgo nel 1995, raccogliendo un immediato successo pubblico e di critica.

Harrower è nato e cresciuto a Edimburgo, ed è drammaturgo in residenza al Royal Court Theatre di Londra, al Royal National Theatre di Londra e al Royal Shakespeare Company di Edimburgo. In Italia è conosciuto per la commedia Blackbird del 2005, andata in scena con la regia di Lluis Pasqual nel 2011.

Antonio Syxty è nato a Buenos Aires. Vive e lavora a Milano. Durante gli anni del liceo ha scritto un saggio sulle scritture visuali e d’avanguardia in Italia dal 1940 al 1974. Dopo aver frequentato corsi di Art and Drama negli USA nel 1975/76 ha iniziato a realizzare numerose performance a Milano e in tutta Italia in varie gallerie e spazi culturali dal 1977 al 1984. Nel 1978 ha inventato OH-ART! una movimento artistico autobiografico con un Fan Club dedicato alla sua persona e alle sue azioni artistiche. Negli anni successivi è passato dalla art-performance al teatro svolgendo una carriera di regista di teatro, cinema, televisione e radio con esperienze di video, editing e comunicazione. Come regista ha lavorato anche per RAI e Mediaset e per il teatro nei maggiori teatri e festival italiani. Attualmente è co-direttore artistico del Teatro Litta di Milano. E’ stato regista anche per pubblicità, filmati industriali, moda, concerti, convention ed eventi particolari live. Ha realizzato interventi installativi, pittorici e di immagine per molti dei suoi spettacoli.

 

 

 

 

18 - 23 marzo                                                                                                          SALA TEATRO LITTA

 

Arca Azzurra Teatro

IL PRINCIPE

 

da Niccolò Machiavelli

con Giuliana Colzi, Andrea Costagli, Dimitri Frosali, Massimo Salvianti, Lucia Socci

la voce di Niccolò Machiavelli è di Roberto Herlitzka

elaborazione, scene e regia Stefano Massini

costumi Giuliana Colzi

luci Marco Messeri

macchinista Nicola Monami

elettricista Andrea Garbini

materiale elettrico Watt Studio

organizzazione Costanza Gaeta, Tiziana Ringressi

amministrazione Valentina Strambi

produzione Arca Azzurra Teatro e Comune di San Casciano V. P.

con il sostegno di Ministero dei Beni e delle attività Culturali, Regione Toscana

 

Questa libera versione del Principe – a 500 anni dalla sua prima edizione - non si svolge fra velluti e troni, bensì fra tegami e ramaioli: Massini ci conduce infatti all’interno di una cucina, dove un agguerrito drappello di cuochi avrà l’ingrato compito di cucinare un Principe all’Italia, per dare al disgraziato paese una guida, un governo, un faro, proprio come si augura Machiavelli nell’ultimo capitolo del suo celeberrimo libretto.

Ma esiste una ricetta per creare dal nulla un governante modello? Con quali dosi di Virtù e Fortuna dovrà essere assortito? E ancora: il buon Principe è zuccheroso oppure salato? Deve bruciare il palato o scivolare in gola come una minestra?

Con la metafora fertilissima dei fornelli, ci addentriamo dentro il nucleo vivo di un’opera straordinaria, autentico manuale di real-politik, vademecum per i sacerdoti del potere di ogni epoca. Ma della penna di Machiavelli non sopravvivono in scena solo le brillanti ingegnerie politiche: fra pentoloni e grembiuli si diffonde - come uno squisito odore di salsa - il sapore inconfondibile di quella lingua rinascimentale così diversa dal nostro italiano eppure così profondamente nostra, tutta da gustare mentre tratteggia con nitide pennellate i ritratti di decine di Principi passati, da Ludovico il Moro a papa Borgia, dal Duca Valentino all’imperatore Settimio Severo senza tralasciare Maometto II di Turchia.

E poiché la cucina dei Principi sforna le sue pietanze da secoli, ininterrottamente, può perfino darsi che a un tratto, da quelle pentole inquiete, salti fuori un intingolo imprevisto, sulla cui ricetta pagheremo i diritti a Machiavelli, Indro Montanelli e Pasolini.  

 

dalle note di regia

Che cos’è - ancora - il “Principe” di Machiavelli? Cosa racconta al nostro odierno palato (e più giù, al nostro volubile stomaco)? Ma soprattutto, è possibile farne nel 2013 – annus horribilis dell’antipolitica - un punto di partenza per qualsiasi riflessione politica? Nel raccogliere la sfida degli amici dell’Arca Azzurra per una riscrittura dell’opera, ho subito sentito di voler saltare in pieno il rischio dell’attualizzazione. Semmai, questo sì, tentare la carta di scavare a fondo fra le righe di Machiavelli, alla ricerca di un denominatore comune, di una chiave che stani il senso più profondo di un’opera modernissima così com’è, senza bisogno alcuno di protesi attualizzanti. Perché Machiavelli sta oltre il suo momento storico, parlandoci innanzitutto del Potere, antico quanto l’uomo, privo d’epoca. Machiavelli dispone il Potere sul suo tavolo operatorio, e con bisturi affilatissimo ne investiga le più sanguigne profondità. La sua analisi è talmente scientifica da assomigliare più a uno specchio che a un argomentare, inappellabilmente spietata e per questo lucida, dunque tuttora credibile. (Stefano Massini)

 

Stefano Massini 35 anni, fiorentino, è una delle voci più importanti fra i nuovi autori del teatro italiano. Laureato in Lettere Antiche, si avvicina al teatro come assistente ospite di Luca Ronconi al Piccolo Teatro di Milano. Al 2000 risale la sua prima regia, invadendo con uno spettacolo-installazione le sale dell’armeria del Museo Stibbert di Firenze. È nel 2005 che decolla la sua attività di drammaturgo, quando vince all’unanimità con L’odore assordante del bianco il Premio Pier Vittorio Tondelli, massimo riconoscimento per la scrittura teatrale in Italia. Da lì è un susseguirsi di allestimenti teatrali in tutta Italia per vari suoi testi: Processo a Dio portato al successo da Ottavia Piccolo e Sergio Fantoni, il testo vincitore del Premio Tondelli (prodotto dal Teatro Metastasio/Stabile della Toscana) e Memorie del boia con le scene di Emanuele Luzzati. 
Già nel 2006 Massini è presente nei più importanti festival teatrali italiani con la prima parte del Trittico delle Gabbie, un progetto che verrà concluso solo 4 anni più tardi in collaborazione con il Centro di Drammaturgia Teatro delle Donne, con cui l’autore stringe un vivace rapporto di residenza che dura a tutt’oggi. Nel 2007 al Piccolo Teatro di Milano riceve il Premio Nazionale della Critica, mentre la prestigiosa casa editrice Ubulibri di Franco Quadri pubblica in successione ben tre libri con i suoi testi teatrali: Una quadrilogia, Trittico delle gabbie e Donna non rieducabile, memorandum su Anna Politkovskaja. Quest’ultimo testo, scritto nel 2007, ha valso a Massini numerosi ulteriori riconoscimenti: messo in scena nei massimi teatri europei, in Italia è diventato anche un mediometraggio applaudito alla 66° Mostra del Cinema di Venezia e poi messo in onda sugli schermi RAI. Nel 2009 realizza una nuova versione di Frankenstein tratta dal romanzo di Mary Shelley, prodotta di nuovo dal Teatro Metastasio. Alcuni dei più importanti attori italiani - di diversa età e differenti stili – danno voce ai suoi testi, come dimostrano le collaborazioni con Fabrizio Gifuni, Giorgio Albertazzi, Massimo Dapporto, Anna Bonaiuto, Michele Placido, Gioele Dix, a testimonianza di un gusto teatrale aperto alle novità e agli incontri più inattesi. 
Negli ultimi anni Massini non si è sottratto ad altre sfide importanti e curiose: da una gustosa commedia sui filosofi del ‘700 (ennesimo successo nel sodalizio con Ottavia Piccolo) al pamphlet L’Italia s’è desta sui mali del Balpaese, fino al progetto teatrale sul crollo della Lehman Brothers (già in corso di pubblicazione anche in Francia), nonché il monologo Lo schifo che riporta in scena l’omicidio di Ilaria Alpi.

 

 

 

1 - 13 aprile                                                                                                             SALA TEATRO LITTA

 

Litta_Produzioni / Accademia dei Folli

GLI STRACCIONI

 

di Tiziano Scarpa

con Gaetano Callegaro, Giovanna Rossi, Gianluca Gambino, Enrico Dusio

musiche originali e arrangiamenti Enrico De Lotto, Carlo Roncaglia

scene e costumi Guido Buganza

luci Fulvio Melli

sonorizzazione Donato Merz Terrameo

direttore di allestimento Giacomo Cuppari

organizzazione Valentina Pollani

regia e ideazione scenica Carlo Roncaglia

produzione Litta_Produzioni / Accademia dei Folli

 

prima nazionale

 

Dopo la fortunata messa in scena del Pluto di Aristofane, l'Accademia dei Folli compie un balzo temporale considerevole passando dal teatro classico alla drammaturgia contemporanea. Ma il tema è sempre lo stesso: i soldi, la povertà, il malessere di un mondo agonizzante la cui unica cura è la fantasia, il sogno, l'utopia. Grazie al fortunatissimo incontro con Tiziano Scarpa, la Compagnia vuole scrivere un secondo capitolo di un dittico sul rapporto tra denaro e contemporaneità. Questa volta l'autore del testo è vivo e vegeto e disposto a collaborare attivamente con il regista e gli attori rimaneggiando e “ristrutturando” un testo mai rappresentato (sebbene edito da Effigie nel 2007).

Gli straccioni è una pièce che mette in scena povertà vecchie e nuove: nella sua prima versione è stata scritta a metà dello scorso decennio, prima della crisi economica globale. La nuova versione, attualmente in corso di elaborazione, si immerge ancora più profondamente nella situazione di chi ha perso – insieme a una certa sicurezza economica – soprattutto il proprio status e la propria identità sociale. Personalmente, scrivo senza pormi degli obiettivi “allegorici” o deliberatamente emblematici. Ma è un fatto che, rielaborando e sviluppando gli spunti scenici di questa pièce, mi pare che possa far riflettere su come l’epoca che stiamo attraversando ci costringa a porre in questione l’idea che abbiamo di noi stessi, mettendo alla prova anche in maniera salutare le illusioni e le ambizioni.

 

Tiziano Scarpa (Venezia, 16 maggio 1963) è un romanziere, drammaturgo e poeta italiano tra i più importanti della sua generazione. Svolge un'intensa attività di lettore scenico delle opere sue e altrui, a teatro e non solo. Con il suo romanzo Stabat Mater ha vinto il Premio Strega 2009 e il Premio SuperMondello 2009. I suoi libri sono tradotti in numerose lingue, cinese compreso. Collabora alla rivista on line Il primo amore (pubblicata anche su carta dalle edizioni Effigie) di cui è uno dei fondatori, dopo esserlo stato del blog collettivo Nazione Indiana. Tra i suoi libri ricordiamo Occhi sulla graticola (Einaudi 1996 e 2005), Amore® (Einaudi 1998), Nelle galassie oggi come oggi (con Raul Montanari e Aldo Nove, Einaudi 2001), Groppi d'amore nella scuraglia (Einaudi 2005 e 2010), Batticuore fuorilegge (Fanucci 2006), Comuni mortali (Effigie 2007), Stabat Mater (Einaudi 2008, premio Strega 2009), L'inseguitore (Feltrinelli 2008), Discorso di una guida turistica di fronte al tramonto (Amos 2008), Le cose fondamentali (Einaudi 2010 e 2012), La vita, non il mondo (Laterza 2010). Dall'inizio degli anni Novanta a oggi ha scritto una quindicina di testi per la scena e per la radio, tutti rappresentati, fra cui: Comuni mortali (Effigie 2007); L'inseguitore (Feltrinelli 2008); L'ultima casa (Transeuropa 2011); La custode (in New writing ItaliaDieci pezzi non facili di teatro, a cura di Rodolfo di Giammarco e Martina Melandri, Editoria e spettacolo, 2011), L'infinito (Einaudi 2011). Nel 2013 ha pubblicato per Einaudi, nella nuova collana digitale dei Quanti, Lo show dei tuoi sogni (disponibile anche nella versione con musica di Davide Arneodo e Luca Bergia dei Marlene Kuntz).

L’Accademia dei Folli nasce nel 1997, quando un piccolo gruppo di giovani attori diplomati alla Scuola di Teatro del Teatro Stabile di Torino, diretta da Luca Ronconi, s’incontrano con alcuni musicisti provenienti dal Conservatorio e dal Centro Jazz di Torino con l’intento di fondere le loro diverse esperienze e dar vita ad un teatro in cui la musica non sia un semplice supporto, ma un elemento complementare; parte integrante dello stesso linguaggio, un linguaggio teatrale vivo, capace di comunicare con un pubblico sempre più abituato ad altre forme di spettacolo (o di intrattenimento), di emozionarlo, di coinvolgerlo.

Un teatro che metta in risalto la sua unica e vera forza: l’energia quasi tangibile che scorre tra l’artista e il pubblico. Il primo passo di questa “avventura” è stato il recital, con spettacoli antologici con cui la Compagnia ha esplorato l’interazione tra testo, musica, parola, gestualità…. dal semplice accostamento di tutti questi elementi verso una loro effettiva fusione. Successivamente, con l’allestimento di produzioni più impegnative (da M. Twain, T. Williams, E. Ionesco, F. Dürrenmatt, B. Vian, A. Cechov), lo stimolante lavoro intorno ad un testo unitario ha portato alla luce nuove problematiche , ma soprattutto nuovi obiettivi.

La Compagnia ha inoltre allestito una serie di concerti veri e propri: omaggi, tributi e monografie.

Ha curato la stagione teatrale 2001/2002 del Teatro Gobetti di San Mauro Torinese; e, nell’estate 2002, ha gestito la rassegna “Aperitivo sotto il Gazebo” in piazza Carlo Felice a Torino.

Dal 2002 iniziano le collaborazioni con il Teatro Stabile di Torino, con il Teatro Regio, con la Città di Torino e con la Regione Piemonte, coproducendo e realizzando spettacoli teatrali e visite spettacolarizzate. Partecipa a numerosi Festival tra cui il Festival Internazionale di Arezzo (2002 e 2004), il Cesare Pavese Festival (dal 2003 al 2006), il Festival delle Colline Torinesi 2005, Blues in Casale 2006, Folkermesse 2006, Monferrautore 2006.

L’Accademia dei Folli è una Compagnia Convenzionata con il Sistema Teatro Torino dal 2002: nella prima triennalità presso il Teatro Baretti di Torino, e dal 2006 presso il Teatro Stabile. Nel 2006 ha ottenuto la Residenza Multidisciplinare presso il Teatro Municipale della Città di Casale Monferrato.

 

 

 

 

 

 

16 giugno – 5 luglio                                                                                                  SALA TEATRO LITTA

 

Litta_Produzioni

CONFIDENZE TROPPO INTIME

 

di Jérome Tonnerre

traduzione David Conati

con cast in via di definizione

regia Antonio Syxty

scene Guido Buganza

luci e immagini Fulvio Melli

produzione Litta_Produzioni

 

prima nazionale

 

Confidenze troppo intime è una commedia che si fonda su un equivoco di partenza, alquanto stravagante e bizzarro ma sicuramente geniale. Una donna – Anna – va dallo psicoanalista, ma per distrazione, (o forse per un errore freudiano), sbaglia porta. Ad aprirle non sarà uno psicanalista, bensì un consulente finanziario di nome William. Lei - che è convinta di trovarsi di fronte al suo nuovo psicanalista - inizia a raccontargli i suoi segreti più intimi, i suoi problemi sessuali, le sue pulsioni erotiche. William, non avendo il coraggio di rivelarle la sua vera identità, eccitato e colpito dalle confidenze di Anna, ascolterà incredulo quelle confessioni.

Il bello è che le sedute continuano, anche dopo che l’equivoco viene chiarito; lei non può più fare a meno di quel tempo tutto suo, di quello spazio protetto; non può più fare a meno di dire ciò che altrove risulta indicibile. Il processo una volta avviato non può più arrestarsi.

E parallelamente anche William decide di recarsi dal vero psicanalista il - il dottor Monnier - suo dirimpettaio nel palazzo dove abita, per chiedere aiuto e consiglio sul fatto che Anna non vuole sentire ragioni e vuole assolutamente continuare a vederlo per i suoi racconti intimi, stabilendo lei stessa la frequenza degli incontri.

Fra Anna e William nasce un rapporto ambiguo nel quale si intrecciano il difficile rapporto che Anna ha con il marito che si diverte a spingerla nelle braccia di un altro, e Giovanna - l’ex fidanzata di William - che a sua volta si ritrova a confidargli le sue nuove conquiste amorose, forse mossa da gelosia verso Anna o da una insoddisfazione personale più intima. 

La vicenda, nel suo dipanarsi di confessioni, diventa un  intreccio geometrico in cui tutti nascondono qualcosa e si affidano agli errori e agli equivoci per fare emergere i sentimenti più veri. L’amore è visto come rifugio dal mondo e anche dalle donne, il cui dramma pare essere quello di non essere sufficientemente desiderate.

Ma alla fine di questi strani intrecci forse William e Anna decideranno di uscire dal loro passato di fallimenti personali intimi per dare inizio a un nuovo futuro.

 

Jérôme Tonnerre è uno scrittore francese, anche regista di cinema negli anni ‘70. François Truffaut, suo amico, lo spinge a scrivere sempre più per il cinema. Seguendo il consiglio di Truffaut, Tonnerre ha scritto film per Claude Sautet Un cuore in inverno e per Patrice Leconte (Il mio migliore amico, Confidenze troppo intime). Ha scritto anche diversi libri, tra cui Le Petit Voisin, dedicato proprio al suo rapporto con François Truffaut.

 

 

 

 

APACHE

una linea_ a cura di Matteo Torterolo

 

Nel nostro paese ogni giorno compagnie ed artisti vivono e lavorano sfidando le incertezze del quotidiano, dimostrando come la forza del teatro sia ancora quella di schiudere - pur nell'orizzonte più cupo - nuove ed insperate prospettive dinanzi ai nostri occhi.

Artisti e compagnie che resistono, fieramente, opponendosi - anche se in inferiorità di mezzi - al destino che le vorrebbe semplicemente arrese, addomesticate, sedate. Oppure in fuga.

Resistono guardando avanti, agli altri campi dell’arte e ai loro sviluppi continui, senza nessuna paura di aprirsi al contemporaneo, di contaminare e di venire contaminati da linguaggi stranieri.

 

Sarebbe assurdo relegare questo movimento vitale, come si fa spesso a teatro con le espressioni del contemporaneo, in riserve, nicchie, contenitori (vetrine, rassegne) che invece di preservare finiscono spesso – più semplicemente - per chiudere.

Per un teatro, escludere o limitare ad episodi isolati la presenza di queste realtà può essere per certi versi comodo, ma costituisce un peccato mortale: perché limitarsi a perpetuare una forma storica e storicizzata di spettacolo, piuttosto che le forme del suo esprimersi contemporaneo e vitale, significa diventare sempre più il luogo della tradizione e sempre meno luogo di confronto, di innovazione reale.

Eppure, purtroppo, sempre più spesso in Italia l’innovazione nasce e vive lontana dai teatri che, mentre si fa un gran parlare di nuova scena, di nuovi linguaggi e nuove forme spettacolari, sembrano volersi auto-condannare ad un cronico ritardo.

 

In questo panorama, il Teatro Litta non può esimersi dall'accettare la sfida, seguendo la sua vocazione di Stabile di Innovazione, scegliendo di rischiare per non rimanere indietro rispetto agli sviluppi continui del contemporaneo.

Per questo nasce Apache: non una rassegna, non un festival, ma una linea, parte integrante della stagione 2013-2014 e dell'attività della Fondazione Palazzo Litta per le Arti Onlus.

Da gennaio a giugno, per una settimana al mese sei compagnie saranno ospiti del Litta secondo la formula della residenza, vivendo nella foresteria del teatro di Corso Magenta e avendo a disposizione lo splendido spazio della Cavallerizza per lavorare, produrre, ma anche per organizzare workshop, conferenze, incontri ed esposizioni. Infine, per mostrare al pubblico il proprio lavoro in 4-5 repliche successive (dal giovedì o dal venerdì al lunedì sera).

 

Apache è una piccola, lucida, ma doverosa presa di posizione, uno spaccato di quelle esperienze di frontiera che ogni giorno si interrogano sul senso e sull'utilità di fare teatro oggi: perché escluderle dalla visione collettiva farebbe male al teatro stesso, e a tutti noi.

 


 

CALENDARIO

 

16_ 20 gennaio

La Tempesta Dischi | Pubblico Teatro

Cinque Allegri Ragazzi Morti

IL MUSICAL

Episodio I - L'Alternativa

 

13_ 17 febbraio            

Fagarazzi Zuffellato

HEAVEnEVER 

un vano desiderio di paradiso.

questo stato stupefacente

 

14_ 17marzo               

inQuanto teatro

Abba-Bosch

uno spettacolo di fantascienza

 

11_ 14 aprile

Progetto Robur

New Yorker Hotel 3327

(Prometeo tradito)

 

15_ 19 maggio              

Codice Ivan

Muori

Liberamente ispirato al Requiem di Mozart

 

13_ 16 giugno

Garten

MW Reloaded 

 

 

 

 

 

IL TEATRO PER LE FAMIGLIE E PER LE SCUOLE

 

 

Anche quest’anno al Litta un ricco calendario di appuntamenti per i giovani spettatori. Alla rassegna Vieni a teatro con me del sabato pomeriggio (per le famiglie e i bambini dai 3 ai 10 anni), giunta alla XVII edizione, si affiancherà come di consueto Chi è di scena al Litta, 28° Rassegna di Teatro per le Scuole (dai 3 ai 13 anni).

Di seguito i calendari degli appuntamenti. Per maggiori informazioni www.teatrolitta.it

 

 

Vieni a teatro con me?

XVII rassegna di teatro per le famiglie

 

16 novembre ore 16.30

Intrecci Teatrali

IL LUPO E LA BAMBINA

Liberamente tratto dal libro In bocca al lupo di F. Negrin  

di Andrea Gosetti

con Arianna Talamona, Andrea Gosetti e Liliana Maffei

 dai 4 anni

“Bambine? Non avevo mai visto animali di quella specie!”. Cappuccetto Rosso e il lupo, la nonna e il cacciatore. I personaggi sono quelli della famosa fiaba, però la storia è diversa. Il carattere del lupo è diverso… ma diverso da cosa? Siamo abituati a considerarlo un animale cattivo, aggressivo privo di sentimento che non merita compassione. Noi, invece, lo abbiamo conosciuto a fondo, ne abbiamo scoperto la sostanza.

Anche Cappuccetto Rosso non è la stessa. Qui la scopriamo una bambina disposta a conoscere l’ignoto e a non averne paura, ma al contrario ad esserne curiosa e meravigliata. Il lupo e la bambina sono diversi fuori e qui ne scopriamo il cuore, i sentimenti. Con loro impareremo cosa vuol dire creare un legame e lottare per mantenerlo vivo.

 

 

 

 

 

 

 

30 novembre ore 16.30

Claudio Milani_Latoparlato

I RACCONTI DI GLORIA

di e con Claudio Milani

dai 3 anni

I racconti di Gloria è uno spettacolo, ma anche un’animazione: suoni, colori e personaggi prendono forma dalle parole narrate. Dalle storie nascono giochi fatti di grida e silenzi, battiti di mani e occhi chiusi a esprimere desideri. Gloria è una scatola di legno da cui escono piccoli oggetti, musica e bolle di sapone. Ogni volta che Gloria si apre non si sa quale storia inizierà: sarà forse quella del Soldatino di piombo? O quella dei Liocorni? Il protagonista sarà Barbablù oppure Fagiolino?

 

 

 

 

 

 

 

14 dicembre ore16.30

Compagnia della Magaluna

L’ALBERELLO DI NANA E TECLA

di Maurizio Pini , Francesca Paganini e Tiziana Confalonieri

con Francesca Paganini e Tiziana Confalonieri

dai 4 anni

Una strada in aperta campagna, una panchina piuttosto originale, un alberello senza foglie, secco. In questo luogo, nella notte magica della Vigilia di Natale, due donne, per una semplice fatalità, si incontrano. Apparentemente sono molto diverse, due mondi molto lontani; in realtà hanno tante cose in comune dalla solitudine al desiderio di un vero amico, alla voglia di giocare e sognare. L’incontro di questi mondi e culture differenti genera dapprima scontri ironici che lasciano gradualmente spazio a riflessioni profonde e alla crescita umana delle protagoniste.

 

 

 

 

 

 

21 dicembre ore 16.30

Claudio Milani_Latoparlato

IL POSTINO DI BABBO NATALE

di e con Claudio Milani, Elisabetta Viganò

dai 3 anni

Babbo Natale ha un postino personale che viaggia per il mondo tutto l'anno per raccogliere le lettere dei desideri scritte dai bambini e portarle direttamente al Circolo Polare Artico. Questo spettacolo è la storia del Postino che deve consegnare entro la mezzanotte del 24 dicembre la lettera dei desideri di un bambino. Sul suo cammino incontrerà la Strega Balenga, pasticciona e un po' perfida, che con i suoi sortilegi cercherà di rubare la lettera per aggiungerla alla sua pozione magica. Ce la farà il Postino a consegnare il suo importante carico? Forse no... ma Natale è sempre pieno di sorprese!

 

 

 

 

 

 

11 gennaio ore 16.30

Compagnia della Magaluna

UNA SCALA VERSO IL CIELO

in collaborazione con Legambiente Lombardia e EDT – Giralangolo

di Francesca Paganini, Tiziana Confalonieri e Maurizio Pini

con Francesca Paganini e Tiziana Confalonieri

dai 4 anni

Sul giornale appare una notizia davvero spaventosa: la luna è scomparsa! Sembra essere svanita nel nulla. La luna ha lasciato il suo posto nel cielo per occuparsi di quell’unico essere, l’uomo, che le ha da sempre dedicato parole e musiche meravigliose e che ora è in serio pericolo. La luna ha solo tre giorni di tempo per cercare di cambiare il triste destino degli esseri umani. Deve trovare almeno una persona che dimostri la volontà di cambiare. Una favola moderna che, attraverso il gioco della fantasia e dell’emozione, affronta il tema della responsabilità che ciascuno di noi deve assumersi nel rapporto con la natura.

 

 

 

 

 

 

1 febbraio ore 16.30

Associazione Ciridì

IL CIRCO DEI DIRITTI - Martina in viaggio

di Vaninka Riccardi

con Matteo Riccardi e Vaninka Riccardi

dai 4 anni

Martina vive in un circo. Ė l’unica bambina della carovana e lavora tutti i giorni per diventare una bravissima acrobata; intorno a lei ci sono solo adulti, così anche lei si comporta come una piccola adulta trascorrendo le sue giornate ad esercitarsi e a lavorare: non ha mai tempo per giocare! Non le importa avere amici della sua età, ha altro a cui pensare, tanto che non gioca mai e non sorride mai; pochi sogni, nessuna voglia di andare a scuola e fare i compiti. Tutto cambia quando, sotto il tendone del circo arriva un viaggiatore: il clown Baluba. Grazie a lui Martina inizierà un viaggio fantastico durante il quale dovrà superare quattro prove per ottenere la pozione dei desideri. Durante il suo cammino incontrerà tanti personaggi che le faranno capire quanto sia bello scoprire il mondo, imparare, giocare, ridere, fare domande… e anche a diventare grande.

 

 

 

 

 

 

 

8 febbraio ore 16.30

Associazione La Bonaventura

BABÙ E IL BOSCO DEI PROFUMI

di Roberta Triggiani

Con Tiziana Martello e Eleonora Mino

dai 3 anni

Al loro risveglio fata Nocciola e fata Robinia scoprono che il loro bosco si è rimpicciolito. Ma cosa starà succedendo? L'unica soluzione è chiamare IL LIBRO, un potente strumento magico, che forse le aiuterà a salvare la natura. Le due fate scoprono così la storia dell'orsetto Babù, costretto ad abbandonare la sua tana perché la società Grandi Case sta per costruire nuovi appartamenti al posto del suo boschetto. Bisogna far presto, decifrare i messaggi del libro. Ma da sole non possono farcela, serve l’aiuto dei piccoli cuccioli umani.

E allora si renderanno visibili, per una volta, ai loro occhi: tutti insieme proveranno a costruire un bosco nuovo, molto più bello di quello di prima, e pieno di piante profumatissime! Riusciranno a regalare una nuova casetta all’orsetto Babù?

 

 

 

 

 

15 febbraio ore 16.30

Madame Rebiné

LA RISCOSSA DEL CLOWN – Cabaré di Madame Rebiné

di e con Andrea Brunetto, Max Pederzoli e Alessio Pollutri

dai 4 anni

Il vecchio e burbero clown Claude tenta di intrattenere ancora il suo pubblico, ma ormai la sua carriera è in declino, nonostante tutto però non riesce a separarsi dal suo naso rosso e farebbe qualunque cosa per la felicità dei suoi spettatori. A tentare di rubargli la scena ecco che arrivano due personaggi surreali: Mr. Vlo, il più grande, bello e incantevole mago che il mondo abbia mai conosciuto e Dimitri, giocoliere francese all’apice del successo che ha conquistato il pubblico dei più grandi palcoscenici grazie alla poesia e al virtuosismo con cui è capace di far fluttuare oggetti nell’aria. Claude però non si arrenderà molto facilmente, così sul palco prenderà vita uno spettacolo comico e virtuoso, musicale e ballerino, magico e reale …

 

 

 

 

 

1 marzo ore 16.30

Claudio Milani_Latoparlato

LULÙ

di e con Claudio Milani

dai 3 anni

In questa storia ci sono tre fratelli nati in un mattino d'estate, dopo una notte piena di lucciole.
Il destino li separerà. Ma darà loro tre doni - intelligenza, istinto, cuore - sufficienti per cavarsela, diventare grandi e finalmente ritrovarsi, affrontando perfino uno Stregone che può farsi grande come una montagna. Quando la notte sarà più buia, arriveranno le lucciole ad indicare loro la strada. E Lulù? Lulù è lo spirito del bosco. È tutto azzurro e blu, come il cielo, il mare e l'acqua della sorgente. Ha gli occhi rotondi, la pancia rotonda e il cuore grande. La cosa che sa fare meglio è far nascere le lucciole dalla sua pancia. Tutti sanno che esiste, ma pochissimi lo hanno visto. Per vederlo bisogna essere molto fortunati … e voi, siete fortunati?

 

 

 

 

 

 

15 marzo ore 16.30

Compagnia Arione De Falco

PELLE D’OCA

di Dario Eduardo De Falco

con Annalisa Arione e Dario Eduardo De Falco

dai 4 anni

Due oche, un fratello e una sorella. Per la minore è arrivata la stagione delle migrazioni. Il fratellone, a suo tempo, ha già viaggiato. Come preparare la piccola al grande volo e poi lasciarla andare? Servono giochi e storie per insegnare, divertire e preparare alla paura e al diverso: avventure, incontri fantastici, grandi laghi, lezioni di volo, ninne nanne, cocchi e … coccodrilli. Una bella e delicata metafora per parlare di coloro che sono sempre in viaggio e non hanno una loro terra.

 

Biglietti: bambino: 7 € - adulto: 8 € Carta Lunatichina: 8 ingressi a € 48 carta prepagata, libera, a scalare Prenotazioni: dal lunedì al sabato dalle 15.00 alle 19.00 allo 02.86.45.45.45 oppure via e-mail all’indirizzo promozione@teatrolitta.it; la prenotazione è consigliata Acquisto e ritiro biglietti: dal lunedì a sabato dalle 18.00 alle 20.00 – si ricorda che i biglietti prenotati devono essere ritirati entro un’ora dall’inizio dello spettacolo prevendita: vivaticket.it

 

 

 

 

 

 

Chi è di scena al Litta 12-13

28° Rassegna di Teatro per le Scuole

 

15 novembre ore 9.30 e 11.15

Intrecci Teatrali

IL LUPO E LA BAMBINA

Liberamente tratto dal libro In bocca al lupo di F. Negrin  

di Andrea Gosetti

con Arianna Talamona, Andrea Gosetti e Liliana Maffei

5 – 10 anni

Cappuccetto Rosso e il lupo, la nonna e il cacciatore. I personaggi sono quelli della famosa fiaba, la storia è diversa: il carattere del lupo non è quello che ci potremmo aspettare, mentre Cappuccetto Rosso è una bambina disposta a conoscere l’ignoto e a non averne paura. Il lupo e la bambina sono solo apparentemente diversi, in questa favola ne scopriamo il cuore, i sentimenti; con loro impareremo cosa vuol dire creare un legame, difenderlo e mantenerlo vivo.

 

 

 

 

 

21 novembre ore 10.15 - 22 novembre ore 9.30 e 11.15

Il dottor Bostik

SAREBBE BELLO, SE ...

Liberamente ispirato a Bisognerà di Thierry Lenain e Olivier Tallec

di Monica Bonetto e Dino Arru

Con Monica Bonetto, Raffaele Arru e le marionette del Dottor Bostik

5 – 10 anni     

E' il viaggio di un bambino che osserva, immagina, scruta, si interroga su ciò che a tutti i bimbi non piace: l'ingiustizia e la cattiveria. E' una storia di speranza proiettata al futuro, perché per migliorare le cose c'è bisogno che qualcuno nasca, cresca e decida di cambiare veramente il mondo.

 

 

 

 

 

5 dicembre ore 10.15 e 6 dicembre ore 9.30 e 11.15

Spunk Teatro

CERCASI BABBO NATALE

di e con di e con Ottavio Bordone, Marco Clerici e Francesca Esposito

3 – 8 anni

Il vecchio Babbo Natale sta per andare in pensione e sono aperti i colloqui per trovare il nuovo sostituto; ma il posto vacante fa gola a tanti e qualcuno farebbe carte false pur di aggiudicarselo e sfruttarne così i poteri per fini personali. Si riuscirà a trovare il Babbo Natale giusto? Attraverso prove pratiche, utilizzando magie, canzoni e l’aiuto dei bambini la ricerca sarà meno difficile…

 

 

 

 

 

12 dicembre ore 10.15 e 13 dicembre ore 9.30 e 11.15

Compagnia della Magaluna

L’ALBERELLO DI NANA E TECLA

di Maurizio Pini, Francesca Paganini e Tiziana Confalonieri

con Francesca Paganini e Tiziana Confalonieri

3 – 8 anni

Nella notte magica della Vigilia di Natale, due donne, per una semplice fatalità, si incontrano. Apparentemente sono molto diverse, due mondi molto lontani; in realtà hanno tante cose in comune dalla solitudine al desiderio di un vero amico, alla voglia di giocare e sognare. L’incontro di questi mondi e culture differenti genera dapprima scontri ironici che lasciano gradualmente spazio a riflessioni profonde e alla crescita umana delle protagoniste.

 

 

 

 

 

16 dicembre ore 9.30 e 11.15

Ditta Gioco Fiaba

IL CANTO DI NATALE

liberamente tratto da A Christmas Carol di C. Dickens

di Massimiliano Zanellati

con Luca Follini, Michela Costa e Vladimir Todisco Grande

5-10 anni

Il Canto di Natale è una delle opere più famose e popolari di Charles Dickens. Racconto fantastico sulla conversione dell'arido e tirchio Ebenezer Scrooge. Questa favola unisce l'impegno nella lotta alla povertà e la speranza che lo spirito del Natale sa portare ad ognuno di noi. Ci spinge a guardarsi dentro per riscoprire i valori dell’amicizia e del buon cuore. Uno spettacolo dal sapore classico, che rispetta il carattere e il ritmo del celebre racconto e che stupisce e coinvolge per gli aspetti moderni e ironici.

 

 

 

 

 

18 dicembre ore 9.30 e 11.15

Claudio Milani_Latoparlato

LA CONTA DI NATALE

di e con Claudio Milani e Elisabetta Viganò

3-8 anni

Un grande calendario dell’avvento apre le sue 24 caselle per regalare storie e racconti che parlano del Natale. I numeri si apriranno uno dopo l’altro con una filastrocca pronunciata tutti insieme a volte sussurrando come un vento leggero, a volte urlando come un orco affamato, altre ancora parlando senza usare la voce. La storia del Fiocco di Neve, del Colore di Babbo Natale, delle Carte da regalo e molte altre stanno nascoste dietro piccole porticine colorate.

 

 

 

 

 

19 dicembre ore 10.15 e 20 dicembre ore 9.30 e 11.15

Claudio Milani_Latoparlato

IL POSTINO DI BABBO NATALE

di e con Claudio Milani e Elisabetta Viganò

3 - 8 anni

Babbo Natale ha un postino personale che viaggia per il mondo tutto l'anno per raccogliere le lettere dei desideri scritte dai bambini e portarle direttamente al Circolo Polare Artico. Questo spettacolo è la storia del Postino che deve consegnare entro la mezzanotte del 24 dicembre la lettera dei desideri di un bambino. Sul suo cammino incontrerà la Strega Balenga, pasticciona e un po' perfida, che con i suoi sortilegi cercherà di rubare la lettera per aggiungerla alla sua pozione magica. Ce la farà il Postino a consegnare il suo importante carico? Forse no... ma Natale è sempre pieno di sorprese!

 

 

 

 

 

27 gennaio 9.30 e 11.15

La Danza Immobile

CARA KITTY – tratto da Diario di Anne Frank

di Valentina Paiano

con Alessia Vicardi e il Diario di Anne

dai 10 ai 13 anni

Anne Frank è una testimonianza di vitalità e crescita che insegna a tutti noi il valore di uno squarcio di cielo, di un soffio d’aria, della difficoltà di voler essere adolescenti contro ogni difficoltà, di voler credere nella forza della vita e nella forza dei sogni, dei progetti. In questo spettacolo emerge in particolar modo la forza di Anne di trovare in ogni momento una risposta e una speranza che le permetta di crescere e di credere nel futuro. La guerra, l’antisemitismo, la clandestinità, la rinuncia alla propria libertà e alla propria gioventù vengono affrontati dalla ragazza con grande coraggio, mantenendo uno sguardo che supera gli eventi del momento e la sua condizione, per volgere la sua speranza al miglioramento e alla consapevolezza del mondo.

 

 

 

 

 

 

30 gennaio ore 10.15 e 31 gennaio ore 9.30 e 11.15

Associazione Ciridì

IL CIRCO DEI DIRITTI - Martina in viaggio

di Vaninka Riccardi

con Matteo Riccardi e Vaninka Riccardi

6 – 10 anni

Martina vive in un circo. Ė l’unica bambina della carovana e lavora tutti i giorni per diventare una bravissima acrobata; intorno a lei ci sono solo adulti, così anche lei si comporta come una piccola adulta. Non le importa avere amici della sua età, non gioca mai e non sorride mai! Pochi sogni, nessuna voglia di andare a scuola e fare i compiti. Tutto cambia quando, sotto il tendone del circo, arriva un viaggiatore: il clown Baluba. Grazie a lui Martina inizierà un viaggio fantastico durante il quale incontrerà tanti personaggi che le faranno capire quanto sia bello scoprire il mondo, imparare, giocare, ridere, fare domande… e anche a diventare grandi.

 

 

 

 

 

 

3 febbraio ore 9.30 e 11.15

Associazione Ciridì

BAMBINE CATTIVE

liberamente ispirato a Camminare, correre, volare di S. Rondinelli

di Maria Pia Pagliarecci

con Vaninka Riccardi e Roberta Villa

10 – 13 anni

Asja e Maria sono due preadolescenti. Frequentano la stessa classe: la tersa media e qui si fermano i loro punti comuni. La prima è la bulla, classificata fin dalla scuola elementare come una bambina cattiva, che prende di mira Maria, secchiona e solitaria. La dinamica vittima-carnefice presentata all’inizio si ribalterà, scoprendo due realtà allo stesso modo fragili. Escono allo scoperto le frustrazioni, i sogni, le ambizioni di due ragazzine che si preparano ad entrare in un mondo fuori misura, inadeguato, dove è più facile stare a guardare che avere una propria posizione.

 

 

 

 

 

 

6 febbraio ore 10.15 e 7 febbraio ore 9.30 e 11.15

Compagnia La Bonaventura

BABÙ E IL BOSCO DEI PROFUMI

di Roberta Triggiani

con Tiziana Martello e Eleonora Mino

3 – 8 anni

Il bosco di fata Nocciola e fata Robinia si è rimpicciolito; che cosa starà succedendo? L'unica soluzione è chiamare il libro, un potente strumento magico. Lì leggono la storia dell'orsetto Babù, costretto ad abbandonare la sua tana perché stanno per costruire nuove case. Le fate da sole non posso fare molto, serve l’aiuto dei cuccioli umani. Tutti insieme proveranno a costruire un bosco nuovo, molto più bello di quello di prima e pieno di piante profumatissime! Riusciranno a regalare una nuova casetta all’orsetto Babù?

 

 

 

 

 

10 febbraio ore 9.30 e 11.15  6 – 9 anni

11 febbraio ore 9.30 e 11.15  10-13 anni

Out of the blue

ALICE

liberamente tratto da Alice’s adventures in Wonderland di L. Carrol

spettacolo in lingua inglese

testo adattato da Manuela Maya Mariani e Rossana Mola

Alice è una ragazzina intelligente e curiosa, alle prese con il faticoso processo di crescere. Rincorrendo un coniglio bianco inizia una surreale avventura in Wonderland, un luogo surreale, in cui tutto quello che le sembra assurdo, sbagliato e ingiusto, la aiuterà a mettere in evidenza il suo disagio nei rapporti con se stessa e con gli adulti, indirizzandola verso un percorso di affermazione della propria identità. Alice cambia dimensioni, prende il tè con il cappellaio matto e quando farà infuriare la regina di Cuori …

 

 

 

 

 

27 febbraio ore 10.15 e 28 febbraio ore 9.30 e 11.15

Claudio Milani_Latoparlato

LULÙ Un racconto di luce e ombra (con un mostro nascosto)

di e con Claudio Milani

3 – 7 anni

Tre fratelli nati in un mattino d'estate, dopo una notte piena di lucciole, sono separati dal destino che però darà loro tre doni: intelligenza, istinto, cuore. Doni sufficienti per cavarsela, diventare grandi e finalmente ritrovarsi, affrontando perfino uno Stregone. Quando la notte sarà più buia, arriveranno le lucciole ad indicare loro la strada. E Lulù? Lulù è lo spirito del bosco. La cosa che sa fare meglio è far nascere le lucciole dalla sua pancia. Tutti sanno che esiste, ma pochissimi fortunati lo hanno visto. E voi, sarete fortunati?

 

 

 

 

 

 

10 marzo ore 10.15 e 11 marzo ore 9.30 e 11.15

Teatro dell’Argine

CONTROLUCE

liberamente ispirato a Il teatro delle ombre di Ofelia di Micheal Ende

di Caterina Bartoletti

con Caterina Bartoletti, Giada Borgatti, Lucia Gadolini, Francesco Izzo Vegliante

6 – 10 anni

In un teatro, durante le prove, proprio mentre un attore sta per interpretare la scena madre con l’aiuto dell’anziana suggeritrice, irrompe in scena il direttore con un drammatico annuncio: il teatro chiuderà per sempre. Tutti lasciano il palco tranne la suggeritrice che fa un incontro bizzarro: un’ombra. Un’ombra lasciata sola, di nessuno e che nessuno vuole. Ci penserà la protagonista ad aver cura di lei prendendola con sé, che cosa sarà mai avere due ombre? Ma le ombre diventano tre, poi quattro, poi molte di più… Una situazione strana e magica. Le ombre aiuteranno la suggeritrice a trovare un nuovo lavoro?

 

 

 

 

 

14 marzo ore 9.30 e 11.15

Compagnia Arione De Falco

PELLE D’OCA

di Dario Eduardo De Falco

con Annalisa Arione e Dario Eduardo De Falco

4 – 8 anni

Due oche, fratello e sorella. Per la minore è arrivata la stagione delle migrazioni. Il fratellone che a suo tempo ha già viaggiato ora deve preparare la piccola al grande volo. Servono giochi e storie per insegnare: avventure, incontri fantastici, grandi laghi, lezioni di volo, ninne nanne, cocchi e … coccodrilli. Una bella e delicata metafora per parlare di coloro che sono sempre in viaggio e non hanno una loro terra.

 

prenotazioni: ufficio scuole del teatro Litta - dalle 9.30 alle 14.30 al numero 02.86.45.45.46

 

 

 

 

 

 

IL PROGETTO CONNECTIONS 2013

IX EDIZIONE

3 – 6 ottobre 2013

Teatro Litta Milano

 

IL PROGETTO CONNECTIONS

 

Connections è un’iniziativa del Teatro Litta in collaborazione con il National Theatre di Londra e con la rete International Connections, volta a coinvolgere i giovani dai 14 ai 19 anni in un percorso teatrale qualificato, che li vede assoluti protagonisti. Il progetto prevede la messinscena di testi di drammaturgia contemporanea, commissionati ad autori di livello internazionale e scritti pensando ai giovani e al loro immaginario.

Il progetto, della durata di dodici mesi, coinvolge numerose scuole e dal 2013 interessa anche i Centri di Aggregazione Giovanile della città di Milano e del territorio regionale, per un totale di circa 1500 giovani impegnati ogni anno nello studio e nella messinscena dei testi a disposizione.

 

Il Teatro Litta propone alle scuole superiori e ai CAG della provincia e del territorio, una serie di opere commissionate ad autori italiani di prestigio e di traduzioni di testi stranieri. Nel 2013 si sono aggiunti 4 nuovi testi al già ricco portfolio, per un totale di 52 testi.

Il percorso inizia a fine ottobre con i primi incontri e le adesioni delle scuole al progetto, prevede una prima fase di laboratori durante l’anno scolastico all’interno degli istituti e la messa in scena dei testi nei mesi di maggio/giugno. Una commissione del Teatro Litta assiste a tutti gli spettacoli e seleziona i percorsi più significativi da portare al Festival Connections ad ottobre.

Il Teatro mette a disposizione i testi, gli operatori teatrali che collaborano con le scuole, la sala per le prove precedenti la rassegna, un tecnico, il materiale tecnico e il materiale scenico di base per la rappresentazione.

 

Connections non è solo un festival, è soprattutto una commistione di esperienze.

L’esperienza di giovani e giovanissimi che ogni anno si cimentano nello studio e nella messa in scena di testi di autori teatrali di fama. La storia di autori internazionali, e dal 2007 anche italiani, apprezzati dalla critica (tra cui anche premi Nobel) che decidono di mettere la loro creatività al servizio dei più giovani.

L’esperienza di operatori teatrali che dedicano ore di laboratorio per dare sempre nuova vita a questi testi e per tirare fuori capacità e passione dai giovani interpreti.

L’esperienza di questi ultimi, che dopo un anno di duro lavoro si ritrovano su un palcoscenico davanti a una commissione che valuta i percorsi più significativi.

Ma anche la storia di giovani italiani e stranieri che vivono esperienze interculturali, partecipando agli altri festival europei, l’esperienza dei giovani attori, critici, spettatori che ogni giorno partecipano al Festival e alle sue numerose attività.

 

L’ IX Edizione di Connections, in programma al Teatro Litta dal 3 al 6 ottobre prossimi, presenterà ben 22 spettacoli, selezionati fra quelli presentati dalle scuole partecipanti di Milano, della provincia e della regione, oltre agli esiti dei tre workshop svolti durante il festival.

Il festival verrà presentato in una conferenza stampa ad hoc a fine settembre del 2013.

 

 

 

I CORSI DI TEATRO DEL LITTA

 

Il Teatro Litta è anche un importante centro di formazione al teatro. Nella stagione 2013/2014, oltre al Corso Propedeutico Biennale (la cui Direzione didattica è affidata quest’anno a Elena Arcuri) saranno sei i corsi attivati, per aspiranti attori di tutte le età.

Per informazioni sui singoli corsi scrivere all’indirizzo corsi@teatrolitta.it o telefonare allo 02.8055882 - 393.3110250 dal lunedì al venerdì dalle 10.30 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 19.00.

 

 

 

CORSO PROPEDEUTICO BIENNALE D’ARTE DRAMMATICA

 

Direzione didattica Elena Arcuri

Regista residente Antonio Syxty

 

Età: 18/35

Frequenza: due incontri settimanali dalle 20 alle 23, da novembre a giugno

Discipline: improvvisazione, training emotivo, training teatrale, dizione, voce e canto, recitazione.

Modalità di accesso: lettera motivazionale e provino

Docenti e visiting artists: Elena Arcuri, Marco Balbi, Sara Bertelà, Alessandro Betti, Raffaele D’Ambrosio, Jenny De Cesarei, Adriana De Guilmi, Pasquale Di Filippo, Anna Gualdo, Giuseppe Sartori, Marta Zoboli.

 

Dalla stagione 2013/2014 la direzione didattica è affidata a Elena Arcuri, cantante/musicoterapeuta, docente di tecnica vocale alla Scuola del Teatro Stabile di Torino, affiancata da Antonio Syxty, regista e co-direttore artistico del Teatro Litta.

 

Il Corso Propedeutico nasce nel 2004 grazie alla volontà della Direzione del Teatro Litta di rivolgersi esclusivamente ai giovani interessati a intraprendere il mestiere di attore, offrendo le competenze e gli strumenti necessari ad acquisire la consapevolezza dei propri mezzi espressivi necessari alla professione teatrale. Il corso è propedeutico alle selezioni per accedere alle Accademie d’Arte Drammatica riconosciute a livello nazionale.

Le discipline e i docenti o visiting artists che si alterneranno nel percorso formativo rappresentano le esperienze più significative della scena classica e contemporanea del teatro italiano.

Le figure di un counselor psicologico e di un dramaturg affiancano il percorso didattico per approfondire gli aspetti emotivi e narrativi dei partecipanti.

Il biennio si conclude con l’allestimento di uno spettacolo a cura di Antonio Syxty.

 

 

 

GLI ALTRI CORSI

 

Corso di psicomotricità

Dai 5 ai 7 anni

In questi anni il bambino ha bisogno di momenti di aggregazione dove il gioco faccia da elemento trainante. Il Teatro Litta propone un luogo sicuro dove avventura e svago si mescolano a regole e nozioni, dove immaginazione e inventiva si liberano nel rapporto con gli altri.

Durante la seduta psicomotoria, al fine di creare una situazione di benessere, fiducia e sicurezza per i partecipanti, lo psicomotricista propone attività motorie basate su giochi da vivere insieme.

All'interno della seduta si riconoscono alcuni momenti fondamentali:

• Rito Iniziale e Rito Finale, dedicati all'apertura ed alla conclusione di ogni incontro,

• Spazio sensomotorio e della pulsionalità,

• Spazio del gioco simbolico e dell' emozionalità,

• Spazio della costruzione e della presa di distanza dal vissuto emozionale.

Insegnante: Lara Vai

Mercoledì dalle 16.00 alle 17.00

 

Giocando…Teatrando

Un’introduzione al teatro per bambini e ragazzi dagli 8 ai 13 anni

Il corso favorisce ed evidenzia la naturale capacità di gioco dei bambini, il loro desiderio di travestirsi, indossare maschere, cambiare voce, gestualità, forma ai pensieri… Tutti i bambini, quando giocano, recitano!

Più un gioco è strutturato, però, più regole vi sono ad organizzarlo. Nella prima fase dell’anno i bambini, attraverso facili e divertenti esercizi teatrali, imparano, lavorando insieme, le regole e i codici del palcoscenico.

La seconda fase dell’anno, più consistente in termini di impegno, presenza e concentrazione, prevede la scelta e la preparazione del saggio finale.

Insegnanti: Jenny De Cesarei, Dario Eduardo De Falco, Milena Hirsh, Lorenza Pisano, Margò Volo

Corso base elementare (8/10 anni): martedì o giovedì dalle 17.00 alle 18.30

Corso avanzato elementare (8/10 anni): lunedì o mercoledì o giovedì dalle 17.00 alle 18.30

Corso base medie (11/13 anni): lunedì dalle 15.15 alle 16.45 o martedì dalle 17.00 alle 18.30

Corso avanzato medie (11/13 anni): martedì o mercoledì o giovedì dalle 15.15 alle 16.45

 

Corso Musical

Dagli 8 ai 13 anni

Il corso prevede due incontri a settimana di 2 h ciascuno, per un totale di 54 lezioni e nasce con lo scopo di accostare i bambini e gli adolescenti al mondo del musical, un genere teatrale che si avvale contemporaneamente di più tecniche espressive.

Il musical è considerato una delle espressioni artistiche più complete: recitazione, canto e danza sono le discipline che concorrono alla realizzazione dello spettacolo evidenziando la polivalenza del cast. Rispetto ad altre manifestazioni artistiche l’impegno richiesto agli interpreti è il risultato di un attento lavoro per ogni disciplina al fine di raggiungere un efficace coordinamento delle diverse competenze. Al risultato artistico si unisce quello pedagogico e sociale: il musical per sua stessa natura evidenzia sempre la qualità del gruppo più che del singolo artista, facendo emergere le sinergie di scena prima delle capacità individuali.

Lunedì e mercoledì dalle 17.00 alle 19.00

 

Su la maschera!

L’esperienza di una seconda vita virtuale per adolescenti dai 14 ai 18 anni

Questo corso è rivolto a ragazzi e adolescenti che desiderano sperimentare e approfondire le proprie capacità ed esprimere le proprie emozioni attraverso codici diversi da quelli utilizzati nella quotidianità. Nella prima fase attraverso   lo studio si apprendono le regole che organizzano la scena teatrale, si lavora sull’uso della voce e del corpo, sulla dizione; numerosi esercizi individuali e di gruppo saranno rivolti alla ricerca della capacità di gioco. Nella seconda parte dell’anno viene scelto e affrontato  un testo teatrale si lavora alla realizzazione del saggio finale.

Insegnanti: Stefano Benedetti, Jenny De Cesarei, Dario Eduardo De Falco, Margò Volo

Corso base: lunedì o martedì dalle 18.30 alle 20.00

Corso avanzato: mercoledì o giovedì dalle 18.30 alle 20.00

 

Lasciami fare

Laboratorio di teatrodanza per adolescenti dai 14 ai 18 anni

Aiuto, mi scappa il corpo!...Ma come si usa questo corpo?

Il nostro corpo sa già quello che deve fare ed è organizzato e preparato per farlo, noi dobbiamo solo avere la percezione di quello che sta facendo ed esserne consapevoli.

Questo corso di teatrodanza è rivolto agli adolescenti che abbiano voglia di mettersi in gioco, alla scoperta del linguaggio del proprio corpo.

Si parte da un lavoro su di sé e poi si approda ad una lavoro di movimento con gli altri e nello spazio.

Il corso a cadenza settimanale (1 ora e mezza per incontro) prevede un riscaldamento fisico secondo i principi della danza contemporanea  e a seguire degli esercizi guidati o dei momenti di improvvisazione, in cui ci mettiamo in gioco, impariamo a gestire il nostro corpo e a capire come possa esprimersi al meglio nella vita quotidiana e sulla scena.

Il laboratorio sarà condotto da Riccardo Fusiello, danzatore e coreografo, con la collaborazione di Agostino Riola, performer e regista.

 

 

Un sogno nel cassetto

Non è mai troppo tardi per mettersi alla prova in un corso amatoriale per adulti di tutte le età

Questo corso ha un carattere “amatoriale” ed è indirizzato a chi, giovane e non più giovane, intenda soddisfare il proprio desiderio di salire e recitare su un palcoscenico, almeno per una volta. Il primo obiettivo è la formazione di un gruppo che “lavora insieme”. Dunque, per quanto il corso mantenga sempre una impostazione di “gradevole passione”, ogni iscritto è tenuto a portare con sé e a condividere col gruppo un  bagaglio personale che contenga un deciso impegno e una indispensabile costanza. Una prima parte delle lezioni è dedicata alla conoscenza di sé e delle proprie capacità espressive, al rapportarsi con gli altri e con il gruppo. In questo breve percorso, attraverso facili e divertenti “giochi teatrali”, si abbattono alcuni ostacoli o resistenze, si creano confidenza e nuove condizioni per favorire uno sblocco emotivo. Si lavora sulla concentrazione, sulle sensazioni, sull’improvvisazione, sul movimento nello spazio e sul ritmo. Vengono proposti facili esercizi sia nell’ambito della gestualità che in quello dell’uso della voce; si riceve, insomma, un’infarinatura di tecnica teatrale. La seconda fase, più consistente anche in termini di tempo, è quella che maggiormente contraddistingue la particolarità del percorso intrapreso. In questi incontri, infatti, si affronta un testo o una serie di scene, con l’intento di “provarsi” il più possibile nella pratica dello “stare in scena” per arrivare alla realizzazione di uno spettacolo.

Insegnanti: Jenny De Cesarei, Dario Eduardo De Falco, Lorenza Pisano, Antonio Rosti

Corso base: lunedì dalle 18.30 alle 20.30 oppure martedì dalle 20.30 alle 22.30

Corso avanzato: lunedì dalle 19.00 alle 21.00 o dalle 21.00 alle 23.00 oppure mercoledì dalle 20.00 alle 22.00

 

Gym Ballet

Dai 20 anni

Hai dovuto abbandonare la danza? Non riesci ad andare in palestra? Questo corso unisce la ginnastica alla danza. La lezione si suddivide in due parti: la prima fase a terra di riscaldamento e stretching e una parte più dinamica in piedi. L’ultima mezz’ora è dedicata allo studio di una coreografia.

Insegnante: Lara Vai

Mercoledì dalle 19.00 alle 20.30

 

 

 

 

 

 

 

 

ORGANIGRAMMA TEATRO LITTA / FONDAZIONE PALAZZO LITTA PER LE ARTI ONLUS

 

Gaetano Callegaro

Presidente della Fondazione

 

Gaetano Callegaro, Antonio Syxty

Direzione artistica

 

Matteo Torterolo

Direzione artistica associata [progetto APACHE], Ufficio Stampa

 

Gaia Calimani

Relazioni esterne, Eventi, Produzione

 

Antonella Ferrari

Organizzazione Generale, Produzione

 

Claudia Ferrrari

Direzione amministrativa

 

Rosangela Ferrari, Guya Gaiotti

Amministrazione e contabilità

 

Fabrizia Meazzi

Amministrazione per Progetti speciali e Bandi

 

Sergio Belotti

Comunicazione, Promozione, Progetti speciali

 

Annalisa Bertacchini

Teatro Ragazzi, Scuole Superiori, Progetti speciali

 

Dianora Zacchè

Ufficio Scuole e Teatro Ragazzi

 

Morea Velati

Responsabile organizzativo Festival Connections

 

Alice Ballestra, Samantha Bocchi

Segreteria generale, Corsi di Teatro

 

Stefania Pili

Biglietteria

 

Fulvio Melli

Direzione tecnica, Produzione e realizzazione immagini e suono

 

Ahamad Shalabi, Alessandro Barbieri, Marco Meola

Staff tecnico

 

Fabiana Ferrari

Direzione e organizzazione BoccascenaCafé