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Culture
Giacomo Balla, la mostra: vita, luce, natura, velocità
Balla, Velocità astratta + rumore, 1913 - 14- © Collezione Peggy Guggenheim, Venezia - © Giacomo Balla, by SIAE 2016
di Simonetta M. Rodinò
 
Colore, movimento, ritmo, suono, velocità, dinamismo, luce…riempiono le tele del temerario e impavido Giacomo Balla, che nella lunga carriera speculativa da un esordio figurativo passa al divisionismo, aderisce in seguito al futurismo per poi distaccarsene.
 
Il grande pittore, nato a Torino nel 1871, è celebrato nella mostra "FuTurBalla" presso la Fondazione Ferrero di Alba (Cuneo) fino al prossimo febbraio.
 
La superba rassegna, curata da Ester Coen, ospita un centinaio di lavori che ripercorrono il suo iter artistico tra fine Ottocento e primi Novecento ed è divisa in tre momenti. 
Il primo è legato alla missione umanitaria della Fondazione Ferrero e presenta opere dell'artista relative al mondo degli emarginati e degli esclusi dalla società. Balla studia il taglio prospettico, gli scorci e rappresenta le sue figure di una realtà lontana con contrapposizioni tra chiari e scuri, introducendo il passaggio verso l'analisi della luce. 
 
Che è sviluppata nella seconda fase con le "compenetrazioni iridescenti" e la scomposizione dello spettro luminoso: le cromie della tavolozza hanno i toni propri della natura.
Il terzo momento è lo sviluppo dell'energia che si propaga grazie alla dilatazione di spazi e tempi, attraverso il dinamismo della velocità, cui è dedicata una sala tutta costruita sul suo ritmo che aumenta fino ad esplodere.
 
Dai primi ritratti dalle prospettive oblique in cui Balla accentua il suo impulso emotivo alle figure rannicchiate, accartocciate su se stesse, come stropicciate da una vita di stenti de "I malati", "Il mendicante", "La pazza". 
Dal primo divisionismo intuitivo risolto con pennellate a strisce di "Agave sul mare di Anzio" alla successiva ricerca che lo porta ad analizzare i fenomeni luminosi non come il pointillisme di Seraut o Signac - attraverso contrasto o complementarismo di colori fondamentali - ma attraverso il riverbero dei primari, con tocchi di pittura brevi, lunghi e sottili tratti filamentosi, materici o più asciutti. 
 
Dalla riflessione sul tema del movimento nel capolavoro "Dinamismo di un cane al guinzaglio" - protagonista nel 1949 della grande mostra "Twentieth-Century Italian Art" al MoMa di New York  -, appartenente alla Albright-Knox Art Gallery di Buffalo, nella cui composizione sono presenti simultaneamente le diverse immagini di zampe e coda del bassotto nella successione determinata dal moto, così per le gambe della padrona e per l'oscillazione del guinzaglio, o nella sequenza di movimenti che compie lungo un asse orizzontale la figlia Luce in "La ragazza che corre sul balcone", al futurismo rivisitato dall'autore con colori luminosissimi e "rumoreggianti" di "Velocità astratta - L'auto è passata", in prestito dalla Tate Modern di Londra, "Velocità astratta + rumore", proveniente dalla Collezione Peggy Guggenheim di Venezia, e "Automobile in corsa", concessa dal Museo d'Israele di Gerusalemme.
 
La mostra si chiude con due dipinti che aprono verso la dimensione dell'astrazione: debitore verso le composizioni "parolibere", in "Numeri innamorati", Balla esprime l'idea di un ordine superiore insito nella natura.
 
"FuTurBalla" 
Fondazione Ferrero - Strada di Mezzo, 44 - Alba (Cuneo)
29 ottobre - 27 febbraio 2017
Orari: lunedì, mercoledì, giovedì, venerdì ore 15 - 19; sabato, domenica e festivi ore 10 - 19
martedì chiuso; giorni di chiusura: 24, 25, 31 dicembre 2016, 1° gennaio 2017
Ingresso: gratuito
www.fondazioneferrero.it
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Tags:
giacomo balla mostra albamostra giacomo balla alba





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