Culture
Mostre/ Elisabeth Taylor: un mito senza fine, l'ultima grande diva della Hollywood "dorata"









di Simonetta M. Rodinò
Era il 1963 quando sul grande schermo uscì il film "Cleopatra". Il mega colossal, diretto da Joseph Mankiewicz, se da un lato non ebbe il successo sperato, dall'altro fu artefice di uno degli amori più travolgenti delle star di Hollywood: Elizabeth Taylor e Richard Burton. Un rapporto più che mai burrascoso legò l'attrice dai più celebri e magnetici occhi del cinema e il grande attore gallese di teatro, una voce dal fascino leggendario e una dizione perfetta: una porzione di vita fatta di passioni, liti furibonde, gelosie sfrenate, ubriacature epiche, due matrimoni, grandi regali… In occasione del 50° anniversario della pellicola e a due anni dalla scomparsa della Taylor, che detestava essere chiamata Liz, la mostra "Impareggiabile Liz" vuole celebrarne il mito raccontato dai manifesti dei suoi film. La rassegna s'inaugura domani, con ingresso libero alle ore 19, presso FERMO IMMAGINE - Museo del Manifesto Cinematografico di Milano, nuovo spazio espositivo di Via Gluck. Lo stabile industriale d'epoca interamente ristrutturato, con una superficie di circa 1000 mq, ex studio fotografico, era l'ultima casa della storica via Gluck, resa celebre dalla canzone scritta nel 1966 da Adriano Celentano.
Cui è dedicato il piccolo "Caffè degli Ignoranti", arredato da locandine cinematografiche, dischi e copertine, manifesti… L'esposizione rende omaggio all'ultima grande diva del secolo scorso, dalla bellezza straordinaria, attraverso cento tra video, gadget, riviste d'epoca, riproduzioni di abiti e gioielli e soprattutto manifesti e locandine originali in un percorso cronologico. Dalla prima pellicola "Torna a casa, Lassie!" (1943) all'ultimo "I Flintstones" (1994), passando per capolavori come "Il padre della sposa" (1950), "Il gigante" (1956), "La gatta sul tetto che scotta" (1958), "Cleopatra", "Venere in visone" (1960), "Chi ha paura di Virginia Woolf" (1966), con cui si aggiudicò due Oscar come migliore attrice, " La bisbetica domata" (1967)… Tanti i gossip e gli aneddoti creati intorno al suo mito e molte le curiosità, tra cui l'abito da sposa indossato per il film che la consacrò vera star: "Il padre della sposa", intrepretato con Spencer Tracy. La casa di produzione Metro Goldwyn Mayer fece uscire la pellicola in concomitanza con il suo matrimonio con Conrad "Nicky" Hilton Jr, il primo dei successivi otto, chiedendole di indossare un abito uguale a quello utilizzato durante le scene sul set. Domani sera sarà presente all'inaugurazione Marina Castelnuovo, da 20 anni sosia ufficiale della Taylor. L'attrice televisiva e cinematografica, dal carattere molto estroverso, si sente in realtà un po' stretta nel ruolo attribuitole. Conobbe la star a Cannes nel 1993 e da allora non riesce più a scollarsi di dosso tanto "peso". Ma come fare?
"Impareggiabile Liz"
FERMO IMMAGINE - Museo del Manifesto Cinematografico di Milano
Via Gluck, 45 - Milano
19 aprile - 30 giugno 2013
Orari: da martedì a domenica 14.00-19.00 - Lunedì chiuso
Ingresso libero
Info: 02/36505761
www.museofermoimmagine.it