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Culture
Portofino, parroco contro Malacalza: stop agli scavi per gli ascensori privati

Vittorio Malacalza vuole due ascensori per entrare in casa ma la parrocchia si oppone: "I lavori danneggiano la chiesa". Stop del tribunale

Sospesi dal tribunale, in via cautelare, i lavori di scavo nei pressi della chiesa Divo Martino per la realizzazione di un passo carrabile interrato nella proprietà di Vittorio Malacalza, a Portofino. Lo ha deciso il giudice Andrea Del Nevo che ha firmato l'ordinanza dopo la richiesta presentata dalla parrocchia con il benestare della curia vescovile di Chiavari.

Il giudice ha convocato le parti in udienza il 28 gennaio. Il sindaco Matteo Viacava che rivela di aver parlato con la diocesi di Chiavari, dopo la denuncia del parroco, e si dice "pronto a ulteriori approfondimenti tecnici sull'area".

"Al fine di conciliare l'interesse pubblico con le esigenze manifestate da don Alessandro Giosso, per spirito di comunità e per reciproco rispetto istituzionale, il Comune si rende disponibile a un supplemento di istruttoria da effettuare con trasparenza insieme alla parrocchia in modo da raggiungere tutti insieme il medesimo obiettivo" scrive Viacava.

Il sindaco auspica che "questa querelle, frutto probabilmente di un difetto di comunicazione tra le parti, si concluda al di fuori delle aule giudiziarie attraverso un percorso di ampia condivisione. È interesse del Comune lavorare per il bene di tutta la comunità, compresa la parrocchia e, in particolare, della chiesa di San Martino che tutti i portofinesi, in primis il sottoscritto, hanno a cuore".

Malacalza, Portofino: scontro comune-parrocchia. La vicenda

Inizio anno alla don Camillo e Peppone per Portofino. Don Alessandro Giosso, parroco del famoso borgo ligure, ha denunciato il Comune che ha dato il via libera alla realizzazione di uno scavo nei pressi della chiesa Divo Martino per la realizzazione di un passo carrabile interrato nella proprietà di Vittorio Malacalza, l'imprenditore ex azionista di Pirelli e già socio di maggioranza di Banca Carige.

Una operazione, afferma il sacerdote nella denuncia, che "potrebbe determinare un serio pericolo di danneggiamento della chiesa, compromettendone l'integrità strutturale". Lo scavo sarebbe necessario per la posa di due ascensori, uno nella proprietà di Malacalza, che permetterebbe all'imprenditore di raggiungere l'abitazione che si trova davanti alla chiesa.

In cambio dei permessi il Comune avrebbe un ascensore che abbatterebbe le barriere architettoniche per raggiungere l'area pubblica dell'ex asilo. "In sè l'opera non è avversata dalla Parrocchia - spiega don Giosso - ma a generare forti perplessità sono appunto le modalità esecutive e l'assenza di idonee cautele: l'accertata franosità dei luoghi e le conseguenti vibrazioni generate dagli scavi potrebbero comportare gravi danni all'integrità del bene ecclesiastico".

Insomma, don Giosso dice: impediamo l'intervento oppure facciamolo con tutte le cautele del caso. Lo scavo per l'ascensore dei Malacalza verrebbe collocato a 6 metri dalla chiesa, edificio che da anni presenta lesioni in evoluzione, documentate e monitorate.

Don Giosso, forte di perizie geologiche e con il benestare della diocesi di Genova, rappresentato dagli avvocati Daniele Rovelli e Antonino Bongiorno Gallegra, si è rivolto alla procura, alla Sovrintendenza e al parco di Portofino anche per una serie di atti amministrativi della pratica non ritenuti corretti come l'assenza di un'autorizzazione paesaggistica e una relazione geologica non correttamente datata secondo le convezioni della Pubblica Amministrazione e non conforme alle prescrizioni del Puc prodotto dallo stesso Comune di Portofino. Il consiglio comunale ha già dato il via libera al progetto.  

 

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