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Culture
Archeologico di Napoli, riapre la collezione Magna Grecia con 400 reperti

Dopo quasi venti anni, riapre la collezione Magna Grecia del Mann - Museo archeologico nazionale di Napoli. Dal prossimo 11 luglio il pubblico potrà visitare il nuovo allestimento progettato dall’archeologo Enzo Lippolis, scomparso prematuramente l’anno scorso, a cui è dedicata la prima sala della nuova sezione del Museo. Si tratta di una delle più antiche e ricche raccolte al mondo di antichità della Magna Grecia, che a partire dalla fine del Settecento -e almeno fino ai primi decenni del Novecento- cominciarono a confluire tramite acquisti e donazioni nell’allora Real Museo Borbonico. La raccolta conta oltre 400 reperti, preziose testimonianze delle forme di popolamento, delle strutture sociopolitiche, dei sistemi di relazioni tra le comunità e del patrimonio religioso, artistico e culturale dell’Italia meridionale e della Campania in epoca preromana.
Tra i maggiori nuclei espositivi risalta la presenza del materiale votivo da Locri, in particolare quello proveniente dal santuario in contrada Parapezza dedicato a Demetra, che permette di rappresentare in maniera esemplare l’importanza del rituale religioso nell’organizzazione sociale e politica delle società magno greche.
Il progetto di nuova apertura della collezione Magna Grecia è accompagnato da una guida-catalogo, a cura di Paolo Giulierini (nella foto), direttore d Mann, e Marialucia Giacco, edita da Electa.

Intanto il Mann entrerà a far parte della programmazione culturale dell'Universiade Napoli 2019 grazie all'esposizione "Paideia.  Giovani e sport nell'antichità", in programma dal 1 luglio sino al 4 novembre prossimo: nella sala dei Tirannicidi saranno presentati al pubblico venticinque reperti, provenienti, in particolare, dai ricchissimi depositi del Museo e non esposti da oltre vent'anni, insieme ad alcune opere del Getty Museum di Los Angeles.
 Tra i reperti inseriti nell'exhibit vi saranno anfore paratenaiche (nell'antica Grecia erano offerte come premio ai vincitori delle gare e, generalmente, contenevano olio), vasi con raffigurazioni delle diverse discipline sportive, affreschi delle città vesuviane con rappresentazioni di lotte e corse con bighe, sculture in marmo di atleti ed iscrizioni provenienti da Napoli antica.

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