Culture
Sante Gaiardoni dona una medaglia d'oro per la campagna Nobel a Mogol

di Milo Goj
Per un atleta, le medaglie d'oro che hanno costellato la sua carriera rappresentano un tesoro dal valore inestimabile. La prova che ha lasciato una traccia nella storia dello suo sport. E molto difficilmente accetta di privarsene. Eppure, di fronte a una forte passione, a volte può succedere. E' quanto è accaduto in questi giorni a Sante Gaiardoni, indimenticabile protagonista delle Olimpiadi di Roma del 1960, dove fu l'unico azzurro ad aggiudicarsi due medaglie d'oro individuali. Sante dominò da dilettante e poi da professionista il ciclismo su pista per un decennio, conquistando, spesso dopo epici duelli con Antonio Maspes, 2 ori, 5 argenti e 2 bronzi in 9 edizioni dei campionati del mondo. Gaiardoni ha messo all'asta la medaglia d'oro conquistata ai campionati italiani di ciclismo su pista, del 1959, svoltisi a Torino per una raccolta fondi destinata a finanziare la campagna Nobel a Mogol. Un'iniziativa, avviata da alcuni estimatori di Giulio Rapetti Mogol, che hanno costituito un'associazione no profit, NaM (nobel a Mogol), con l'obiettivo di candidare l'autore dei più bei testi della musica italiana al Premio Nobel per la letteratura. Un'iniziativa che sarà presentata al pubblico nelle prossime settimane. Gaiardoni, da sempre grande appassionato del Maestro Mogol, venuto a conoscenza di questo progetto, ha voluto dare il suo contributo mettendo in asta una dei suoi ricordi più belli su Charity Stars, piattaforma informatica specializzata nella raccolta fondi per Organizzazioni no profit.