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Culture
Università, l'Europa bacchetta l'Italia: allarme laureati, sempre in calo

Il numero di laureati provenienti dalle università italiane è tra i più bassi in Europa. L'indagine UE

Mentre i banchi di scuola tornano a riempirsi, le aule universitarie in Italia si svuotano. Sempre meno giovani frequentano l'università. Lo svela un sondaggio svolto dalla Commissione europea: la crescita del numero dei laureati è stata piatta negli ultimi tre anni. L'Italia è uno dei paesi dell'Unione europea in cui i giovani tra i 30 e i 34 anni sono i meno qualificati. Anche il tasso di abbandono è tra i più alti.

L’Italia nel 2013 ha avuto una delle quote di abbandono universitario più alte in Europa (45%) 

Per la prima volta dal 1945 il numero dei laureati disponibili per le imprese sta smettendo di crescere: secondo un rapporto dell'Ocse, infatti, meno di un quarto dei giovani italiani tra i 25 ed i 34 anni sono laureati. Se si fa il confronto internazionale rimaniamo fermi ai livelli più bassi, mentre altri Paesi a reddito alto o medio-basso hanno imboccato la direzione opposta.

Italia maglia nera in Europa

Il dato e' inferiore a quello della Macedonia (28,1 per cento), della Slovenia (38,1 per cento), dell'Estonia (44,5 per cento) o della Francia (44,8 per cento) e molto meno della media dei 27 paesi membri dell'Ue (37,3 per cento). I laureati francesi o tedeschi sono almeno il doppio degli italiani. Ma non solo. L'Italia è stata superata anche da Polonia, Irlanda e Corea del Sud, dove l’intensità dell’istruzione superiore nella società è tripla, e in aumento costante.

I laureati italiani in fuga all'estero

Aumenta il numero dei giovani che una volta laureati emigrano all'estero: secondo l'Istat, sono laureati un quarto dei 145 mila giovani italiani che l'anno scorso se ne sono andati. Un numero che in realta' andrebbe addirittura triplicato sulla base dei dati dei paesi che li accolgono come la Germania, la Gran Bretagna o la Svizzera: perche' infatti se i giovani italiani che lasciano il paese non sempre lo comunicano alle autorita' italiane, sono invece obbligati a dirlo alle autorita' amministrative dei paesi di accoglienza; e cosi' mentre per l'Istat sono 17 mila i giovani italiani che l'anno scorso sono emigrati in Germania, le autorita' tedesche ne hanno recensiti quattro volte di piu'.

Il salario medio d’ingresso di un laureato triennale è crollato da 1.300 euro del 2007 a 1.004 euro del 2012, se e quando trova lavoro

Perché i cervelli sono in fuga? Semplice. Lo stipendio medio di un giovane laureato e' crollato dai 1.300 euro mensili del 2007 ai 1.000 euro del 2012. E la laurea non e' affatto garanzia di trovare lavoro in un paese in cui la disoccupazione giovanile resta massiccia: nel 2014 solo il 45 per cento degli italiani tra i 20 ed i 34 anni che hanno completato gli studi universitari avevano un lavoro, contro il 90 per cento in Germania, l'83,2 per cento in Gran Bretagna ed una media europea del 76 per cento.

Germania, Gran Bretagna e Svizzera sono le prime destinazioni per gli italiani che espatriano e, secondo le statistiche ufficiali, negli ultimi anni hanno assorbito circa un terzo dei nostri migranti.

 

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