Pensioni pagate il 5 gennaio. E non il primo del mese... - Affaritaliani.it

Economia

Pensioni pagate il 5 gennaio. E non il primo del mese...

di Piero Righetti

Circa un anno fa tutti i giornali e i mass-media parlarono con grande rilievo del fatto che d'ora in avanti tutte le pensioni sarebbero state messe in pagamento e accreditate sui conti correnti bancari e postali dal primo giorno di ogni mese e non più, come fino ad allora era avvenuto, dal 1° del mese per il settore privato e dal 12° per quello pubblico. Era questa - venne sottolineato - una dimostrazione molto forte della grande sensibilità politica e sociale" del nostro Governo e del maggiore ente previdenziale italiano ed europeo. Mi sono molto meravigliato quindi (si fa per dire!) del fatto che in questi primi giorni del nuovo anno né giornali né Tg abbiano sentito la necessità di sottolineare con altrettanto rilievo le circostanze che tutte queste pensioni, ben 20 milioni, siano state accreditate e pagate non il 1° gennaio 2016 ma soltanto il 5 gennaio successivo.

E' vero che 1-2 e 3 gennaio sono stati festivi ma il 4 era un ordinario lunedì di lavoro e di pagamenti. E perché dunque "rubare" a tantissime persone, oltre tutto completamente all'oscuro di tutto, anche un altro giorno? Sarebbe interessante, molto interessante, sapere chi ci ha guadagnato da questa vergognosa (sottolineo, ma forse anche è poco, vergognosa) operazione, l'Inps o le banche? Che se poi non ci avesse guadagnato nessuno, la cosa sarebbe ancora più assurda: l'ennesima (ma sicuramente non ultima) dimostrazione dell'assoluta mancanza di sensibilità sociale da parte di tutti coloro che in Italia dispongono di un minimo di potere pubblico.

E sono state tante le persone che, dovendo saldare un debito (mutui, prestiti, conti aperti presso il negozio sotto casa) e non potendolo fare, e non per colpa loro, si sono trovate veramente a disagio. Disagi e imbarazzi enormi, pesanti, di cui tutti quelli che avrebbero potuto evitarli o limitarli se ne sono assolutamente fregati. Sarà interessante sapere che il Presidente dell'Inps - forse invidioso dei viaggi oltreoceano dell'ex sindaco di Roma Marino - proprio in quei giorni si trovava a San Francisco, al congresso annuale dell'American Economic Association, per - ha scritto il Sole 24ore - "raccogliere fondi fra privati per portare dentro l'Inps il mondo della ricerca universitaria italiana e internazionale... L'Inps metterà a disposizione le sue basi statistiche, uniche per vastità e profondità di informazione contenute....". Quei poveretti rimasti all'improvviso senza i propri soldi - perché i soldi delle 3 pensioni sono dei pensionati e non dell'Inps - in molti casi non sono nemmeno riusciti a capirne il perché. I pochi che hanno potuto parlare con un impiegato dell'Inps - molte sedi erano praticamente chiuse per via delle ferie di gran parte del personale - per avere chiarimenti sul perché del ritardo, hanno ottenuto soltanto risposte vaghe o confuse. In molti casi gli è stato detto che il ritardo dipendeva dal fatto che all'inizio dell'anno devono essere ricalcolate tutte le pensioni per adeguarle all'aumentato costo della vita.