Pensioni pagate il 5 gennaio. E non il primo del mese... - Affaritaliani.it

Economia

Pensioni pagate il 5 gennaio. E non il primo del mese...

Peccato che un apposito provvedimento di legge, varato appena qualche giorno fa, ha stabilito che le pensioni non dovevano essere variate perché c'era il forte rischio di doverle addirittura diminuire in quanto il costo della vita ufficiale si sarebbe addirittura ridotto. E meraviglia ancora l'assoluto disinteresse dei tanti politici "televisivi" che rilasciano interviste ad ogni cader di foglia, forse troppo impegnati ad inventarsi il significato politico dell'ultimo film di Zalone o a presentare interpellanze per un goal annullato. Non meraviglia invece l'assordante silenzio di tutti i sindacati. Anche loro in vacanza o al cinema? Le Poste (ma perché si chiamano ancora così?) tutto fanno tranne che preoccuparsi di consegnare la posta (chi scrive abita in una zona centrale di Roma e il postino, prima una presenza amichevole e quotidiana, bene che vada passa ormai ogni 8/10 giorni).

L'Inps sembra sempre più un soggetto politico o un qualcosa di ormai inesistente (nessuna domanda di pensione, di disoccupazione o di cassa integrazione può essere presentata a mano o direttamente) mentre dovrebbe ancora essere il vero punto di riferimento di lavoratori e pensionati, come era fino a qualche anno fa. Le banche ... meglio lasciar perdere. E poi ci si meraviglia dei tanti che non vanno più a votare e dei voti che, sia da noi sia all'estero, vengono dati ai così detti "partiti non tradizionali". Poiché il 2016 è un anno bisestile (sempre che una nuova legge non ne cambi all'improvviso la durata; tutto ormai sembra possibile), anche i primi tre giorni del 2017 saranno festivi a tutti gli effetti mentre il 4 gennaio 2017 sarà un ordinario lunedì di lavoro. Sarà interessante vedere se, avendo un intero anno a disposizione, qualcuno di "quelli che possono" si degnerà di fare qualcosa per evitare di "rubare" anche il prossimo anno 5 giorni di valuta e di disponibilità di denaro a 20 milioni di persone.

Attenzione, questi 20 milioni di persone poi possono anche andare a votare! Soltanto ieri uno scarno comunicato dell'Inps ha precisato di "aver diramato il 24 dicembre un apposito comunicato sui ritardati pagamenti pubblicandolo sul proprio sito istituzionale...". E tutti i pensionati la vigilia di Natale hanno sentito il dovere e il piacere di contattare l'Inps sul suo sito istituzionale soprattutto quelli in cui internet funziona quando 3 Del resto, ha continuato l'Inps "...non è possibile anticipare il pagamento all'ultimo giorno del mese...". Chissà se, consultando le proprie "basi statistiche, uniche per vastità e profondità di informazioni contenute..." qualcuno all'Inps si accorgerà che anche nel 2017 le pensioni dovrebbero essere accreditate con 5 giorni di ritardo e penserà di chiedere al Ministero del Lavoro o al Governo che venga varato in tempo un qualcosa che eviti questa ennesima "scorrettezza sociale", invece di continuare a proporre provvedimenti di riduzione delle pensioni? Ricordiamoci un po' tutti che più volte Governo e Parlamento non hanno avuto alcun imbarazzo a varare provvedimenti di legge che aumentano tasse e balzelli anche con effetto retroattivo. A chi legge le considerazioni del caso.