Aramco, arriva l'Ipo del secolo. Fra 5 giorni Riad alza il velo
L'indiscrezione della tv saudita. Il valore dell'Ipo può superare quello della cinese Alibaba
Sarà la volta buona? Annunciata nel 2016 e dopo aver subito numerosi rinvii, l’"Ipo del secolo”, così com’è stata definita la quotazione di Aramco, la società petrolifera più grande del mondo di proprietà dell'Arabia Saudita, pare finalmente in rampa di lancio, pronta per decollare l’11 dicembre. Certo, si tratta sempre di un’indiscrezione ma il rumor arriva dalla televisione saudita Al-Arabiya, emittente con sede a Dubai, negli Emirati Arabi Uniti, ma di proprietà saudita e sotto la diretta influenza della famiglia reale dei Saud. Indiscrezione riferita in seguito anche dalla Reuters e dal Financial Times. Quindi ha un suo fondamento.
Secondo quanto riferiscono fonti finanziarie non specificate, la Borsa saudita annuncerà il 3 novembre i tempi dell'Ipo, inclusa la pubblicazione del valore atteso del titolo, prezzo che sarà comunicato al mercato il prossimo 17 novembre, per dar via alle negoziazioni delle azioni l’11 dicembre.
Gia in occasione dell’ultimo rinvio, quello del 17 ottobre, in realtà lo stop si presumeva temporaneo in quanto, secondo le indiscrezioni riportate dal quotidiano finanziario della City londinese, Riad voleva avere più chiarezza riguardo al potenziale impatto sul bilancio di Aramco degli attacchi contro gli impianti petroliferi di Abqaiq e Khurais, attacchi che a metà settembre avevano temporaneamente dimezzato la produzione di greggio saudita.
Il principe ereditario Mohammed bin Salman ha fretta e ha sempre voluto mettere a segno operazione prima della fine dell’anno. Con il piano Vision 2030 di cui l’Ipo è una delle principali gambe finanziarie, punta infatti a diversificare l’economia dell’Arabia Saudita, troppo dipendente dal petrolio. L’aspirazione è di strappare per la compagnia di Stato una valutazione di 2 mila miliardi di dollari, una cifra eccessivamente elevata a giudizio della maggior parte degli analisti che considera più realistica un valore di 1.200-1.500 miliardi di dollari.
Gli analisti sono ancora scettici e aspettano l'ufficialità, anche perchè le valutzioni sembrano ancora distanti. Dal canto suo, Saudi Aramco ha continuato a ribadire che "l'azienda continua a impegnarsi sulle attività di preparazione alla quotazione in Borsa. L'azienda è pronta e la tempistica dipenderà dalle condizioni di mercato".
Il progetto della monarchia sarebbe quello di collocare il 5% della società sia sul listino del Regno, il Tadawul sia su una piazza internazionale come Londra, New York o magari una Borsa asiatica, come Hong Kong o Tokyo entro il 2020 o il 2021. Ma secondo fonti di mercato, interpellate da Radiocor, la società però starebbe valutando di quotare sil listino nazionale solo un pacchetto azionario dell'1%-2%.
Secondo indiscrezioni, l'amministratore delegato di Aramco, Amin Nasser, non sarà presente al "Future Investment Initiative" (voluto dal principe ereditario bin Salman), proprio perchè impegnato in incontri con gli investitori all'estero prima dell'offerta. Se i sauditi riusciranno a raccogliere più di 25 miliardi di dollari l’Ipo sarebbe la più grande mai effettutata, superando quella della cinese Alibaba nel 2014.
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