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Economia
AT&T al top per ricavi, Tim al 17° posto. In Italia WindTre la più redditizia

Al quarto posto, inoltre, si è piazzato Bt Group (13,9%) e al quinto posto Telecom Italia (13,6%), che dunque ha battuto Orange (13,4%), Deutsche Telekom (12,2%), Telefonica (10,8%), Vodafone (9,3%) e Altice (8,4%). Sul fronte patrimoniale, il leverage delle tlc europee è triplo rispetto alle telco asiatiche e in peggioramento sul 2016 scontando anche l'applicazione dell'IFRS 16 nel 2019 con la contabilizzazione, relativamente alle big 10 europee, di 67 miliardi di debito aggiuntivo. 

Swisscom ha la struttura finanziaria piu' solida (debiti finanziari sul capitale netto al 95,2%), anche se il livello è ben distante dalla percentuale media delle compagnie asiatiche, attorno al 64,2%. Telecom Italia, invece, ha un rapporto pari al 104,9%. Le compagnie con un rapporto tra debiti e capitale netto da livelli di guardia sono Telenor (343%) e (305%). Altice Europe, poi, ha un patrimonio negativo. 

Il business in Italia. Nel nostro Paese Tim è risultato il primo operatore per fatturato nel 2020. La business unit italiana ha realizzato un giro d'affari di circa 12 miliardi di euro, in calo dell'8,4% sul 2019. Il gruppo si è posizionato davanti a Vodafone (5,1 mld; -9,4%), Wind Tre (4,9 mld; -3,7%) e Fastweb (2,3 mld; +3,6%), con Iliad in quinta posizione (0,7 mld; +58,3%).

Escludendo le start-up (Iliad e Open Fiber) e le più piccole Eolo, PosteMobile e Linkem, nel quinquennio Fastweb è l'unica a crescere (+28%), con investimenti industriali superiori alla media italiana. Anche nel 2020 rispetto al 2019, nel 2020 le big del comparto hanno accusato flessioni del fatturato tra il 3% e il 9%, mentre Fastweb è riuscita a vantare un rialzo del giro d'affari (+3,6%). Tra le società più piccole, poi, si sono distinte nel 2020 per performance dei ricavi Linkem (+18,5%), PosteMobile (+18,3%) ed Eolo (+25,6%). Tra le start-up, continua sono andate molto bene Iliad (+58,3%) e Open Fiber (+40,3%).

Sempre nel 2020 Wind Tre è risultato l'operatore con l'ebit margin più elevato (17,4%) seguito da BT Italia (16,6%) e Telecom Italia (13,4%), con gli utili di Wind Tre in spolvero (+414%) grazie ai minori interessi passivi iscritti a bilancio dopo la ristrutturazione dell'indebitamento realizzata nel 2019. Vodafone ha registrato un ebit margin frazionale pari allo 0,4%, mentre Tiscali un ebit margin negativo dell'8,5%.  A livello di investimenti la fibra e il 5G sono stati il volano dell'ultimo periodo.

Se nel periodo 2016-2020 Fastweb ha realizza il maggior tasso medio di investimenti industriali sul fatturato (30,5%), nel 2020 tale percentuale si e' ridotta al 23,4%, inferiore rispetto a quella di Wind Tre al 24,1%. Telecom Italia ha registrato una percentuale del 21,8% (26,7% nel periodo 2016-2020), Vodafone del 17,9% (24,3%) e Tiscali del 22,8% (23,8%).

Il rapporto mette in evidenza che se nei primi sei mesi del 2021 il fatturato complessivo dei gruppi italiani di tlc e' calato, esattamente di 320 milioni rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso (le sole Tim, Vodafone e Wind Tre hanno perso complessivamente 420 milioni di ricavi), le prospettive per il terzo trimestre non sono di una ripresa, a causa della concorrenza inferta anche dai nuovi operatori e dalla riduzione delle tariffe.

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