Economia
Autostrade, Di Maio: "Aver minacciato la revoca è servito. Conte? Siamo leali"

Il ministro degli esteri: "Risultato molto positivo, ma ora vanno abbassati i pedaggi"
Autostrade, Di Maio: "Aver minacciato la revoca è servito. Conte? Siamo leali"
La vicenda legata ad Autostrade si è conclusa nella notte di ieri, dopo un consiglio dei ministri fiume, durato 6 ore. Alla fine non c'è stata la revoca, ma un'operazione finanziaria che porterà all'uscita di scena dei Benetton e all'ingresso dello Stato con Cdp. Il ministro degli esteri Luigi Di Maio applaude all'operazione e allontana le voci di dissidi con Conte. "Tra me e il presidente c’è un rapporto di leale e trasparente collaborazione. Sono molto soddisfatto per il risultato".
"Io ricordo bene - dice Di Maio al Corriere - cosa diceva Salvini quando nella precedente esperienza di governo chiedevamo di tirare fuori i Benetton dalla gestione delle nostre infrastrutture. Io ricordo bene i tentennamenti, i silenzi, gli ammiccamenti a Benetton. Mi creda, io ho molto rispetto di ogni forza politica, Lega inclusa naturalmente, con cui abbiamo governato. Ma non posso mettermi a commentare l’ipocrisia delle persone. L’ipocrisia è una scelta individuale. Io, nella vita, ne ho fatta un’altra".
"Fino a qualche anno fa - spiega Di Maio al Corriere della Sera - sarebbe stato impensabile. Lo Stato ha fatto lo Stato, ha lavorato per difendere l’interesse comune. Dopo di che non bisogna lanciarsi in toni trionfalistici, la partita non è ancora chiusa del tutto, bisognerà vigilare affinché in futuro non tornino a prevalere le logiche del profitto a scapito della sicurezza degli italiani. E poi, mi lasci dire, che ora bisogna puntare al vero obiettivo. Intendo dire che non dobbiamo fermarci adesso per nessun motivo. Ora bisogna abbassare le tariffe autostradali, far scendere i pedaggi, migliorare il nostro sistema infrastrutturale. Non è che uno può dire “entra lo Stato” e poi è lo Stato ad applicare le medesime logiche di business di un privato, altrimenti diventa una presa in giro e gli italiani non sono stupidi".
"Sicuramente - prosegue Di Maio al Corriere - aver minacciato la revoca ha portato ad ottenere delle condizioni nel negoziato per arrivare al punto di arrivo, ovvero portare i Benetton fuori da Autostrade. Poi io le devo dire che vedo montare una polemica su tutto. E se avessimo portato avanti la revoca allora per qualcuno avremmo rischiato di creare scossoni, ora che abbiamo portato comunque i Benetton fuori da Autostrade c’è qualcuno che si lamenta lo stesso. Non è un caso che io nelle ultime settimane non abbia parlato di revoca, quindi posso capire che qualcuno nel Movimento 5 Stelle poteva vantare aspettative diverse, ma il presidente del Consiglio ha avviato un negoziato per ottenere un risultato che, come le ho già detto, io ritengo soddisfacente. Ora non c’è da mettersi a gridare, bisogna solo fare le cose con serietà e garantire stabilità al Paese, tutelando i cittadini e il bene pubblico".