Economia
Banco Bpm debutta in Borsa. Titolo in rialzo
Dalla fusione di Banca Popolare di Milano e del Banco Popolare nasce Banco Bpm, il terzo istituto italiano. I numeri
Banco Bpm debutta a Piazza Affari e il titolo vola
Dopo una gestazione lunga più di un anno, nasce Banco Bpm, dalla fusione di Banca Popolare di Milano e del Banco Popolare. Le 'nozze' tra le due banche, arrivate al termine di un percorso complesso, sono state decise il 23 marzo scorso dai rispettivi consigli di amministrazione, che hanno firmato il 'protocollo d'intesa' per la fusione. L'accordo è stato poi ratificato dalle assemblee dei soci di Banco Popolare e Bpm, che si sono riunite il 15 ottobre scorso.
Nasce Banco Bpm, la terza banca italiana dopo Intesa e Unicredit
Il nuovo gruppo sarà guidato da Giuseppe Castagna, ex numero uno di Bpm, e presieduto da Carlo Fratta Pasini, già al vertice del Cda del Banco. Sarà la terza banca italiana dopo Intesa e Unicredit, con ambizioni non solo nell'attività commerciale tradizionale ma anche nei segmenti più alti dell'offerta come il private banking, il wealth management e il corporate banking.Sull'operazione vigilerà la Bce, che per tutto il 2016 ha seguito da vicino la nascita del gruppo con sede legale a Milano e amministrativa a Verona.
Banco Bpm, al via i test
La fusione è già stata autorizzata, ma Banco Bpm nelle prime settimane di vita affronterà esami importanti che testeranno la qualità dell'attivo e la tenuta patrimoniale. I test più attesi saranno quelli sui crediti del Banco Popolare e di Bpm.
Sotto la lente della Bce sono finiti anche i non performing loan dei due istituti. Il piano industriale presentato nella primavera scorsa prevede di ridurre lo stock di almeno 8 miliardi entro il 2019. Per raggiungere questo traguardo sarà creata una nuova unità dedicata alla gestione e al recupero delle sofferenze, con l'obiettivo di portare il costo del rischio da 102 a 63 punti base al 2019 e l'indice di copertura dal 57 al 59%.
Banco Bpm: titolo in rialzo a Piazza Affari
Banco Bpm si muove in deciso rialzo nelle prime fasi del suo debutto a Piazza Affari con una giornata chiusa a +9%. Il prezzo finale si e' assestato a quota 2,50 euro per azione (il massimo di giornata), contro i 2,2520 euro dell'apertura. Ieri - si legge in una nota - c'e' stata l'iscrizione dell'atto di fusione presso i registri delle imprese di Verona e di Milano, per cui gli effetti civilistici, contabili e fiscali della loro fusione decorrono, appunto, dal primo gennaio 2017. Banco Bpm nasce con un capitale sociale pari a 7,1 miliardi di euro, rappresentato da 1.515.182.126 azioni ordinarie prive di valore nominale. Il concambio delle azioni delle societa' partecipanti alla fusione viene effettuato secondo i seguenti rapporti di cambio: 1 azione Banco Bpm per ciascuna azione Banco Popolare; 1 azione Banco Bpm per ogni 6,386 azioni Bpm, con la liquidazione in contanti delle eventuali frazioni rinvenienti dal concambio da parte degli intermediari presso i quali le azioni Bpm sono depositate. Le azioni proprie detenute dal Banco Popolare e da Bpm sono annullate senza concambio.
Le azioni Banco Bpm emesse al servizio del concambio - prosegue la nota - sono messe a disposizione degli ex azionisti e degli ex soci di Banco Popolare e Bpm, in regime di dematerializzazione e gestione accentrata presso Monte Titoli spa e per il tramite degli intermediari autorizzati, a partire dal 4 gennaio 2017, senza porre a carico degli ex azionisti e degli ex soci delle due societa' partecipanti alla fusione alcun onere per le operazioni di concambio. Ieri, infine, si e' riunito per la prima volta a Verona - sede amministrativa della nuova realta' - il cda che ha proceduto all'assegnazione delle deleghe: sono stati nominati l'amministratore delegato (Giuseppe Castagna), i due vicepresidenti del board (Guido Castellotti e Maurizio Comoli), il direttore generale (Maurizio Faroni), i due condirettori generali, Domenico De Angelis e Salvatori Poloni. Il comitato esecutivo e gli altri comitati consiliari saranno costituiti nella prossima seduta consiliare, con Pier Francesco Saviotti che, in base agli accordi siglati al momento della stipula della fusione, e' destinato alla carica di presidente dell'istituto.