Due in corsa per le sofferenze del Banco.Le mire di Elliott sugli Npl italiani - Affaritaliani.it

Economia

Due in corsa per le sofferenze del Banco.Le mire di Elliott sugli Npl italiani

Singer prova con Fonspa-Elliott a battere in volata la cordata formata da doBank/Fortress e Illimity

Banco Bpm torna a mettersi in luce a piazza Affari col titolo che finisce anche sospeso al rialzo e a metà giornata guadagna oltre il 5,5% a poco meno di 2,13 euro per azione, ritornando così sui livelli di inizio ottobre. A sospingere il titolo è l’attesa per il Cda di domani che esaminerà le offerte pervenute per i crediti deteriorati dell’istituto. In gara sarebbero rimaste ormai due sole cordate, quella formata da doBank (della fusione tra Uccmb, rilevata nel 2015 da Fortress, e Italfondiario, principale “servicer Npl” italiano), Fortress e Illimity (nata dalla business combination di Banca Interprovinciale e la Spaxs di Corrado Passera) e quella costituita da Credito Fondiario (Fonspa) e Elliott.

Banco BPM Gruppo APE
 

Giuseppe Castagna spera in un ultimo rilancio, cosa che potrebbe favorire la cessione di quasi tutte le sofferenze (9,1 miliardi di euro a fine settembre) e, in quel caso, della piattaforma per la gestione degli Npl stessi, secondo uno schema che ricalcherebbe quello seguito da Intesa Sanpaolo con Intrum.

Se dovesse prevalere la cordata Fonspa-Elliott, per Paul Singer, il miliardario 73enne potrebbe banchettare ancora una volta in Italia, dove già ha fatto affari rilevando a luglio l’AC Milan in seguito al mancato rimborso di 32 milioni di euro anticipati da Elliott per un aumento di capitale di Rossoneri Sport Investment Luxemburg dell’investitore cinese Yonghong Li, che lo stesso Elliott aveva finanziato per 354 milioni nell’ambito della cessione della squadra rossonera da parte di Fininvest.

Una vicenda, quella dell’AC Milan, che sembra intrecciarsi a un altro investimento di Elliott, quello in Telecom Italia (in cui il fondo di Singer è socio al 8,85%), dato che in un caso “l’avvoltoio” di Wall Street ha fornito un importante assist a Silvio Berlusconi, nell’altro ha stoppato Vincent Bollorè, che con l’ex premier italiano, da anni suo consocio in Mediobanca, ha ingaggiato un braccio di ferro rilevando il 28% di Mediaset nel tentativo di dar vita a una “Netflix del Sud Europa” che passasse attraverso un’alleanza, o anche una futura fusione, tra Vivendi, Mediaset e Tim.

Ma l’intervento nei mercati del debito e dell’equity non sono la sola specializzazione di Singer: attraverso il fondo Elliott, l’investitore miliardario ha operato sul mercato del debito sovrano in sofferenza, acquistando titoli di debito fortemente svalutati per poi denunciare lo stato emittente per l’intero valore nominale più gli interessi (da qui il sopranome di “avvoltoio”).

Entrato fin dal 2016 tra gli azionisti di Credito Fondiario, Singer si è visto autorizzare giusto un mese fa dalla Banca d’Italia un aumento di capitale riservato che gli consentirà di salire inizialmente dal 25% al 69,48% del capitale sociale dell’istituto, per poi incrementare la quota sino al 81,63% grazie agli accordi sottoscritti con la Tages di Panfilo Tarantelli (fino a quel momento azionista di riferimento di Fonspa) e col top management. Fonspa è già ora uno dei principali gruppi italiani nel settore dei “credit management services”, con Npe in gestione per 45 miliardi lordi e un portafoglio di investimenti in crediti di circa 700 milioni, un business che vede Fonspa agire sia sul versante dell’acquisto di crediti deteriorati sia nella gestione e recupero degli stessi.

Mettendo le mani su sofferenze e relativa piattaforma di gestione di Banco Bpm Singer si rafforzerebbe sensibilmente riducendo il gap che la separa da doBank-Italfondiario (che ha in gestione una novantina di miliardi di Npl) e staccando Cerved (una cinquantina di miliardi in carico) e Intrum Justitia (che in primavera ha rilevato 10,8 miliardi di Npl da Intesa Sanpaolo portando ad una quarantina di miliardi il totale in gestione). Chissà Milano farà ancora rima con buoni affari per Paul Singer.

Luca Spoldi