Economia

Bankitalia, guerra affonda la crescita: l'Italia ha perso mezzo punto di Pil

Lo scenario base della previsione del Def "sconta una risoluzione" della guerra in Ucraina "in tempi relativamente brevi" che però appaiono "molto aleatori"

"La guerra è un fattore di eccezionale incertezza entrato su un quadro macro già offuscato da inflazione e il riacutizzarsi della pandemia"

"In base alle informazioni finora disponibili, stimiamo che il Pil nei primi tre mesi dell'anno possa essersi ridotto di poco più di mezzo punto percentuale". Lo ha detto Fabrizio Balassone, Capo Servizio Struttura Economica della Banca d’Italia, in audizione presso le Commissioni riunite Bilancio di Camera e Senato, in merito all'esame del Documento di economia e finanza 2022 sottolineando che "la produzione industriale sia diminuita nel primo trimestre, risentendo degli effetti dei maggiori costi e delle difficoltà di approvvigionamento". Secondo Balassone: "La guerra è un fattore di eccezionale incertezza entrato su un quadro macro gia' offuscato da inflazione e il riacutizzarsi della pandemia". 

Il protrarsi del conflitto tra Russia e Ucraina avrebbe un "impatto per l’economia italiana non trascurabile", secondo la presidente dell’Ufficio parlamentare di bilancio, Lilia Cavallari, che spiega che "i risultati verranno dettagliati nella Nota sulla congiuntura di prossima pubblicazione".

Secondo l'Upb, "la maggiore durata del conflitto comporterebbe, rispetto alla revisione di crescita già scontata, un’ulteriore riduzione del Pil di quest’anno, ma con trascinamenti anche sul prossimo. L’economia italiana sarebbe tra le più colpite da questo shock e il Pil subirebbe una contrazione addizionale di circa un punto e mezzo percentuale nel complesso del biennio. Contemporaneamente si assisterebbe a più marcati incrementi dei prezzi al consumo, per circa 2,5 punti percentuali cumulati nel 2022-23 nel caso dell’Italia".

Lo scenario macroeconomico dell'economia italiana "appare soggetto a rischi, soprattutto di matrice internazionale e prevalentemente orientati al ribasso sulla crescita". Lo dichiara in una nota l'Ufficio parlamentare di bilancio (Upb), in riferimento all'audizione odierna della presidente Lilia Cavallari in commissioni riunite Bilancio di Camera e Senato, sull'esame del Documento di economia e finanza (Def). "Lo scenario programmatico di finanza pubblica presentato nel Def disegna una strategia di pragmatica prudenza", sottolinea l'Upb, che aggiunge: "L'orientamento espansivo della strategia di finanza pubblica e' principalmente affidato all'attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr)".

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