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Economia
Pil, Bankitalia vede la ripresa: "Crescita del 5% nel 2021. E entro il 2023.."
(Lapresse)

La ripresa dell’economia, sarà trainata innanzitutto dagli investimenti, che, secondo l’istituto centrale, “si espandono in misura accentuata grazie all’attenuarsi dell’incertezza circa le prospettive di domanda (come confermato dalle indagini più recenti della Banca d’Italia), alle favorevoli condizioni di finanziamento e al sostegno proveniente dalle misure programmate nell’ambito del Pnrr". Si stima un aumento degli investimenti fissi lordi del 13,8% quest'anno, del 9,3% nel 2022 e del 4,8% nel 2023. "I consumi tornano a crescere in modo più graduale, con un tasso di risparmio in discesa rispetto al 2020 - spiega Bankitalia - ma ancora superiore ai livelli pre-pandemia. La ripresa delle esportazioni, in linea con l’andamento della domanda estera, è trainata dagli scambi di beni, mentre sarebbe più graduale il recupero dei flussi turistici internazionali". La crescita dei consumi è stimata al 3,7% nel 2021 per poi accelerare al 5,3% nel 2022 e tornare al 2% nel 2023.

Mentre l'inflazione tornerà a crescere spinta dalla ripresa globale ma resterà su livelli contenuti nel triennio 2021-2023. "Dopo la lieve discesa dei prezzi nel 2020 – si legge nelle proiezioni - l’inflazione al consumo tornerebbe positiva, riflettendo il riavvio dell’economia globale, il rincaro delle materie prime e il progressivo riassorbimento dei margini di capacità inutilizzata, ma resterebbe contenuta, pari all’1,3 per cento quest’anno e su livelli simili nel prossimo biennio (1,2% nel 2022 e 1,3% nel 2023)". Secondo Via Nazionale, le misure di sostegno del governo e le risorse europee, a partire da quelle previste dal Piano nazionale di ripresa e resilienza, innalzeranno il livello del Pil per circa 4 punti percentuali nel triennio 2021-2023 e metà dell'impatto è attribuibile agli effetti del Pnrr.

Via Nazionale è ottimista anche sulle prospettive del mercato del lavoro stimando che “il ritorno alla crescita si riflette in un analogo aumento delle ore lavorate, che tornano entro il 2023 sui livelli precedenti la pandemia".  Il tasso di disoccupazione, secondo le proiezioni, salirà nel 2021 al 10,2%, per poi scendere al 9,9% nel 2022 e al 9,5% nel 2023. "Il numero di occupati, che nel 2020 si era ridotto in misura molto più contenuta delle ore grazie alle misure di sostegno all’occupazione - osserva Bankitalia - tornerebbe a crescere dal trimestre in corso; dopo una diminuzione dell’1,2 per cento nella media di quest’anno (che riflette la caduta già registrata nel primo trimestre), si riporterebbe sui livelli del 2019 entro la fine del triennio di previsione".

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