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Economia
Bnl-Bnp, conciliazione fallita: i sindacati proclamano un nuovo sciopero

La vertenza riguarda gli impatti occupazioni e le ricadute sul personale dopo la ristruttuazione della Banca nazionale del lavoro 

"Naufragato di nuovo il tentativo di conciliazione con Bnl Bnp Paribas": sindacati bancari Fabi, First Cisl, Fisac Cgil, Uilca e Unisin proclamano un nuovo sciopero per il 24 gennaio, il secondo dopo quello del 27 dicembre 2021, dopo che il 10 gennaio è stata espletata con esito negativo la procedura di conciliazione.

I sindacati bancari contestano una serie di misure che fanno parte del nuovo piano industriale firmato dalla neo amministratrice delegata Elena Goitini ed altre iniziative prese dalla banca del gruppo Bnp Paribas negli ultimi mesi. La vertenza, sottolineano le sigle sindacali, riguarda gli impatti occupazionali e le ricadute sul personale conseguenti alla riorganizzazione, ristrutturazione, riqualificazione della Banca nazionale del lavoro. 

In particolare, le organizzazioni sindacali protestano contro: progetto di esternalizzazione mediante cessione del ramo d'azienda dell'It (conclusasi senza accordo il 24 dicembre 2021); progetto di esternalizzazione mediante cessione dei rami d'azienda del back office; chiusura delle filiali e ricadute in termini di mobilità funzionale e geografica; cessione del pacchetto di controllo di societa' prodotto strategica, ovvero Axepta; carenza di organico nelle filiali e pressioni commerciali; modello di presenza sul territorio; ritardo nel numero di assunzioni concordate negli accordi sindacali relativi alla cosiddetta Quota 100. 

Lo sciopero, spiegano Fabi, First Cisl, Fisac Cgil, Uilca e Unisin, prevede "l'astensione il 24 gennaio per la durata dell'intero orario di lavoro giornaliero proprio di ogni categoria, compresi i turnisti, i part time e il personale in distacco presso le altre aziende. Le lavoratrici e i lavoratori in turno sciopereranno dall'inizio dell'orario di lavoro per tutto l'orario di durata del turno. L'astensione dal lavoro per il personale riguarda anche ogni reperibilità e attività' supplementare eventualmente richiesta per l'intera giornata di sciopero".

Di là dalle ragioni della vertenza aziendale, spiegano fonti sindacali, il duro atteggiamento della Bnl con i sindacati interni rompe una consuetudine di relazioni industriali serene e proficue all’interno del settore bancario. La linea della Banca nazionale del lavoro viene da più parti considerata inspiegabile e poco ragionevole. C’è da dire, peraltro, che per quanto riguarda nello specifico le esternalizzazioni diversi player dell’industria bancaria italiana, aggiungono le fonti, stanno facendo delle clamorose retromarce: un esempio è quello di UniCredit che ha annunciato il “rientro alla base” del personale esternalizzato negli scorsi anni, sia per il back office sia per il comparto information technology.

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