Boom dei giganti del web, ma crollano le tlc: 14 miliardi di fatturato spariti in quindici anni - Affaritaliani.it

Economia

Ultimo aggiornamento: 20:07

Boom dei giganti del web, ma crollano le tlc: 14 miliardi di fatturato spariti in quindici anni

La situazione è paradossale... L'analisi

di Maddalena Camera

Crollano le tlc: 14 miliardi di fatturato spariti in quindici anni

Il dato ha dell’incredibile: mentre tutti i cosiddetti Ott, da Amazon ad Apple, hanno raggiunto ricavi stratosferici. Per contro le società di tlc, tassello fondamentale per qualunque web business, hanno perso, dal 2010, 14 miliardi di ricavi. Lo spiega il rapporto stilato da Mediobanca sul mercato delle tlc.

La situazione è paradossale perché è stata proprio la contrazione delle tariffe, ormai allineate in Italia in una media sul mobile tra i 10 e i 12 euro al mese con chiamate e dati illimitati, a favorire la discesa dei servizi e dello streaming e dunque anche dei ricavi delle società che li forniscono.

Il problema è che per garantire una buona qualità del servizio, i gestori tlc devono continuamente investire sul mantenimento delle loro reti fisse e mobili. Ed è per questo che i manager delle principali società di tlc europee si presentano con regolarità a Bruxelles chiedendo contributi da parte di Google e degli altri cosiddetti Ott che sono i maggiori fruitori dell’efficienza e velocità di connessione. Il miracolo però non è successo: i giganti del web non vogliono contribuire con partite straordinarie all'efficientamento e al mantenimento delle reti di tlc.

Il risultato è che mentre il fatturato di Google nel 2024 è stato di 350 miliardi di dollari quello di At&t, il maggior gestore telefonico Usa dove le tariffe fisse e mobili sono molto più alte rispetto a quelle europee, è stato di “soli” 122 miliardi di dollari. In Europa il primo gestore è Deutsche Telekom con circa 110 miliardi di euro seguita da Orange che fattura “solo” 40 miliardi di euro.

Tim, per le attività in Italia nel 2024 ha fatturato circa 10 miliardi (che diventano 14 aggiungendo il Brasile), davanti a Vodafone (4,9 miliardi), Wind Tre (4 miliardi), Fastweb (2,8 miliardi), Iliad con 1,2 miliardi. Sul fronte delle società delle reti Fibercop, ossia la società che ha rilevato la rete di accesso di Tim ha fatturato, nel 2024, 2,6 miliardi e il concorrente Open Fiber solo 675 milioni. Cifre risibili, dunque, rispetto a chi fa ricavi eccellenti facendo transitare miliardi di dati sulle loro reti.

Per quanto riguarda il rapporto stilato da Mediobanca, escludendo Iliad, Open Fiber e le società di minor dimensione, nel quinquennio 2020-2024 Fastweb è stata l’unica in crescita (+21,7%), mentre gli altri operatori sono in contrazione, vista la continua guerra delle tariffe tra i gestori nel segmento consumer.

Dall’unione con Vodafone Italia, Fastweb dovrebbe arrivare a ricavi pari a 7,4 miliardi di euro con sinergie stimate in 600 milioni l’anno entro il 2029. La partita più importante sono i minori costi, pari a 240 milioni di euro, per relativi alla rimozione degli oneri attualmente pagati da Fastweb come operatore virtuale.

Con questa aggregazione gli operatori infrastrutturati in Italia scendono da cinque a quattro. Un numero ancora elevato se confrontato con altri mercati. Basta pensare che in Europa ci sono 34 operatori mobili infrastrutturati, contro tre negli Stati Uniti e quattro in Cina. Ovvio, dunque, che Mediobanca torni a sottolineare la necessità di favorire ulteriori processi di consolidamento per sostenere investimenti di lungo periodo e recuperare redditività.