Economia
Borsa, Piazza Affari in rally a luglio. Ma con metà motore spento
Nonostante il buon dato aggregato, a luglio solo 19 titoli hanno chiuso in positivo, mentre 21 sono arretrati

FTSE MIB: rally di luglio, ma con metà motore spento
L’indice FTSE MIB ha chiuso il mese di luglio con un solido +3%, trainato dalla forza del comparto bancario e industriale. Il Total Return Index ha fatto ancora meglio, guadagnando +3,36% e aggiornando per sei volte i propri massimi storici. Il conteggio da inizio anno sale così a 39 ATH. Tuttavia, sotto la superficie, il mercato italiano ha mostrato un volto molto più sfaccettato.
Nonostante il buon dato aggregato, a luglio solo 19 titoli hanno chiuso in positivo, mentre 21 sono arretrati. Non si tratta di una debolezza marginale: alcuni tra i titoli più rappresentativi, in particolare nel comparto tech, sanitario, utility e consumo discrezionale (auto e moda) hanno registrato performance profondamente negative, complice trimestrali giudicate deludenti.
Leadership netta, ma concentrata
I grandi vincitori del mese sono chiari. Il titolo con la miglior performance è stato Prysmian (+17,2%), seguito da una sfilza di nomi bancari: UniCredit (+13,6%), Banco BPM (+13,0%), BPER (+11,9%), Azimut (+9,9%), Intesa Sanpaolo (+8,3%) e Mediolanum (+6,0%). Questi titoli hanno trascinato il listino, mostrando non solo forza relativa, ma anche solidità tecnica: molti sono rimasti stabilmente sopra le medie mobili e a pochi punti percentuali dai massimi annuali.
Iveco si distingue con un +8,7%, anche se a fine mese ha perso momentum. Anche Eni (+8,4%) e Generali (+8,3%) hanno contribuito, in una ripresa più ampia nel comparto energia e assicurativo.
Una coda lunga di debolezza: 21 titoli in negativo a luglio
La parte debole del listino è più numerosa e frammentata. Su tutti spiccano Amplifon (-25,8%), STMicroelectronics (-13,5%), Stellantis (-8,8%), Ferrari (-7,3%), A2A (-7,1%), DiaSorin (-7,0%), Recordati (-6,6%). Anche titoli difensivi come Hera (-9,2%), Terna (-3,6%) e Snam (-1,3%) hanno mostrato chiari segnali di affaticamento.
Il comparto lusso è in netta retromarcia: Moncler (-1,8%) e Brunello Cucinelli (-4,8%). Telecom Italia (-3,9%) e Interpump (-1,3%) chiudono il mese in rosso pur mantenendo una relativa tenuta tecnica.
Luglio ha confermato il ruolo di traino del comparto finanziario sul listino italiano, non solo sulla scia del risiko bancario ma sostenuti soprattutto da trimestrali solide, dividendi generosi e guidance riviste al rialzo.
Il management di UniCredit ha descritto i risultati come "remarkable". Andrea Orcel ha enfatizzato l'accelerazione della strategia, la disciplina sull'esecuzione e la liberazione di risorse dopo il passo indietro sull'accordo BPM. L'utile netto batte il consenso, e la banca si posiziona tra le big europee per rendimento del capitale. Anche Mediolanum si è distinta per la crescita della rete Family Banker, con Massimo Doris che punta sulla produttività e l'espansione organica.
Azimut ha stupito: utile netto in crescita, guidance alzata a oltre 1 miliardo, raccolta netta prevista triplicata. Intesa si conferma "macchina da utili": oltre 5,2 miliardi nei primi sei mesi, dividendi sostenibili e leadership nella protezione patrimoniale.
Tra le assicurazioni, Generali e Unipol partecipano al rally, mentre Poste Italiane si distingue per l’alta qualità dei risultati, la continuità di nuovi massimi storici (ben 46 nel 2025, guidando la classifica tra tutti i titoli del principale listino) e la solidità tecnica.
Prysmian è il best performer di luglio (+17,2%) grazie alla forza dei margini, alla leadership nella transizione energetica e a un posizionamento tecnico impeccabile. Iveco chiude con +8,7%, sostenuto dai rumors e dalla tenuta nei comparti Bus e Difesa, nonostante il calo dei ricavi. Leonardo arretra di -1,1% ma si conferma tra i titoli più forti del 2025 (+84,3% YTD) con guidance rivista al rialzo su ordini e FOCF. Il backlog garantisce copertura produttiva per oltre due anni e mezzo.
Enel (-0,8%) ha vissuto un primo semestre 2025 complesso. L’EBITDA reported è sceso dell’11,6%, influenzato dalle operazioni straordinarie concluse nel 2024. Tuttavia, l’EBITDA ordinario ha mostrato maggiore stabilità: è calato solo dell’1,8% su base comparabile, ma al netto delle variazioni di perimetr risulta addirittura in crescita dello 0,9%. La guidance per fine anno è stata confermata.
Eni (+8,4%) ha mostrato resilienza. L’utile netto adjusted del primo semestre è sceso del 18%, e l’EBIT proforma adjusted è calato del 23%. Tuttavia, il management ha parlato di "risultati eccellenti", sottolineando la solidità del modello in un contesto di debolezza delle commodity.
A2A è tra i peggiori del mese nonostante fondamentali solidi. Il management conferma la guidance nella parte alta, sottolinea la crescita nei data center e la solidità delle reti, ma il titolo rompe i supporti tecnici. Hera subisce forti prese di profitto dopo trimestrale in linea, mentre Italgas (+0,6%) regge grazie all'integrazione di 2i Rete Gas.
STM crolla a -13,5%, tra i peggiori del mese. I conti mostrano margini sotto pressione, guidance prudente, segmento Automotive in difficoltà. Il titolo rompe ogni supporto, e la stagionalità di agosto è storicamente negativa. Amplifon (-25,8%) affonda dopo una trimestrale deludente: calo degli utili, margini in compressione, guidance rivista al ribasso e il mercato punisce senza pietà.
Ferrari perde il 7,4% dopo una trimestrale solida ma non eccezionale. La sorpresa è nella reazione del mercato: vendite violente a segnalare multipli tirati e aspettative elevate. Brunello Cucinelli (-4,5%) e Moncler (-3%) restano in ritracciamento.
Campari chiude a +6,1%: la crescita organica è piatta ma migliorano USA e canale on-trade, e la strategia sul portafoglio marchi convince. Davide Campari (+6,1%) conferma la resilienza del modello. Nexi (-1,3%) tiene meglio del previsto, pur in un contesto competitivo difficile. Guidance confermata, free cash flow in aumento, ma ancora debolezza tecnica.
Stellantis (-8,8%) nonostante segnali di stabilizzazione, i conti del primo semestre sono deboli, il cash flow industriale resta negativo. Il management ha ripristinato la guidance ma il mercato attende i fatti.
Luglio: il mese statisticamente migliore dell'anno
Luglio si conferma il miglior mese dell'anno per il FTSE MIB in termini di stagionalità storica. Dal 2015 a oggi, il mese ha chiuso in positivo nel 91% dei casi (migliore percentuale tra i diversi mesi dell’anno), con una media del +2,85% e una mediana al 3%. Non solo: è anche il mese con la più bassa deviazione standard nei rendimenti mensili, a segnalare una tendenza favorevole anche in termini di prevedibilità. Il +3% messo a segno a luglio 2025 si inserisce quindi perfettamente nel solco della tradizione stagionale del listino.
YTD: 30 titoli positivi, 10 in negativo. Ma la dispersione si allarga
Da inizio anno, 30 titoli del listino risultano in positivo (nella performance total return), ma anche qui la dispersione è evidente.
In vetta troviamo Iveco (+99,3%), Leonardo (+84,3%), UniCredit (+72,9%), BPER e Banco BPM (oltre +52%), Unipol (+54%). Questi titoli hanno capitalizzato i driver macro del 2025: risiko bancario e solidità dei risultati economici e finanziari (nonostante i tagli dei tassi della BCE) trend difensivi di reshoring europeo, premi geopolitici su difesa ed energia.
Ma sul lato opposto troviamo crolli strutturali: Amplifon (-39,7%), Stellantis (-32,8%), STMicro (-5,8%), Nexi (-2,0%), Ferrari (-5,8%). Una parte del listino è ancora in fase di riassorbimento post-earning, in contesto di valutazioni elevate, incertezze e margini sotto pressione.