Brand o brand...elli/ Dalla bottega romana all'Olimpo della moda: la storia di Fendi, il marchio tornato sotto la direzione creativa di Maria Grazia Chiuri  - Affaritaliani.it

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Ultimo aggiornamento: 15:12

Brand o brand...elli/ Dalla bottega romana all'Olimpo della moda: la storia di Fendi, il marchio tornato sotto la direzione creativa di Maria Grazia Chiuri 

La stilista è tornata dove tutto è cominciato per raccogliere l’eredità delle cinque sorelle Fendi e tracciare il futuro del brand tra tradizione e visione

La storia di Fendi 

Fendi ha aperto un nuovo capitolo con il ritorno di Maria Grazia Chiuri alla guida creativa della maison. Romana, come il marchio che l’ha vista muovere i primi passi nel mondo della moda, Chiuri è tornata da protagonista nel luogo dove, a fine anni Ottanta, aveva iniziato una carriera che l’avrebbe portata a riscrivere il linguaggio del lusso contemporaneo, prima in Valentino, poi in Dior. Il suo ritorno, annunciato pochi giorni fa, è avvenuto in un momento simbolico e denso di significato: si chiude un ciclo familiare con l’uscita di scena di Silvia Venturini Fendi, ultima rappresentante attiva della dinastia che aveva dato vita alla maison.

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Fondata nel 1925 a Roma da Adele Casagrande e Edoardo Fendi, Fendi nacque come una bottega di pelletteria e pellicceria in via del Plebiscito. Fin da subito il marchio si impose per la qualità artigianale e l’eleganza sobria. Dopo la scomparsa del fondatore, furono le cinque figlie della coppia  Paola, Anna, Franca, Carla e Alda  a prendere in mano le redini dell’azienda. Un fatto raro nella moda del dopoguerra, che diede vita a una gestione tutta al femminile, fondata su collaborazione, visione e spirito imprenditoriale. Le sorelle trasformarono la piccola attività di famiglia in una maison strutturata e innovativa.

La svolta arrivò nel 1965, quando le sorelle chiamarono Karl Lagerfeld a disegnare le collezioni di pellicceria. Il giovane stilista tedesco, destinato a diventare una leggenda del fashion system, rivoluzionò il concetto stesso di pelliccia, alleggerendolo, decostruendolo, rendendolo contemporaneo e persino ironico. È lui a ideare il celebre logo “FF” (Fun Fur), destinato a diventare una delle icone più riconoscibili del lusso globale. Inizia così un sodalizio artistico durato oltre cinquant’anni, tra i più longevi della storia della moda.

Negli anni Ottanta, Fendi si espande a livello internazionale, aprendo boutique e diversificando le linee, sempre con un forte legame con Roma, sua musa e teatro d’ispirazione. In questo periodo entra in azienda Silvia Venturini Fendi, nipote delle fondatrici, portando una nuova energia creativa. Accanto a lei lavorano Maria Grazia Chiuri e Pierpaolo Piccioli, con i quali darà vita a uno degli accessori più iconici della moda: la Baguette, lanciata nel 1997. Pensata come una piccola borsa da portare sotto il braccio, proprio “come una baguette francese”, la borsa diventa un fenomeno pop, simbolo di uno stile giocoso e desiderabile, consacrato poi da “Sex and the City” e da star e trendsetter di tutto il mondo. Silvia firmerà anche un altro pilastro della pelletteria Fendi, la Peekaboo, borsa lanciata nel 2009, pensata per svelare e non solo contenere.

Nel frattempo, nel 2001, Fendi entra ufficialmente nel gruppo LVMH, il colosso del lusso guidato da Bernard Arnault, che ne acquisisce la maggioranza. È l’inizio di una nuova fase, in cui Fendi da maison familiare diventa marchio globale, pur mantenendo saldo il legame con la propria identità artigianale e con la città eterna. Questo legame si rafforza nel 2015 con l’inaugurazione del nuovo quartier generale al Palazzo della Civiltà Italiana, l’imponente edificio razionalista all’EUR, ribattezzato “Colosseo Quadrato”. Più che una sede, un manifesto architettonico del brand.

Dopo la scomparsa di Lagerfeld nel 2019, Fendi affida il womenswear a Kim Jones, che traghetta il marchio in una nuova era, tra heritage e sperimentazione. Silvia Venturini Fendi resta alla guida della pelletteria e del menswear, mantenendo viva la continuità familiare e il legame con il savoir-faire artigianale. Ma è nel 2025, anno del centenario, che il testimone passa a Maria Grazia Chiuri, prima donna a guidare una grande maison francese come Dior e oggi protagonista di un ritorno carico di simbolismo.

Chiuri, nota per la sua visione femminista e culturale della moda, porta con sé l’eredità del suo percorso: dagli esordi in Fendi alla rivoluzione in Valentino, fino alla ridefinizione del ruolo della donna in Dior. Il suo ritorno è un ponte tra passato e futuro, una sintesi perfetta della storia della maison: femminile, romana, artigianale ma globale, capace di riscrivere il proprio codice visivo restando fedele alle proprie radici. Il primo atto di questa nuova era sarà svelato a febbraio 2026, con la presentazione della collezione autunno/inverno 2026-2027 alla Milano Fashion Week.