Bullismo e suicidi tra i giovani, i numeri choc. La scuola valuta una nuova materia: nasce "Comunicazione" - Affaritaliani.it

Economia

Ultimo aggiornamento: 10:30

Bullismo e suicidi tra i giovani, i numeri choc. La scuola valuta una nuova materia: nasce "Comunicazione"

La proposta al Governo del giornalista Biagio Maimone di inserire la Comunicazione come materia tra le discipline scolastiche a partire dalla scuola dell'obbligo

Bullismo e suicidio tra i giovani: numeri allarmanti e la proposta di introdurre la materia Comunicazione sin dalla scuola dell’obbligo

I social network e le nuove tecnologie hanno trasformato il linguaggio dei giovani, spesso veicolando violenza, odio e sopraffazione. La scuola non può più restare spettatrice: deve diventare presidio educativo, insegnando a riconoscere il valore della parola e il suo potere nella costruzione delle relazioni umane.

Per questo il giornalista Biagio Maimone, Direttore della Comunicazione dell'Associazione Bambino Gesù del Cairo, ha avanzato al Governo Italiano e al Ministero dell’Istruzione e del Merito una proposta concreta: introdurre nelle scuole, a partire dalle elementari, la disciplina “Comunicazione e Linguaggio”, capace di educare i giovani al linguaggio rispettoso, etico e creativo, come strumento per contrastare violenza verbale e odio sociale.

La proposta nasce da dati drammatici: secondo il Rapporto Giovani 2024 dell’Istituto Toniolo, nel 2021 si sono registrati 529 suicidi nella fascia 15-34 anni, pari al 13,9% del totale nazionale, con un aumento del 7,3% rispetto al 2018. Il CNR-Ifc (Rapporto ESPAD Italia 2024) rileva che quasi 1 adolescente su 2 (47%) ha subito episodi di cyberbullismo e oltre 800.000 studenti (32%) ammettono di averne compiuti almeno uno.

Il 54% dei minori dichiara di essere stato vittima di bullismo, il 31% di cyberbullismo, con percentuali in forte crescita rispetto al 2020. Secondo HBSC-ISS, circa il 15% dei ragazzi tra 11 e 15 anni subisce regolarmente episodi di bullismo, con picchi vicini al 20% tra gli undicenni.

"La parola può costruire o distruggere – afferma Maimone –. Oggi rischia di essere ridotta a strumento di offesa e manipolazione, con conseguenze devastanti per i giovani. La scuola deve insegnare a usarla come mezzo di dialogo, rispetto e costruzione sociale".

La nuova materia mira a educare bambini e adolescenti a distinguere i contenuti positivi da quelli negativi, a comprendere il linguaggio dei social e a contrastare fenomeni come bullismo, cyberbullismo, violenza verbale e odio sociale.

"Siamo davanti a una svolta epocale – aggiunge Maimone – con tecnologie come l’intelligenza artificiale che entreranno sempre più nella vita dei giovani. È indispensabile accompagnarle con un’educazione consapevole fin dall’infanzia, per evitare danni irreparabili".

Autore del volume “La Comunicazione Creativa per lo sviluppo socio-umanitario”, Maimone ribadisce che questa proposta non è solo educativa, ma sociale: è un passo fondamentale per formare cittadini consapevoli, rispettosi e capaci di costruire relazioni sane.

"La scuola deve tornare a insegnare il valore della parola – conclude – come strumento di dialogo e responsabilità. Solo così possiamo arginare l’odio sociale, la violenza verbale e offrire ai giovani gli strumenti per vivere in una società più giusta e rispettosa".