Caos nel settore bancario, fuga di iscritti da un sindacato confederale verso la Fabi - Affaritaliani.it

Economia

Ultimo aggiornamento: 14:58

Caos nel settore bancario, fuga di iscritti da un sindacato confederale verso la Fabi

I dirigenti che hanno scelto di voltare pagina parlano di una gestione accentrata

di redazione economia

Turbolenze nel mondo bancario: esodo di iscritti da un sindacato confederale verso la Fabi

Soffia vento di tempesta nel mondo bancario italiano. E non solo per la vicenda Mediobanca, che è stata appena acquistata dal Monte dei Paschi di Siena. In queste settimane, infatti, si sta registrando un vero e proprio esodo di iscritti e dirigenti da un sindacato confederale verso la Fabi, la Federazione autonoma bancari italiani.

Invece di interrogarsi sulle ragioni profonde di questa fuga, l’organizzazione confederale preferisce indossare i panni della vittima. Eppure, non molto tempo fa, era stata la stessa sigla a utilizzare metodi “particolari” per convincere alcuni sindacalisti lombardi della Fabi a cambiare casacca. Una strategia oggi dimenticata, che rende ancora più fragile la linea difensiva adottata.

Le motivazioni del dissenso interno sono tutt’altro che secondarie. I dirigenti che hanno scelto di voltare pagina parlano di una gestione accentrata, di un segretario generale percepito come distante e autoreferenziale, incapace di imprimere una linea chiara e di elaborare una strategia sindacale all’altezza delle sfide del settore. La critica è durissima: si parla apertamente di mediocrità, di inconsistenza politica e di una totale assenza di progettualità.

Al contrario, la Fabi viene percepita come una casa sindacale solida, con una leadership forte e riconosciuta, capace di ottenere risultati concreti ai tavoli di trattativa e di difendere realmente i lavoratori del credito.  Non ci sono altre ragioni. Se ve ne fossero, spetterebbe al segretario generale spiegare perché, nel recente passato, ha messo sul tavolo “contrattini” con cifre ben definite, nel tentativo di attrarre a sé sindacalisti di altre sigle. Un dettaglio imbarazzante che oggi rischia di trasformarsi in un boomerang politico e sindacale.

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