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Economia
Carige, Bper supera UniCredit per filiali. Il Terzo Polo che fa felice Cimbri
Andrea Orcel, Piero Montani e Carlo Cimbri 

La classifica delle banche italiane per grandezza della rete

Con l’operazione Carige, Bper supera UniCredit per numero di filiali in Italia. Così è Carlo Cimbri, il deus ex machina di Unipol e il nuovo playmaker del risiko bancario italiano (non a caso la Fabi, nel chiamare a raccolta a dicembre i principali banchieri italiani durante il proprio congresso nazionale per fare il punto della situazione sul settore del credito, lo ha invitato sul palco), a gioire della mossa sistemica su Carige da parte di Bper, istituto di cui il colosso assicurativo bolognese ha in portafoglio il 18,9%. Già perché grazie all’esclusiva concessa dal Fidt alla banca di Montani, se tutto filerà liscio, la rete di bancassurance su cui UnipolSai potrà contare per piazzare le proprie polizze danni e vita aumenterà di 368 sportelli, situati prevalentemente a Nord-Ovest e, comunque, nel ricco e risparmioso Nord-Italia.

Dopo aver acquistato le 620 filiali da Ubi Banca post Opas Intesa-Sanpaolo, con il blitz sull'istituto ligure, i 1.852 sportelli di Bper balzeranno a quota 2.220, consentendo alla banca modenese di mettere leggermente il muso davanti a UniCredit, al secondo posto della classifica italiana delle banche per grandezza della rete. A deal siglato, Bper infatti staccherà sempre di più l’immobile Banco Bpm (1.510 sportelli al termine del primo semestre del 2021) e si piazzerà dietro al campione nazionale del credito Intesa (4.258) e davanti, di due filiali, alla banca di Andrea Orcel, che attualmente in Italia può contare su 2.118 sportelli.

Certo, nel lungo periodo per l’istituto modenese ci sarà un tema di ottimizzazione (terreno su cui Carlo Messina e Andrea Orcel sono avanti rispetto a Montani), razionalizzazione che porterà a chiudere quegli sportelli contigui territorialmente per consentire al gruppo emiliano di estrarre sinergie dalla rete e abbattere il cost/income. Ma per il momento il numero di 2.220 filiali complessivo complessivo di Bper è al riparo da eventuali dictat dell’Antitrust visto che la rete in dote di Carige, che spazia a Nord-Ovest, a cantieri aperti post-fusione darà luogo a zero sovrapposizioni con quella di Bper: la soglia di mercato del 20% sensibili ai fini della concorrenza, dunque, non verrà sforata e non faranno scattare le dimissioni imposte dall'authority guidata da Roberto Rustichelli.

C’è di più: il duo Cimbri-Montani ha di che rallegrarsi anche perché mettendo nel mirino ora PopSondrio (Unipol è sempre la prima azionista con il 9,5%), novella Spa e con circa 450 filiali all'attivo situate principalmente in Lombardia, una delle zone più ricche (assieme alla Baviera) d’Europa, la rete di bancassurance in dote alla compagnia di via Stalingrado si rafforzerebbe ulteriormente salendo a quota 2.670. Il bello del consolidamento bancario. 

"La ricapitalizzazione di Carige da parte del Fitd e i benefici derivanti dalla conversione di imposte attive differite per 320 milioni consentiranno a Bper di coprire gli oneri di ristrutturazione e di integrazione per l'acquisto di Carige, mentre Unipol vedrà così rafforzata la sua strategia di bancassurance che sarà al centro del prossimo piano industriale del gruppo", hanno sentenziato infatti stamane da Equita commentando la concessione dell’esclusiva da parte del Fondo guidato da Salvatore Maccarone alla banca modenese. E a Piazza Affari gli investitori, oltre a comprare Bper (Carige ovviamente crolla a 0,7934 euro: -11,25%, sotto il prezzo - confermato - d'Opa), stanno acquistando anche azioni Unipol

@andreadeugeni

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