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Economia
Carige torna in borsa il 27 luglio. Serve la fusione: continuità a rischio
Banca Carige 
Lapresse

Carige torna in borsa dopo ben due anni e mezzo dalla sospensione dalle contrattazioni, ma il futuro del gruppo guidato da Francesco Guido è tutt'altro che roseo. Dopo che la Consob ha acceso il disco verde alla riammissione alle negoziazioni, l'istituto ligure farà capolino sul mercato telematico azionario il 27 luglio. Ma nonostante la gestione commissariale e una manovra patrimoniale da 900 milioni di euro, i problemi della banca sono quasi tornati al punto di partenza: senza una fusione - avverte il prospetto sulla riammissione - il futuro del piccolo istituto resta molto incerto.

"Il processo di risanamento e rilancio" della banca "non si e' ancora concluso" per cui "sussistono significative incertezze in merito alla prospettiva della continuita' aziendale", si legge nel documento, che sottolinea come la business combination rappresenti "un'azione essenziale da realizzare per concludere il percorso" di salvataggio della banca avviato dai commissari. Sebbene il Fitd, che detiene l'80% del capitale, abbia dato mandato a Deutsche Bank di trovare un acquirente, "non vi e' certezza circa se e quando" la fusione avra' luogo. L'urgenza di trovare un partner - il mercato guarda a Bper e Banco Bpm - e' resa evidente dalla situazione della banca. I target 2021 del piano industriale, gia' ridimensionati prima a febbraio e poi a maggio, "non sono confermati", non essendo Carige in grado di dire se riuscira' a colmare gli scostamenti accumulati, in particolar modo sul fronte dei ricavi. Per questo il rosso di 84 milioni previsto per fine anno potrebbe rivelarsi piu' ampio.

Quanto al 2022 e al 2023 restano confermati gli obiettivi di un risultato lordo positivo e di un ritorno all'utile (29 milioni) ma senza "certezza" sul loro conseguimento. In questa situazione, senza un cavaliere bianco, "la prospettiva della continuita' aziendale" di Carige "e' strettamente legata alla capacita'... di accelerare l'esecuzione di azioni previste dal piano" e "di porre in essere" azioni "ulteriori" e "tempestive" per recuperare nel 2022 "i margini reddituali attesi" quest'anno e centrare gli obiettivi previsti per il 2022 e 2023. D'altra parte, anche rispettando il piano, Carige avra' bisogno nel terzo trimestre del 2022 di 400 milioni di capitale per essere in regola con i requisiti della Bce, che la banca puo' rispettare solo grazie alla flessibilita' accordata per far fronte all'emergenza Covid e senza la quale, gia' a fine anno, sconterebbe un deficit a livello di Tier 1 e total capital ratio.

Non rasserena il quadro la contrapposizione con la famiglia Malacalza, invelenita dalla perdita di centinaia di milioni. A novembre arrivera' la sentenza della causa con cui l'ex socio di riferimento chiede 539 milioni di euro di danni, contestando la validita' dell'assemblea sull'aumento da 700 milioni. Carige, che ha presentato una domanda riconvenzionale da 229 milioni, giudica il rischio di soccombenza "remoto" e non ha accantonato alcunche', escludendo una "evoluzione sfavorevole" del contenzioso dalle previsioni di piano. Ad oggi, avverte il prospetto, "non e' in alcun modo determinabile quale potra' essere il prezzo delle azioni" e "dei warrant" di Carige, il cui valore potrebbe "fluttuare notevolmente" con rischi di "perdite significative".

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