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Economia
Case green, l'immobile non vale più nulla senza classe energetica alta. Soldi degli italiani a rischio

Case green, pesanti deprezzamenti se la classe energetica non è alta. A rischio i soldi degli italiani

Comprare e vendere casa si fa ancora più complicato. Dopo l'approvazione definitiva della direttiva europea sulla riduzione delle emissioni degli edifici, soprattutto residenziali, i cittadini già proprietari di un immobile e quelli prossimi all’acquisto si trovano di fronte a una grande problematica, fino a poco tempo fa considerata invece trascurabile: la classe energetica.

Gli obiettivi posti da Bruxelles non sono affatto facili da raggiungere e impongono di tagliare del 16% il fabbisogno energetico medio degli edifici residenziali entro il 2030 e del 22-25% entro il 2035. Una situazione scomoda per entrambe le situazioni, in quanto per chi una casa la possiede già, i dubbi sono sugli interventi da fare per stare al passo con la legge e ovviamente sul loro costo. E, dall’altra parte, non è da meno il timore di vedere il proprio immobile deprezzato (e non di poco) se dovesse rimanere in una classe bassa.

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Mentre, per chi si accinge ad acquistare adesso, il dilemma è soprattutto uno: meglio spendere di più oggi per una casa in classe energetica elevata, oppure accontentarsi di una classe F o G per pensarci e trovare una soluzione in seguito?

Come scrive Milano Finanza, Il governo ha tempo due anni per mettere a punto un piano su come attuare la direttiva e presentarlo alla commissione Ue. Il che pone a sua volta un’ulteriore domanda ai proprietari di casa: meglio muoversi subito con gli interventi necessari o aspettare il piano del governo, con il rischio di dover fare tutto di corsa alla fine, e a prezzi più cari come accaduto ai tempi del Superbonus?

Per i già proprietari, come spiega Manuel Castoldi di Rete Irene a MF, per “aggiornare” la propria classe energetica si parla di una spesa media tra 400 e 600 euro al metro quadro, comprensiva di cappotto termico, caldaia, infissi e anche una quota in energie rinnovabili, che consentono quindi di recuperare qualcosa con l’autoproduzione di energia. “Per un’abitazione di 90-100 metri quadri servono quindi 40-45 mila euro, somma non alla portata di tutti sia in termini di reperibilità del capitale sia di capienza fiscale per consentirne il recupero in seguito”, conclude l’esperto.

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L’alternativa, invece, per chi la casa la deve ancora comprare, è acquistare un immobile di nuova costruzione, gli unici di classe energetica A oppure B. In questo caso, però, la spesa sarebbe circa del 20-25% in più.

Un’altra opzione sarebbe quella di comprare una casa in classe F e G, ponendosi come obiettivo di effettuare gli interventi necessari all’efficientamento. Nel caso in cui questi non venissero compiuti, alcuni esperti parlano di una possibile svalutazione del 40% in caso non venissero fatti i dovuti interventi, ma come spiega Milano Finanza questo dato potrebbe arrivare anche al 100% della svalutazione nel caso la bassa classe energetica allontani potenziali compratori facendo sì che nessuno voglia comprare la casa. Un fatto, questo, che causerebbe non pochi problemi agli italiani, portando a un'inevitabile svalutazione complessiva su tutto il patrimonio immobiliare di diversi miliardi di euro. 






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