A Catania si progetta il futuro dell’energia. Dall’Europa all’Africa: Fondazione Enel ed EYEN danno voce ai giovani - Affaritaliani.it

Economia

Ultimo aggiornamento: 16:09

A Catania si progetta il futuro dell’energia. Dall’Europa all’Africa: Fondazione Enel ed EYEN danno voce ai giovani

Uno dei punti chiave non è solo ascoltare quello che i ragazzi hanno da dire sulla transizione energetica, ma permettere loro di trasformare le idee in progetti concreti

di Filippo Santi

Fondazione Enel ed EYEN danno voce ai giovani

Se vogliamo proiettare la transizione energetica nel futuro dobbiamo ascoltare la voce dei giovani. A Catania ne sono arrivati 100 provenienti da oltre 70 paesi tra Europa e area del Mediterraneo, per partecipare ad EYEF, il forum organizzato da EYEN (European Youth Energy Network) e Fondazione Enel, che ha svolto la funzione di knowledge partner. Un evento per i giovani, organizzato dai giovani.

L’obiettivo? Permettere alle idee delle nuove generazioni di incontrare la competenza e l’esperienza di chi con l’energia lavora da anni. Dialogo, proposte e confronto tra generazioni. La transizione energetica è una delle grandi sfide del nostro tempo, e soprattutto è una necessità a livello globale, che non conosce barriere o confini. Ciò che rende peculiare l’evento EYEF è il contesto in cui nasce; giovani che si riuniscono per parlare ai propri coetanei, ma anche desiderosi di confrontarsi con le altre generazioni su un tema globale quanto cruciale come la transizione energetica

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Uno dei punti chiave non è solo ascoltare quello che i ragazzi hanno da dire sulla transizione energetica, ma permettere loro di trasformare le idee in progetti concreti che abbiano un impatto diretto sul cambiamento. Non a caso il titolo del forum è “From potential to skills”.


 

L’impegno dei ragazzi è cominciato tre mesi fa attraverso sessioni di studio e di approfondimento e i risultati di questo lavoro sono stati presentati al forum che si è tenuto dal 6 al 10 ottobre a Catania. Il progetto ha coinvolto giovani che hanno collaborato divisi in 12 team con l’obiettivo di proporre soluzioni concrete. Ciò che ha reso peculiare questa iniziativa è proprio il fatto che le idee sono nate dal confronto tra ragazzi provenienti da paesi diversi che hanno condiviso le loro esperienze per arrivare a formulare proposte comuni. 

In questo contesto è risultato particolarmente stimolante il contributo fornito dai giovani dell’area del Mediterraneo che si conferma sempre più integrata in un macrocontesto geopolitico più ampio, con la consapevolezza che è sempre più necessario un dialogo costante tra l’Europa e i paesi del grande continente africano. La scelta di Catania, città dei giovani 2025, è simbolica: la Sicilia con la sua posizione geografica si pone al centro del Mediterraneo, storicamente crocevia colturale e commerciale tra paesi diversi tra loro.

Nel dettaglio, il lavoro dei ragazzi che hanno partecipato a EYEF ha dato vita a 12 policy paper: dalla energy diplomacy, all’energy equity fino alla regional disparity and localization. “I giovani portano non solo uno sguardo diverso, ma anche competenze nuove che danno forma al presente e soprattutto al futuro dell’energia”, ha commentato Giulia Genuardi, direttore generale della Fondazione Enel.

Genuardi, Enel Foundation supporta EYEF, il forum dei giovani sull’Energia: "Li spingiamo ad argomentare per passare dalle idee a proposte concrete"

"Sono felice che Enel Foundation stia supportando questo progetto, che è molto diverso dagli altri. Qui parliamo di un evento 'di giovani'".

"Questo evento - ha spiegato - è organizzato da EYEN, un’associazione di giovani. Fondazione Enel è di supporto, come knowledge partner, a questi ragazzi per stimolarli e spingerli ad avanzare proposte concrete, ad argomentare sempre i progetti che pensano. I giovani sono davvero gli artefici della transizione energetica”.  

"Siamo in Sicilia - ha sottolineato Genuardi - che è al centro del Mediterraneo. Luogo che rappresenta quindi inclusione, integrazione culturale e civiltà diverse. Da una parte, occorre sempre confrontarsi e aprire un dialogo proficuo, e dall’altra fare in modo di avere un approccio concreto e pragmatico, per fare in modo che ci siano attività concrete e non soltanto idee". 

 "Abbiamo raccolto l'adesione di giovani di oltre 70 Paesi - ha puntualizzato - e ciò ci porta grande soddisfazione ed evidenzia inoltre come tutto il lavoro che stiamo facendo sulla ricerca e sulla formazione abbia effettivamente il suo risvolto concreto".  "Gli organizzatori di questo evento - ha infine ricordato Genuardi - sono giovani professionisti, ciascuno nel proprio campo, che in maniera volontaria si impegnano per approfondire i grandi temi dell’energia e in particolare la transizione. Siamo felici - ha concluso – di contribuire a formare una nuova generazione, che sia preparata ad affrontare il cambiamento con proattività e competenze nuove".