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Economia
CDP Venture Capital, operativo il Piano industriale: 1 miliardo per le startup

È stato presentato oggi il Piano Industriale del Fondo Nazionale Innovazione di CDP Venture Capital, iniziativa nata dalla collaborazione di CDP con il Ministero dello Sviluppo economico, il Ministero dell’Economia e Invitalia.  Palermo: “altro tassello del nostro piano industriale che ha previsto per l’innovazione oltre 20 miliardi di euro di investimenti nel triennio 2019-2021”

Tele lavoro, tele medicina, didattica a distanza, e-commerce: se è vero che ogni rivoluzione industriale è preceduta da profondi sconvolgimenti sociali, allora appare quanto mai chiaro che l’emergenza sanitaria, economica e sociale che stiamo vivendo possa essere letta, nel breve periodo, come congiuntura storica, come svolta che ci ha velocissimamente fatto viaggiare nel tempo e ci ha fatto risvegliare nel futuro.

Futuro significa robotica, deep tech, blockchain, new materials, space, healthcare, eco-industries, agri-tech, food-tech, mobility, fintech, design, social impact: nel connubio tra scienza e industria deve infatti inscriversi il domani del nostro Paese.

Nel mosaico dell’innovazione le startup sono un tassello chiave; durante i mesi di lockdown, l’innovazione non si è fermata e molte sono nate proprio in questo periodo, durante uil quale ha imperato il digitale.

Tuttavia l’emergenza ha reso anche più evidenti e stringenti le contraddizioni del nostro Paese, contraddistinto da una forte propensione a innovare, che non riesce però sempre ad attecchire.

Basta pensare che nell’ecosistema delle startup italiane, che sono più di 11.000, solo 8 nate negli ultimi anni 7 anni hanno avuto un EBITDA superiore al Milione di euro, e solo due hanno avuto ricavi superiori ai 5 milioni (Fonte EY su dati AIDA).

A questo si lega inevitabilmente il forte ritardo dell’Italia nel Venture Capital: siamo al decimo posto per capitale investito; come sottolinea l’AD di CDP Fabrizio Palermo: “In Italia il settore del Venture Capital è poco sviluppato. E anche in questo caso CDP intende dare il proprio contributo, come già molte altre volte nel corso dei suoi 170 anni di storia, per lo sviluppo dell’Italia.  L’obiettivo è quello di favorire la crescita strutturale dell’ecosistema del Venture Capital – in particolare al centro sud - che sconta un gap significativo rispetto agli altri paesi europei, ma che può tuttavia costituire una leva importante per il rilancio del nostro Paese, in termini di crescita del Pil e sostegno all’occupazione”.

Il Piano Industriale del Fondo CDP Venture Capital, presentato oggi, nasce in questa congiuntura, con il preciso obiettivo, come sottolineato il ministro dello Sviluppo economico Stefano Patuanelli, di “rendere il venture capital un’asse portante della crescita del Paese”.

“Abbiamo vissuto mesi caratterizzata dalla grandissima emergenza sanitaria e tutto siamo consapevoli del ruolo che ha giocato il digitale. Abbiamo avuto un’accelerazione tecnologica che, senza il Covid, avremmo visto in 5 anni.  Bisogna spingere sull’avanzamento tecnologico bisogna lavorare su politiche a favore delle startup, imprese considerate ‘giovani’ ma parte del tessuto imprenditoriale da proteggere” continua il ministro, “Il nuovo paradigma dovrà concentrarsi sull’età delle imprese e non sulla taglia. Più seminiamo più possibilità di successo avremo e semineremo attraverso due strumenti di politica industriale“.

“CDP Venture Capital avrà l’obiettivo di investire in modo rapido ed efficace le risorse, in totale 1 miliardo di euro; far crescere il mercato con la nascita di nuovi gestori; fare sistema con aziende, università e attori istituzionali, grazie al network del gruppo CDP; ed estendere il supporto a tutte le fasi del ciclo di vita delle startup. Entro il 2022 puntiamo a investire in oltre 1000 startup, sviluppare più di 15 acceleratori di nuova generazione, formare più di 20 nuovi team di gestori” conclude Palermo. 

Francesca Bria, Presidente di Cdp Venture Capital sgr, ha dichiarato:  “ L’Europa ha la forte ambizione di riprendere la sua leadership globale in innovazione e le start up sono diventati anche un motore di crescita occupazionale. L’Italia è ancora in forte ritardo: le nostre start up crescono in fretta ma sono ancora piccole e poco profittevoli, bisogna allineare le iniziative italiane a quelle europee. Crediamo che l’Italia sia davvero un terreno fertile, ma bisogna pensare in grande e partire da un attore che si faccia perno centrale: è per questo che nasce il Fondo, che si propone di creare un ecosistema di innovazione rafforzato che non creai nuove disuguaglianze. Per fare questo occorre una cultura radicata dell’innovazione, del Venture Capital e della nuova imprenditorialità.  Sosterremo le nuove sfide della transizione digitale e verde con investimenti mirati nella convinzione che questo rappresenti un progetto necessario per il sistema paese”

Enrico Resmini, amministratore delegato di Cdp Venture Capital sgr,  ha illustrato i dettagli operativi del Piano “Dall’italia per innovare l’italia”.  L’AD ha distinto essenzialmente due macro obiettivi: “Dobbiamo lavorare su due fronti: rilasciare questi capitali in maniera efficace sul mercato e fare altresì in modo che il sistema continui a svilupparsi”

In una prima fase dunque il Fondo agirà sulla filiera delle startup attraverso il miliardo in dotazione, risorse stanziate e allocate anche grazie a un fondo di co-investimento del MISE, divise in sette fondi complessivi, quattro dei quali sono già attivi:

 

SLIDE
 

Come si nota due i Fondi impegnati direttamente nello sviluppo: “solo il 18% delle startup è passato da programmi di accelerazione, e questo numero deve salire (Fondo Acceleratori)”, ha sottolineato l’AD, che ha aggiunto: “dobbiamo anche portare le aziende ad essere più presenti nel mondo del venture capital (Fondo Corporate Venture Capital).

Come sottolineato anche dall’AD Palermo, altro obiettivo è però quello di tradurre le risorse in investimento: “Occorre far crescere il mercato con nuovi acceleratori di impresa di nuova generazione, raccogliere l’innovazione e tradurla in nuove aziende. Collegare innovazione e aziende significa dare l’opportunità alle startup di crescere, ma anche alle PMI e alle grandi imprese di avere una continua innovazione”.

 In tal senso sono quindi tre gli assi di intervento: rafforzare il senso della community, fare evolvere il “sistema”, lavorando in sinergia con agenzie e istituzioni nazionali, e infine far crescere il mercato, attirando nuovi investitori, sia nazionali che internazionali, promuovendo una nuova cultura del Venture Capital e dell’imprenditorialità in Italia.

Complessivamente la SGR ha oggi in valutazione una pipeline di oltre 200 opportunità e conta di deliberare, complessivamente, investimenti per oltre 250 milioni di euro entro la fine del 2020. Da febbraio 2020 sono state approvate e sono in corso nuove importanti iniziative che portano ad oltre 100 milioni di euro il totale degli investimenti deliberati - che avranno un impatto sulla vita di circa 160 startup - e che includono alcune azioni di sostegno nate dalla situazione di emergenza Covid-19 e dalla conseguente forte difficoltà nell’ecosistema startup:

 AccelerORA: intende finanziare, entro settembre 2020, prevalentemente startup in fase seed/preseed con interventi fino ad un massimo di 300mila euro, tramite il Fondo Acceleratori per un ammontare complessivo fino a circa 9 milioni di euro.

Seed al Sud: mira a finanziare, sempre entro settembre 2020, start up basate al Sud Italia in fase seed/pre-seed con interventi fino ad un massimo di 300mila euro tramite il Fondo Italia Venture II, per un ammontare complessivo fino a 6 milioni di euro.

ItaliaXStartup: Web Series settimanali per favorire la condivisione di esperienze di startup che stanno affrontando la fase CoVid-19 e per creare opportunità di business/investimento su specifiche filiere.

Da oggi sono inoltre disponibili il sito web (www.cdpventurecapital.it) e la pagina LinkedIn di CDP Venture Capital che riporteranno le principali attività e iniziative della SGR.

In conclusione l’obiettivo del FNI a fine 2022 è un ecosistema del Venture Capital rafforzato e attrattivo, con più di mille startup, più di 15 acceleratori di nuova generazione, più di 20 first time team/ first time found, più di 800 milioni di euro investiti e 2,5-3,0 miliardi di euro deliberati nel mercato VC Italia: numeri ambiziosi che sicuramente in parte ridisegneranno l’Italia Post Covid-19, che si auspichi possa diventare terra fertile per far attecchire e far crescere nuove idee.

 

 

 

 

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