Economia
Chora e Will Media chiudono il 2024 con Ebitda positivo. Haupt: "Ecco la nostra ricetta"
Dopo l’Ebitda positivo da 800mila euro e un rosso ridotto a 200mila euro nel 2024, Chora e Will Media puntano su eventi potenziati, nuovi format economici e un super CTO per accelerare la transizione tecnologica

Intervista all’amministratore delegato Riccardo Haupt
"Le storie di qualità restano il cuore, ma ora vogliamo portarle ancora più lontano, con eventi, video e tecnologia". Riccardo Haupt, amministratore delegato di Chora e Will Media, classe 1989, guida la fase due della realtà nata dalla fusione tra le due piattaforme sostenute da Guido Brera, Mario Calabresi e Tether. Dopo un Ebitda positivo da 800mila euro e un rosso ridotto a soli 200mila euro nel 2024, Haupt guarda alla crescita, puntando su eventi potenziati, nuovi format sull’economia e l’arrivo di un CTO internazionale per consolidare la transizione tecnologica del gruppo.
Haupt, Chora e Will Media hanno chiuso il 2024 con un Ebitda finalmente positivo di 800mila euro, dopo un 2023 che aveva visto una perdita operativa di 2,5 milioni. Che significato ha questo risultato per voi?
Il segnale che il modello è solido e sostenibile. La fusione tra Chora e Will Media ha comportato investimenti rilevanti, anche per l’avviamento dell’acquisizione di Will, ma oggi possiamo dire che la direzione è quella giusta. Siamo ancora in rosso per 200mila euro, ma si tratta di un rosso fisiologico in una fase di crescita. Abbiamo una struttura pronta a generare valore e affrontare le prossime sfide.
Quali scelte hanno permesso questo risultato operativo positivo?
Abbiamo lavorato molto sull’efficienza e sull’integrazione tra le due realtà, creando sinergie concrete e migliorando i processi. Lo abbiamo fatto senza mai sacrificare la qualità editoriale, che per noi resta al centro. Abbiamo costruito un equilibrio tra la disciplina economica e l’ambizione di continuare a produrre storie che aiutano le persone a capire meglio il mondo.
Gli eventi, grazie all’accordo con la Triennale di Milano, hanno avuto un ruolo importante. Che posto hanno oggi nella vostra strategia?
Gli eventi sono stati e resteranno una parte importantissima della nostra strategia, e vogliamo potenziarli ulteriormente. L’esperienza con la Triennale ha dimostrato che le nostre community vogliono incontrarsi e confrontarsi anche offline, in spazi di dialogo e approfondimento. Ora puntiamo a farli diventare un pilastro stabile del nostro modello: non semplici talk, ma esperienze che amplificano le nostre storie e creano connessioni reali.
A settembre, alle Ogr di Torino, annuncerete novità in questo ambito. Può anticipare qualcosa?
Alle Ogr vogliamo portare un nuovo format che superi l’idea tradizionale dell’evento, trasformandolo in un’estensione naturale dei nostri contenuti. Sarà la prima tappa di un progetto più ampio che porterà Chora e Will Media a diventare un punto di riferimento anche negli eventi, con una proposta capace di unire contenuto, approfondimento e coinvolgimento reale delle persone.
Avete dichiarato che Chora non sarà più solo audio. Cosa significa?
Significa che vogliamo ampliare la produzione sul video, mantenendo la qualità e la cura che ci hanno contraddistinti nei podcast. Stiamo lavorando a nuovi format visivi in grado di raccontare le storie con linguaggi coerenti, capaci di intercettare pubblici diversi e sfruttare al meglio le piattaforme dove oggi le persone si informano e si intrattengono. Non abbandoniamo l’audio, ma lo integriamo con il video per ampliare la portata del nostro racconto.
Volete rafforzare anche il focus sull’economia. Perché questa scelta?
Perché l’economia è un tema che tocca direttamente la vita delle persone e raccontarla in modo comprensibile, ma con rigore, è un servizio che riteniamo essenziale. Vogliamo spiegare dinamiche complesse, mercati e scelte politiche con un linguaggio accessibile, ma senza banalizzare. Stiamo lavorando a nuovi format, newsletter e produzioni video che facciano dell’economia un pilastro strategico di Chora e Will Media.
A ottobre arriverà un nuovo CTO di livello internazionale. Che ruolo avrà?
Il nuovo CTO guiderà la transizione tecnologica di Chora e Will Media, potenziando le infrastrutture digitali e integrando tecnologie avanzate per rendere i contenuti più accessibili e personalizzati. Vogliamo costruire un’esperienza utente che valorizzi i nostri contenuti, li renda fruibili in modo semplice e amplifichi il loro impatto. Tecnologia e contenuti devono crescere insieme per restare competitivi.
Come vi ponete nei confronti dell’intelligenza artificiale, che per molti nel settore dei media è motivo di preoccupazione?
Per noi l’intelligenza artificiale è un alleato, non una minaccia. Ci aiuta ad automatizzare attività ripetitive e a gestire meglio l’analisi dei dati, liberando risorse per concentrarci sulla creatività e sulla qualità dei contenuti, che restano umani. L’AI non sostituisce l’anima editoriale, ma la potenzia, rendendoci più agili e pronti a rispondere alle esigenze delle nostre community.
Gli investitori di riferimento di Chora e Will Media sono Guido Brera, Mario Calabresi e Tether. Che ruolo hanno oggi?
Hanno un ruolo fondamentale, perché condividono con noi una visione di lungo periodo sul valore dei contenuti di qualità e sulla sostenibilità del progetto. Tether, pur essendo una realtà di dimensioni enormi, ha dimostrato grande attenzione nel comprendere le esigenze di una realtà più piccola come la nostra anche sul piano della gestione finanziaria, consentendoci di lavorare con tranquillità e investire in ciò che conta davvero.
In una frase, come definirebbe la fase che Chora e Will Media stanno aprendo?
Portare le storie di qualità ancora più lontano, con eventi, video e tecnologia, restando fedeli alla nostra identità editoriale.