La Cina scivola sempre più in deflazione, prezzi giù dello 0,3%. Consumi deboli e crisi immobiliare frenano la ripresa - Affaritaliani.it

Economia

Ultimo aggiornamento: 08:31

La Cina scivola sempre più in deflazione, prezzi giù dello 0,3%. Consumi deboli e crisi immobiliare frenano la ripresa

I prezzi al consumo calano per il secondo mese consecutivo. Pechino sotto pressione per stimolare la domanda interna e riformare il proprio modello economico

di Salvatore Isola

Cina in deflazione, prezzi giù dello 0,3% a settembre (peggio delle stime degli analisti) 

La Cina continua a scivolare verso la deflazione. A settembre, i prezzi al consumo hanno registrato un calo dello 0,3% su base annua, leggermente meno rispetto al -0,4% di agosto ma peggio delle stime degli analisti (-0,1%). Su base mensile, si è osservato un lieve aumento dello 0,1%, la metà rispetto allo 0,2% previsto, dopo il dato invariato del mese precedente.

Parallelamente, i prezzi alla produzione sono diminuiti del 2,3% annuo, in linea con le aspettative e in miglioramento rispetto al -2,9% di agosto. È il risultato più contenuto da febbraio, favorito dalle politiche del governo centrale per arginare la guerra dei prezzi interni, in particolare nel settore automobilistico.

L’economia cinese continua però a confrontarsi con fragilità strutturali: dalla guerra commerciale con gli Stati Uniti alla domanda interna stagnante, dalla crisi del settore immobiliare all’aumento della disoccupazione giovanile.

Pechino ha avviato la cosiddetta campagna "anti-involuzione" per limitare la concorrenza disordinata nei prezzi in settori strategici come l'automotive, i pannelli solari, la logistica e le consegne a domicilio. Tuttavia, molti economisti ritengono che questa iniziativa non sarà sufficiente nel lungo termine. Secondo loro, la Cina sarà costretta a stimolare la domanda interna con misure mirate e a riequilibrare il proprio modello economico verso una crescita più sostenibile.

Il Fondo Monetario Internazionale, proprio la scorsa settimana, ha invitato Pechino ad aumentare la spesa per il welfare, intervenire nel mercato immobiliare e ridurre il sostegno alla politica industriale. La stretta sul settore immobiliare, avviata nel 2020 per contenere l’eccesso di debito, ha avuto effetti pesanti, alimentando il rischio di una deflazione duratura che potrebbe replicare l’esperienza del Giappone post-anni ’90: bolla immobiliare, crollo dei prezzi e decenni di stagnazione.

Gli occhi dei mercati sono ora puntati sul quarto Plenum del Partito Comunista Cinese, in programma dal 20 al 23 ottobre. In quell’occasione, il governo potrebbe delineare nuove politiche di sostegno ai consumi nei piani di sviluppo quinquennali previsti dal 2026.

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