Cnh, Marchionne fa ancora scuola. Iveco: lo spin-off piace al mercato
Oltre il 10% in due sedute, senza considerare che il recupero del titolo, dopo la fiammata di gennaio-aprile per la scommesse del mercato sulle stesse ipotesi, dura da fine maggio consentendo alla capitalizzazione di mercato di Cnh Industrial di apprezzarsi di un 20%. Il modello Marchionne tornerà molto probabilmente a fare le fortune della famiglia Agnelli: la vociferata opzione spin-off di Iveco dalla controllata di Exor con il 26,89% mette ancora il turbo alle azioni Cnh, in testa al Ftse Mib fin dalle prime battute. Ipotesi che sempre a Piazza Affari ha spinto al rialzo anche Exor.
Secobdo i rumors, infatti, Cnh starebbe valutando opzioni strategiche per Iveco, tra cui la societarizzazione o l’aggregazione, post spin-off, con un concorrente. E la decisione potrebbe essere annunciata al capital market day del prossimo 3 settembre, la presentazione a Wall Street del business plan. Un classico scorporo aziendale, come fu fatto dall’ex amministratore delegato di Fca con la stessa Cnh (all'epoca Fiat Industrial) o con Ferrari, che potrebbe poi aumentare il valore per i soci, distribuendo loro le azioni di un ramo importante del gruppo. La ratio dell’operazione sta nella valorizzazione di entrambi i differenti business industriali sottostanti al cappello Cnh Industrial.
Secondo i dati di bilancio 2018, camion e bus fatturano da soli circa 11 miliardi di euro. L'ipotesi di separare la produzione delle macchine agricole di Case New Holland e quello dei camion di Iveco per incrementare il valore del gruppo è nell'aria da tempo. Ne aveva parlato già a febbraio del 2018 l'ex ceo Richard Tobin che aveva sottolineato l'esigenza di rafforzare, prima di un eventuale spin-off, il bilancio della società e la scorsa primavera Hubertus Muhlhauser, che aveva raccolto il testimone da Tobin, aveva sottolineato che il business delle macchine agricole verrebbe valutato sulla base di multipli più alti.
Secondo quanto ricorda il Sole 24 Ore, i trattori sono l’unità di business più redditizia di Cnh, poiché hanno margini di profitto pari al triplo del segmento camion e Fidentiis aveva sottolineato che “una cessione o uno spin-off dei veicoli commerciali di Cnh, per cui si stima un enterprise value di circa 3,4 miliardi di euro nel calcolo della somma della parti, potrebbero portare a un’elevata creazione di valore”. Creazione di valore che, al momento della stima, era stata valutata in circa 1,6 euro per azione.
L’operazione spin-off di Iveco, gruppo che ha appena lanciato il nuovo veicolo pesante S-Way con l’obiettivo di riconquistare quote di mercato, piace agli analisti finanziari di Equita Sim. “Abbiamo ipotizzato che Iveco - scrivono - possa essere separata insieme a Powertrain al fine di avere un'entità con capacità di autofinanziamento (Ebitda sui 1,3 miliardi di dollari) e qualora lo scenario fosse un'aggregazione potrebbe riguardare la sola Iveco”. Qualunque fosse il deal, aggiungono, “sarebbe positivo”.
L'eventuale aggregazione di Iveco, poi, “permetterebbe di ottenere sinergie altrimenti impensabili per un player che è ancora troppo concentrato in Europa (80% dei volumi 2018) e che ha sofferto la crisi dell'America latina (9%)”. Intanto il mercato, come fatto in passato con i titoli della galassia Fca in occasione di operazioni del genere, prende posizione.
@andreadeugeni
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