Coronavirus, Fincantieri, Zegna, Fca, Lamborghini: ecco chi ferma le fabbriche - Affaritaliani.it

Economia

Coronavirus, Fincantieri, Zegna, Fca, Lamborghini: ecco chi ferma le fabbriche

Oltre alla Gdo si fermano Fca, Ferrari, Fincantieri, Leonardo, Almaviva, Gucci, Tod’s, Zegna e Loro Piana

Tra il tentativo di arrivare ad una presunte “immunità di gregge” e l’interruzione della catena di diffusione del coronavirus Covid-19 mediante “lockdown”, ossia la chiusura di tutte le attività non indispensabili, l’Italia come la Cina (e come un numero crescente di paesi al mondo) non ha avuto alcun dubbio, anche a costo di chiudere negozi, call center e fabbriche e sospendere servizi di trasporto in tutta la penisola per un periodo che ci si augura il più breve possibile ma che nessuno oggi può sapere con certezza quanti giorni o settimane durerà ancora.

Tra i primi a chiudere naturalmente vi sono stati gruppi con negozi aperti al pubblico come Decathlon, Coin, Kiko (cosmesi) e Capri (cui fanno capo i marchi Alcott e Gutteridge, abbigliamento) che hanno annunciato la chiusura di tutti i punti vendita italiani per tutelare la salute di dipendenti e clienti. Serrande giù anche per gli store di Apple, il gruppo Radice (Calzedonia, Tezenis), Primadonna, Boggi Milano, Liu Jo, Coccinelle e Luisa Spagnoli e Miroglio (cui fanno capo i brand Motivi, Oltre, Fiorella Rubino, Elena Mirò e Caractère), che intanto negli stabilimenti di Alba ha avviato la produzione di mascherine in tessuto ad uso sanitario che da sabato scorso vengono forniti in esclusiva al Piemonte.

Sempre nell’ambito dei servizi, anche i call center di Almaviva sono chiusi da sabato con lo stop di 5 mila dipendenti che non possono operare tramite smar working (modalità già adottata da altri 3.500 dipendenti), mentre nel settore trasporti FlixBus ha sospeso le corse su tutto il territorio nazionale, rimborsando, tramite voucher, coloro che avevano già acquistato il biglietto. Il comparto industriale ha infine programmato una serie di stop per sanificare e adeguare gli impianti alle nuove norme varate dal governo. In particolare sono fermi fino al 27 marzo gli impianti del gruppo Fca di Melfi, Pomigliano, Cassino, Mirafiori, Grugliasco e Modena, oltre a quelli di Kragujevac (in Serbia) e Tichy (in Polonia).

Come Fca si sono fermate anche Ferrari e Lamborghini in Italia, ma anche da Renault e Psa in Francia. In attesa di una decisione definitiva anche lo stabilimento Sevel di Atessa, in Abruzzo, dove nascono i Ducato (dal prossimo anno anche in versione elettrica) e dove sono già ferme da ieri le linee produttive 1, 2 e 3. Fincantieri (il settore della cantieristica rischia come quello automobilistico una pesante ricaduta a causa del coronavirus) ha invece optato per una chiusura di tutti gli otto cantieri italiani da oggi fino al 29 marzo, con solo gli addetti alla sicurezza e alla manutenzione che continueranno a recarsi al lavoro mentre tutti gli altri lavoratori sono stati messi in ferie (modalità contro la quale hanno protestato i sindacati che temono una perdita di reddito per migliaia di addetti dell’indotto).

Fermi oggi e domani anche gli stabilimenti, sedi, uffici del gruppo Leonardo per consentire una sanificazione dei locali aziendali, mentre dal 18 al 24 marzo si conta di procedere a riattivazioni parziali con parallele riduzioni di attività selettive e modulari, col personale che fruirà di ferie non godute negli anni precedenti, permessi retribuiti, permessi a recupero e banca ore con recupero successivo delle minori prestazioni, il tutto in accordo coi sindacati.

Il Lanificio Ermenegildo Zegna ha bloccato da oggi a venerdì prossimo (20 marzo) lo stabilimento di Trivero (Biella) sempre per consentire attività di sanificazione di aree e reparti. L’attività secondo una nota aziendale dovrebbe poi riprendere regolarmente lunedì 23 marzo. Bloccati anche i sei siti produttivi di Gucci sempre fino al 20 marzo e gli stabilimenti italiani di Tod’s sino al 17 marzo, oltre a quelli di Novara, Vercelli e Milano (ma non le sedi di Verrone, a Biella, di Impruneta e di Porto Sant’Epidio) di Loro Piana, marchio controllato dal gruppo francese Lvmh che intanto in Francia ha ordinato ai suoi reparti Profumeria e Cosmetica di “riconvertire il lavoro dei siti per produrre sostanziali quantitativi di gel alcolici disinfettati da fornire alla pubblica autorità” da oggi.

Luca Spoldi