Economia
Coronavirus, richiesta all'Ue di deficit per 4,4 miliardi.Ipotesi voucher e...

Il nuovo decreto all'esame del Cdm
Una dotazione di 4,4 miliardi che potrebbero diventare 5 per il nuovo decreto legge“Covid-19” per sostenere i settori produttivi e fornire maggiori risorse al servizio sanitario. Un’unica richiesta, evitando di vedersi costretti a tornare a bussare alle porte dell'Ue. E’ l’ammontare da coprire con uno sforamento dei target sul deficit approdato secondo alcune fonti governative al tavolo del Consiglio dei ministri in corso a Palazzo Chigi oggi, dove si discute della relazione al Parlamento sullo scostamento dagli obiettivi programmatici di bilancio per liberare le risorse con cui coprire le misure che entreranno nel decreto a sostegno dei settori travolti dall'emergenza Coronavirus.
Gli iniziali 3,6 miliardi di cui si parlava nei giorni scorsi, pari allo 0,2% del Pil, sembrano ormai una “quota” superata. C'è pressing nel governo per alzare l'asticella, considerando i contraccolpi economici del Covid-19 - pesantissimi - che l'Italia vede all'orizzonte. Alcune fonti di governo parlano di 4,4 miliardi che equivale a un aumento dell'indebitamento netto dello 0,24% sul Pil, la viceministra dell'Economia Laura Castelli, oggi in un'intervista al Messaggero, ha indicato addirittura 5 miliardi.
A settembre, nella nota di aggiornamento al Def, il governo aveva previsto per il 2020 un rapporto deficit/Pil al 2,2%. Livello che a questo punto salirà al 2,4%. L'approdo della relazione in Parlamento per il voto è previsto per mercoledì prossimo, 11 marzo, a partire dalle 9,30. Per essere approvato il testo dovrà essere approvato a maggioranza assoluta dai componenti l’assemblea.
Il nuovo decreto per sostenere l’economia (tra aprile e maggio,invece, dovrebbe arrivare il Dl con lo shock economico, con misure di maggiore impatto per rilanciare la crescita) conterrà sicuramente (si sta lavorando ancora alla lista), secondo quanto riporta il Sole 24 Ore, l’estensione della cassa integrazione. Ma si lavora anche a un doppio meccanismo di ristoro attraverso un indennizzo automatico, e in alcuni casi anche integrale, per chi ha subito un danno diretto dalle misure di restrizione.
Per quanti invece hanno subito un danno indiretto dalle ordinanze di contenimento dell’epidemia come le filiere più colpite in tutta Italia tra cui quella turistico-alberghiera, le fiere e i trasporti, si punta a garantire nell’immediato liquidità alle aziende sospendendo per almeno due mesi dei versamenti di contributi e ritenute. Successivamente, per queste, scrive sempre il quotidiano finanziario della Confindustria, arriverà un rimborso parziale anche sotto forma di credito di imposta spendibile entro il 2020 in compensazione e calcolato su uno scostamento di fatturato rispetto allo stesso periodo del 2019 superiore al 25%.
Tra gli interventi allo studio, ha detto Gualtieri, ci sono anche forme di incoraggiamento al sistema bancario e alla Cdp per l’erogazione di liquidità alle imprese. Lo Sviluppo economico punta a inserire subito l’allungamento su tre anni dei crediti di imposta previsti dal piano Transizione 4.0 per gli investimenti delle imprese e validi al momento solo per il 2020.
Fonti del Pd, poi riferiscono ad Affaritaliani.it che nel prossimo decreto saranno inseriti anche i voucher per sostenere le famiglie sui costi sostenuti per le baby sitter”. "Sto pensando a possibilità di sostegno per i costi delle baby sitter, con i voucher, si tratta di proposte per le quali ci sono in corso valutazioni economiche. Anche i nonni che sono così preziosi nel welfare della nostra società e oggi vanno tutelati, quindi dare anche la possibilità di evitare troppo contagio tra i bambini e i nonni, con congedi straordinari per i genitori. Sono misure che si dovranno attivare fin da ora”, ha spiegato infatti stamane il ministro per la Famiglia, Elena Bonetti, alla trasmissione "Circo Massimo" su Radio Capital parlando della decisione del governo di chiudere le scuole per l'emergenza coronavirus.
Secondo la ministra, "non si può pensare che le persone stiano a casa mettendosi in ferie o utilizzando permessi non retribuiti. Accanto alle misure per il rilancio economico, bisogna dare alle famiglie la possibilità di vivere questo momento con normalità". Per questo, prosegue, "prevediamo anche utilizzo straordinario dello smart working, e dove non fosse possibile che uno dei due genitori possa restare a casa con congedi straordinari. E penseremo a uno strumento anche per gli autonomi".