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Economia
Credito: tiene quello al consumo, calano i mutui.Rischiosità ai minimi storici

Erogazioni di credito al consumo in crescita ma a ritmi più contenuti (+6.3% nel 2018, +9.4% nei primi 3 mesi del 2019). Nel comparto mutui, dopo la chiusura positiva del 2018 e 5 anni di crescita sostenuta, si registra un calo del 2%. Ai minimi storici il livello di rischiosità del credito. Previsto aumento della domanda per il 2020. Queste le principali evidenze dell’Osservatorio sul Credito al dettaglio promosso da Assofin, CRIF e Prometeia alla sua 46° edizione.

Nel 2018 e nei primi tre mesi del 2019 i flussi complessivi di credito al consumo in Italia hanno proseguito nel trend di crescita, sebbene a ritmi più contenuti rispetto ai due anni precedenti. In particolare, hanno sostenuto il comparto i finanziamenti finalizzati, erogati presso i punti vendita a sostegno dei consumi di beni durevoli, mentre i prestiti personali hanno rallentato rispetto alla crescita a doppia cifra degli scorsi anni. Le erogazioni di mutui immobiliari alle famiglie consumatrici, invece, dopo la chiusura positiva del 2018, evidenziano un calo nei primi mesi del 2019.

“Il rallentamento è dovuto al fatto che in questo momento le aspettative non sono di tipo espansivo come qualche anno fa”, ha commentato ad Affaritaliani.it Simone Capecchi, Executive director di CRIF. “Visti gli attuali tassi di rischio molto bassi, basta migliorare le aspettative per far risalire la domanda a livelli normali”. La rischiosità del credito ai minimi storici per Capecchio è dovuta a due fattori che hanno a che vedere con gli strascichi della grande crisi: “Da una parte questi hanno prodotto maggiore consapevolezza in coloro che richiedono il credito, dall’altra, anche le banche e gli istituti finanziari si sono dotati di strumenti più attenti nella considerazione del rischio. Lo scopo è dare più denaro possibile a chi se lo merita. Oggi sia la società civile sia i finanziatori hanno appreso la lezione della crisi”. Sul futuro Capecchio conferma che bassa rischiosità ci accompagnerà ancora per gli anni a venire.

Per Umberto Filotto, Segretario generale di Assofin, intervistato da Affaritaliani.it, “il rallentamento delle erogazioni di credito al consumo dipende dal momento di incertezza attuale, il quale, a sua volta, influisce sulla fiducia da parte di famiglie e imprese mettendo in atto comportamenti più prudenti. Anche l’acquisto di immobili è qualcosa che dipende da fattori di fiducia. Ma non bisogna dimenticare che l’Italia è un paese dove la proprietà è già altissima. Quindi o abbiamo un incremento della demografia, che dipende dai nuovi italiani – visto che la popolazione natia tende a ridursi –, oppure ci sarà in effetti una domanda bassa”.

“Coerentemente con l’andamento dell’economia il mercato dei mutui soffrirà di più rispetto agli anni passati”, ha dichiarato Lea Zicchino, Partner di Prometeia, ad Affaritaliani.it. “Va un po’ meglio il credito al consumo perché si tratta di cifre più basse che le famiglie si sentono di sostenere. Sicuramente c’è timore da parte delle famiglie, rimaste scottate dalla chiusura del 2018 e dal rischio di aumento dello spread. Abbiamo visto anche che sono diminuiti gli investimenti in fondi comuni e sono aumentati i depositi: un sintomo che le famiglie stanno accumulando risparmio e liquidità per affrontare un futuro che vedono incerto”.

“Sul credito al consumo la domanda mi sembra vivace seppur con qualche riposizionamento dei prodotti, con uno scarto dei prestiti finalizzati su quelli personali”, ha fatto sapere ad Affaritaliani.it Emanuela Giusti, Head of CRM Private & Commercial Bank di Deutsche Bank. “Per recuperare questo gap dovremmo forse lavorare su offerte più competitive, non tanto in termini di pricing ma di prodotti ancillari al servizio del cliente. Il discorso dei mutui è più complesso perché su di esso incidono diversi fattori come gli effetti economici, il tasso di disoccupazione e l’apertura a nuovi italiani. In questo segmento la nostra sfida è ancora più complessa. L’open banking può essere una straordinaria opportunità, ma solo se integrato alla tradizionale offerta bancari. È utile perché può avvicinare banca e cliente e personalizzare l’offerta per persone fisiche e imprese”.

“L’open banking ha un ruolo rilevante non solo per il credito, ma per tutto il sistema finanziario, in particolare per banche e attività connesse al banking”, ha commentato ad Affaritaliani.it Andrea Mincolelli, Direttore programma Banca Digitale di Findomestic Banca. “Rispetto a quello che osserviamo oggi è ancora da capire come interverrà l’open banking sull’andamento del mercato. Ma sicuro è che produrrà effetti sul comportamento dei consumatori. In questa fase, fino a quando non entrerà in vigore appieno (si parla di 2021-2022), dobbiamo essere attenti ad accompagnare il fenomeno gestendone gli effetti. Faremo anche fatica a fare previsioni senza tenere in considerazione questa incognita. Certamente i soggetti non bancari che entreranno in gioco introdurranno dinamiche atipiche rispetto a quelle viste fino a oggi”.

46° edizione Osservatorio Assofin-CRIF-Prometeia: credito al consumo

Nel corso del 2018 le erogazioni di credito al consumo hanno proseguito la performance positiva, seppure a un ritmo più contenuto degli scorsi anni (+6.3% rispetto al 2017). Nel primo trimestre 2019 la crescita si porta a +9.4%, più che altro per effetto del confronto con l’aumento contenuto del corrispondente periodo dell’anno precedente. Anche la dinamica dei consumi durevoli delle famiglie, quelli che più frequentemente vengono finanziati, ha evidenziato una crescita in attenuazione.

Per quanto riguarda i canali di erogazione del credito al consumo, si conferma l’importanza del ruolo degli sportelli delle banche generaliste, grazie alla loro capillarità sul territorio e al numero sempre maggiore di partnership e convenzioni con le istituzioni finanziarie specializzate. Il canale web veicola ancora una quota piuttosto contenuta di erogazioni. Nel dettaglio, i finanziamenti finalizzati all’acquisto di auto e moto erogati presso i concessionari hanno chiuso il 2018 ancora con una buona crescita delle erogazioni (+9.3%) che è proseguita nel primo trimestre 2019 (+11.6%), in un contesto di ripresa delle immatricolazioni di auto nuove da parte di soggetti privati.

Anche i finanziamenti finalizzati all’acquisto di altri beni e servizi (appartenenti a settori quali arredo, ciclomotori, elettronica ed elettrodomestici-impianti “green” e beni per l’efficientamento energetico della casa), hanno evidenziato una crescita a doppia cifra nel 2018, che mantiene lo stesso ritmo anche nei primi tre mesi del 2019 (+12.1%). A fare da traino all’intero comparto è stata la ripresa dei finanziamenti destinati all’acquisto di elettrodomestici/elettronica, grazie anche a nuovi accordi tra gli enti eroganti e i dealer (nella forma di linee di credito rateali/rotative e promozioni) e del buon recupero delle vendite di alcune tipologie di prodotti (in particolare del comparto telefonia e dei dispositivi smart per la casa).

I prestiti personali, dopo tre anni di crescita a doppia cifra (con una media del 14%), registrano un deciso rallentamento nel 2018 (+5%), che riflette il modesto incremento della componente di nuovi prestiti.

Le operazioni di refinance (cioè contratti erogati per sostituire prestiti già esistenti al fine di rifinanziare il debito a condizioni più convenienti) hanno evidenziato una performance più dinamica grazie anche alla vivace concorrenza tra gli istituti eroganti.

Nel 2018 i finanziamenti contro cessione del quinto dello stipendio/pensione hanno registrato una crescita del +4.6%, sostanzialmente in linea con quella dell’anno precedente ma al di sotto di quella del credito al consumo nel suo complesso. Nel dettaglio, le erogazioni in capo ai pensionati, che costituiscono la metà dei flussi totali, hanno trainato il comparto ma anche quelle verso i dipendenti privati hanno evidenziato un andamento positivo. Nel primo trimestre 2019 il prodotto registra un calo dei flussi finanziati.

Infine, le erogazioni via carte opzione/rateali hanno rallentato il ritmo di crescita sia nel 2018 sia nei primi tre mesi del 2019 (+3.5%). L’evoluzione complessiva riflette quella delle carte opzione, la tipologia prevalente, che tuttavia è utilizzata frequentemente in modalità a saldo. Appena un sesto dei flussi da esse veicolati fa riferimento a utilizzi rateizzati.

46° edizione Osservatorio Assofin-CRIF-Prometeia: mutui immobiliari

Le erogazioni di prestiti per acquisto abitazioni alle famiglie consumatrici, dopo la chiusura positiva del 2018, si sono ridotte nel primo trimestre 2019. Tale trend accomuna sia i mutui di acquisto sia quelli di surroga. Nel dettaglio, i mutui di acquisto, ovvero la componente che esprime oltre i tre quarti delle erogazioni, nei primi tre mesi del 2019 hanno registrato una frenata del -2% dopo cinque anni di crescita sostenuta.

I mutui di surroga, invece, tornano a contrarsi a ritmi sostenuti (-27.3% nel primo trimestre 2019), essendo ormai esiguo il numero di contratti in corso per i quali l’operazione potrebbe risultare ancora conveniente.

46° edizione Osservatorio Assofin-CRIF-Prometeia: analisi della rischiosità del credito alle famiglie

Proseguendo il trend già evidenziato negli scorsi anni, anche nella seconda parte del 2018 gli indicatori di rischio relativi ai prestiti al consumo mostrano una ulteriore lieve contrazione e si stabilizzano nei primi mesi del 2019 su livelli storicamente contenuti grazie al mantenimento della solidità economica delle famiglie e a politiche monetarie ancora accomodanti.

In particolare, il tasso di default (ovvero l’indice di rischio di credito di tipo dinamico che misura le nuove sofferenze e i ritardi di 3 o più rate nell’ultimo anno di rilevazione) del credito al dettaglio considerato nel suo complesso (quindi mutui immobiliari e credito al consumo) è ulteriormente sceso arrivando ad attestarsi all’1.7%.

Nel dettaglio delle forme tecniche, i prestiti personali mostrano una ulteriore lieve contrazione del tasso di default che si attesta a marzo 2019 al 2.6%, toccando il livello di rischio più basso della serie storica osservata. Andamento analogo viene registrato dai prestiti finalizzati, il cui tasso di default a marzo 2019 si attesta all’1.2%. Anche per i mutui immobiliari, infine, è continuato il progressivo calo del tasso di default a 90 giorni, che a marzo 2019 si colloca all’1,3%, al di sotto del livello pre-crisi.

46° edizione Osservatorio Assofin-CRIF-Prometeia: prospettive al 2021

Le previsioni per il 2019 e il successivo biennio presentate nell’ultima edizione dell’Osservatorio Assofin-CRIF-Prometeia evidenziano come il rallentamento della spesa delle famiglie, in particolare per i consumi di beni durevoli, e gli effetti legati alla perdita di valore della ricchezza finanziaria, determineranno un rallentamento della domanda per l’anno in corso e una relativa cautela nelle politiche di offerta. Il miglioramento delle condizioni finanziarie delle famiglie atteso nel biennio successivo tenderà invece a far aumentare il ricorso al credito sia a breve che a medio lungo termine.

Nel triennio 2019-2021 i flussi cumulati di credito al consumo sono attesi in crescita, ma a ritmi progressivamente più bassi rispetto alle rilevazioni precedenti, riallineandosi in questo modo alla dinamica dei consumi durevoli, che racchiudono la tipologia di beni per i quali si fa maggiormente ricorso al credito.

In condizioni di maggiore solidità finanziaria delle famiglie anche le politiche di offerta, pur rimanendo attente al merito creditizio dei debitori, favoriranno l’allargamento del bacino potenziale di famiglie che potranno accedere al credito.

Nel 2019 le erogazioni di mutui sono attese in aumento, mentre quella delle surroghe e sostituzioni si ridurrà ancora. I ritmi di crescita delle erogazioni complessive rallenteranno per tutto il periodo di previsione, pur rimanendo positivi.

Relativamente alla rischiosità del credito alle famiglie, le prospettive di crescita economica, anche se moderata, favoriranno un ulteriore miglioramento della qualità del credito, anche grazie alla prosecuzione delle cessioni di NPL sul mercato. Inoltre, il livello dei tassi di interesse di mercato monetario, che rimarrà in territorio negativo ancora per tutto il 2020, contribuirà a contenere gli oneri sul debito a carico delle famiglie favorendo, quindi, la sostenibilità delle rate.

Come ultimo elemento, occorre sottolineare che le pressioni regolamentari e il nuovo contesto competitivo innescato dall’ingresso nel mercato degli operatori FinTech e BigTech stimoleranno l’accelerazione del processo di cambiamento del modello di servizio degli intermediari finanziari e maggiori investimenti in tecnologia. Pertanto, la capacità e la velocità di adattamento a questi cambiamenti e la valorizzazione della relazione con il cliente si confermano fattori chiave per il recupero di redditività da parte dei player tradizionali.

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