Crescita: superammortamento e sconto Imu. In arrivo il decreto da 0,2% di Pil - Affaritaliani.it

Economia

Crescita: superammortamento e sconto Imu. In arrivo il decreto da 0,2% di Pil

Aumento dello sconto Imu sui capannoni, giù l'Ires per chi investe in azienda e superammortamento al 130% sull’acquisto di beni strumentali. Le misure

Di crescita ce n’è poca anche perché le risorse da mobilitare non sono molte, poco più di tre miliardi. Tant’è che pare che la relazione tecnica che accompagnerà il decreto indichi un effetto espansivo del pacchetto di misure (che dovrebbe arrivare venerdì sul tavolo del Cdm) sul quadro macroeconomico contabilizzato in uno 0,2% del Pil.

di maio 3 ape
 

Mentre Fondo Monetario e Confindustria hanno sforbiciato le proprie stime di crescita per l'Italia che si muovono in un range compreso fra lo zero e un decimale, inizia a prendere forma il maxi-decreto congiunto Mef e Mise a cui il governo Conte, assieme allo sblocca-cantieri, affida le speranze di rilanciare il circolo virtuoso della fiducia e dare una scossa al ciclo economico, orfano del traino della crescita esterna. Un decreto che arriverà giusto in tempo prima della certificazione della stagnazione in atto nel Def (il 10 aprile in Cdm e all'esame dell'Aula della Camera il 18), in cui il governo, secondo le indiscrezioni, indicherà una crescita a fine anno dello 0,1%. Nettamente inferiore dunque all’1% stimato a dicembre nella legge di Stabilità.

conte2 ape
 

Nelle prime bozze che circolano c’è una lista di 61 interventi che guardano in primo luogo alle imprese, comprese le micro e le start-up, e che puntano su semplificazioni e incentivi per fare ripartire gli investimenti, il vero motore del Pil.


Sono previsti un aumento dello sconto sull'Imu degli immobili strumentali, sconto che potrebbe esser portato al 50% (il costo si aggirerebbe sugli 800 milioni), un abbattimento generale dell'Ires per chi investe in azienda, arrivando gradualmente a un'aliquota del 20% anzichè del 24%, e il ripristino del superammortamento (con lo sconto fiscale del 130% sugli investimenti in beni strumentali fino a 2,5 milioni effettuati dal primo aprile 2019 al 31 dicembre 2019), uno degli strumenti cardine del programma Industria 4.0 che non era stato rifinanziato in autunno con la manovra.




 

C'è poi, nelle intenzioni dell'esecutivo, una lunga lista di incentivi, per l'aggregazione di imprese (con il riconoscimento della neutralità fiscale delle eventuali plusvalenze derivanti da operazioni di concertazione) o per la valorizzazione edilizia (per esempio per la demolizione e ricostruzione di fabbricati in degrado, compresa la possibilità di aumentarne la volumetria).

Ci sono poi incentivi rafforzati per l'efficienza energetica e per lavori di messa in sicurezza antisismica, oltre alla proroga del credito d'imposta per ricerca e sviluppo e l'estensione dei benefici fiscali per il rientro dei cervelli. Nutrito anche il pacchetto a difesa del made in Italy, che va dalla creazione di un registro ad hoc per i marchi storici (la cosiddetta norma Pernigotti), per scoraggiare gli acquisti mordi e fuggi dall'estero con obiettivo delocalizzazione, e l'istituzione di un marchio di Stato che tuteli le produzioni italiane. Arriveranno poi, se le bozze saranno confermate, fondi per rendere ancora più appetibili le zone economiche speciali (300 milioni in 2 anni) e altri 600 milioni a disposizione dei Comuni per l'adeguamento e messa in sicurezza di strade e scuole e per investire in illuminazione pubblica e risparmio energetico.

Tra i 61 articoli spicca anche una forma alternativa al credito per sostenere le Pmi: una sezione del fondo di garanzia dedicata ai soggetti che emettono obbligazioni. L’ipotesi è di prevedere una sezione del Fondo di garanzia dedicata alla concessione di garanzie su portafogli di obbligazioni, emesse dalle imprese fino a 499 dipendenti a fronte della realizzazione di programmi qualificati di sviluppo.