Dai Tamagotchi a Labubu, quella "pupazzetto-mania" capace di far sborsare anche 5 milioni di dollari ai più appassionati - Affaritaliani.it

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Dai Tamagotchi a Labubu, quella "pupazzetto-mania" capace di far sborsare anche 5 milioni di dollari ai più appassionati

Una cosa li accomuna: provengono dall'oriente, Cina o Giappone

di Maddalena Camera

Dai Tamagotchi a Labubu, quella "pupazzetto-mania" capace di far sborsare 5 milioni di dollari pur di possederne uno

Dal Tamagotchi al Labubu passando per i Gormiti il passo non è breve ma sono accumunati dal fatto che tutti questi animaletti elettronici e non sono oggetti di culto e hanno venduto milioni di copie. Inoltre una cosa li accomuna: provengono dall'oriente, Cina o Giappone.

Ma c'è un'eccezione, i Gormiti di invenzione e produzione italiana che adesso sono diventati oggetti di culto e collezione, anche se al principio erano solo giocattoli per bambini da comprare in bustine, tipo figurine Panini e infatti anche loro erano accompagnati da una immagine cartacea. Ma andiamo con ordine e partiamo dall'ultimo nato, il Labubu

Si tratta di un personaggio progettato da Kasing Lung, artista di Hong Kong nel 2015 ma che dal 2019 ha raggiunto grande popolarità a seguito di una collaborazione con Pop Mart. In realtà il pupazzetto non fa niente, non è interattivo. È un pupazzetto piuttosto piccolo che le giovanissime amano appendere alla borsa tipo portachiavi, ma alcuni esemplari sono già da collezione mentre altri costano poco e sono in vendita da 15 euro. 

Molto diverso dal molto più costoso Furby, animaletto robotico e interattivo con grandi occhi languidi a metà tra un uccello e un coniglio, creato nel 1998 da Dave Hampton e Caleb Chung e distribuito dall'americana Hasbro. Dopo il Tamagotchi, Furby, che bisognava accudire e alimentare, resta l'animaletto elettronico più venduto al mondo (41 milioni di copie), e ha ispirato nel tempo diversi cloni, spesso tecnologicamente meno innovativi dell'originale. Nel 2012 la Hasbro ha prodotto un nuovo Furby dotato di una vasta gamma di espressioni grazie a due schermi Lcd. 

Furby cambia personalità a seconda di come viene trattato. E anche questa versione di Furby è stata tra i regali più gettonati e desiderati da bambini e adulti.  E sono quelli più facili da acquistare, in quanto un Furby usato di questa generazione in buone condizioni senza scatola viene venduto sui 20-30 euro. Mentre quelli degli anni '90 in scatola originale arrivano fino a 500 euro. 

Stessa sorte per il Tamagotchi che è stato messo sul mercato da Bandai nel 1996 in Giappone e nel 1997 nel resto del mondo e che ha venduto oltre 80 milioni di esemplari diventando un fenomeno di massa. Nel corso degli anni Bandai ne ha prodotto anche numerose versioni migliorate e con nuove funzionalità. Dal gioco elettronico sono stati tratti anche diversi videogiochi.

Eppure non costava neanche poco: 24 mila lire ossia circa 12 euro. E adesso si possono comprare online a circa 24 euro. Ma cosa faceva il Tamagotchi? In realtà era un giochino un po' sadico in quanto il personaggio, un pulcino che non era fisico ma stava su un piccolo schermo, se non veniva accudito moriva. Chi lo ha inventato, Aki Maita, una donna, aveva sempre voluto avere un animale domestico così ne ha creato uno.

Il problema era dimenticarlo nel cassetto: faceva la stessa fine di un cane o un gatto lasciato in auto al sole. Anche Tamagotchi è stato riproposto nel 2017, un'operazione nostalgia dallo scarso successo. Meglio è andata ad altri personaggi "made in Japan", i Pokemon. Agli inizi degli anni 90 il creatore, Satoshi Tajiri, viene in contatto con il Game Boy, la console portatile della Nintendo.

Lo sbarco in Europa nel 1998 con vari personaggi digitali e soprattutto le carte fisiche che li illustrano che ora valgono moltissimo. Tra le più ambite la Pikachu Holo, una specie di topo giallo con le guance rosse, stampata nel 1998 in sole 39 copie come premio per un concorso di illustrazione organizzato da una rivista. Leggende metropolitane raccontano che una copia molto ben conservata sia stata venduta per 5 milioni di dollari

Quanto agli italianissimi Gormiti, si tratta di una serie di piccole figure da collezione formata da un gruppo di personaggi immaginari ideati da Leandro Consumi per Linea Gig di Firenze controllata da Giochi Preziosi. Furono distribuiti a partire dal 2005 in bustine con statuette fisiche accompagnate da una carta da comprare in edicola, un prosieguo delle famose figurine Panini dei calciatori tanto in voga  per generazioni di  bambini e ragazzi  a partire dagli anni '60. Ora ci sono intere serie in vendita online a prezzi variabili anche se alcuni soggetti valgono di più.

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