Dalla casa all’oro, in Italia GenZ e Millennial non ereditano ma investono: nasce la Quant Generation - Affaritaliani.it

Economia

Ultimo aggiornamento: 09:48

Dalla casa all’oro, in Italia GenZ e Millennial non ereditano ma investono: nasce la Quant Generation

Mentre il mattone diventa un lusso per pochi, Millennial e Gen Z riscoprono un investimento che sembrava d’altri tempi: l’oro. E lo fanno in modo nuovo: digitale e scientifico

I giovani italiani riscrivono il futuro della ricchezza: dall’immobiliare all’oro digitale e ai dati

C’è stato un tempo in cui comprare casa significava costruirsi un futuro. Oggi, invece, per un giovane italiano quel futuro costa oltre cento anni di stipendio. A Milano ne servirebbero addirittura 147, secondo i più recenti studi di settore. Nel frattempo, un altro fenomeno ribalta le certezze del passato: le eredità valgono ormai quasi un quinto del PIL italiano, più che in molti altri Paesi avanzati. È l’età dell’“Ereditocrazia”, come l’ha definita The Economist: un mondo dove il patrimonio si eredita più di quanto si costruisca.

Mentre il mattone diventa un lusso per pochi, Millennial e Gen Z riscoprono un investimento che sembrava d’altri tempi: l’oro. E lo fanno in modo nuovo: digitale e scientifico. A fine 2025, nei Paesi avanzati saranno trasferiti circa 6 trilioni di dollari in ricchezze ereditate, pari al 10% del PIL globale. In Italia, si stima che un’eredità su quattro superi i 200 mila euro, mentre il reddito mediano annuo resta fermo attorno ai 26 mila euro. Un’economia bloccata, dove chi nasce con poco ha sempre meno possibilità di scalare la mobilità sociale. Per questo, i giovani scelgono di muoversi in direzione opposta: non accumulare mattoni, ma capire i mercati. La Quant Generation sta ridefinendo il modo stesso di investire: non più sull’intuito o sul consiglio del consulente, ma sui dati, sugli algoritmi e sui modelli predittivi forniti dalle app.

Il termine “quant” (abbreviazione di quantitative trader) indica chi utilizza modelli matematici per analizzare i mercati finanziari e individuare opportunità basate su evidenze statistiche. Un tempo riservato ai fondi e alle grandi banche d’investimento, oggi questo approccio è diventato accessibile grazie alle piattaforme digitali e all’intelligenza artificiale, soprattutto tra i giovani italiani.

“È la democratizzazione dell’analisi quantitativa”, spiega Marco Casario, founder dell’app Made in Italy dedicata al monitoraggio dei mercati finanziari, Quantaste. “I giovani italiani non investono più per caso, ma per scelta. Leggono i dati, li interpretano e costruiscono strategie autonome: è la nascita della Quant Generation”. Secondo le ultime analisi di mercato, questa fascia d’età rappresenta ormai quasi un terzo degli investitori retail italiani, con una crescita doppia rispetto alla media europea. La Quant Generation non sogna la rendita, ma la competenza: non accumula case, accumula conoscenza. “Le nuove generazioni investono per emanciparsi”, aggiunge Casario. “La tecnologia restituisce loro una cosa che il sistema non ha più: il controllo. Capire i segnali, anche quelli che non fanno rumore, è il primo passo per costruire indipendenza economica”.

E proprio il metallo giallo è oggi il grande protagonista. Una ricerca di State Street Global Advisors (Gold ETF Impact Study 2024) ha mostrato che Millennials e Gen Z hanno raddoppiato le loro allocazioni in oro in poco più di un anno. Non per moda, ma per difesa: l’oro non si eredita, si conquista. Ad oggi, oltre il 50% della Quant Generation possiede oro come parte integrante della propria strategia patrimoniale. L’ascesa dell’oro, tuttavia, non è mai un buon segnale per i mercati. Storicamente, ogni corsa ai massimi ha anticipato fasi di incertezza sistemica. Nel 2019 l’oro era salito del 50% pochi mesi prima della crisi dei mercati; nel 2020 aveva toccato i picchi massimi prima dell’esplosione dell’inflazione post-pandemia.

Oggi, con i prezzi ancora una volta vicini ai record storici, il messaggio è chiaro: la fiducia nel sistema monetario e nel debito sovrano sta vacillando. “L’oro è come un sismografo dell’economia globale: non reagisce alle crisi, le anticipa. Quando il suo valore esplode, significa che il mercato sta percependo tensioni nascoste come debiti pubblici insostenibili, politiche monetarie estreme, inflazione strutturale. Non è un trofeo, ma un allarme”, spiega Casario, autore dei libri Investire nel breve e lungo termine e I 4 pilastri dell’indipendenza finanziaria.

Dalla casa che divide all’oro che avverte, dall’eredità che si concentra alla conoscenza che si diffonde: il concetto stesso di ricchezza sta cambiando. Oggi non conta tanto possedere, quanto saper leggere i segnali del mondo. E chi lo fa ha la possibilità di costruire un futuro più consapevole in un’economia sempre più instabile. “L’oro non annuncia prosperità”, conclude Casario, “annuncia consapevolezza. E in tempi come questi, capire viene prima di guadagnare. I giovani italiani lo hanno intuito molto bene”.

Proprio per questo motivo, tra i più giovani sono molto in voga app come Quantaste, piattaforma fintech nata dalla mente di Marco Casario che unisce intelligenza artificiale e analisi quantitativa per aiutare investitori retail e consulenti a leggere i mercati in modo oggettivo e scientifico. Dai mercati azionari alle materie prime, passando per obbligazioni, valute e crypto, Quantaste trasforma l’analisi quantitativa in un linguaggio accessibile a tutti.

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