Dazi, il ceo di JP Morgan bacchetta l'Europa ed esalta Trump: "Unitevi o scomparirete" - Affaritaliani.it

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Dazi, il ceo di JP Morgan bacchetta l'Europa ed esalta Trump: "Unitevi o scomparirete"

Jamie Dimon è netto nei confronti di Bruxelles

di redazione economia

Dazi, il ceo di JP Morgan sta con Trump e avvisa l'Europa sui rischi di un mancato accordo

Donald Trump continua con la sua guerra commerciale, il tycoon ha spedito altre lettere a diversi paesi del mondo con all'interno la percentuale da pagare agli Stati Uniti. L'ultima è stata quella mandata al Brasile di Lula, all'interno c'è scritto 50%, una cifra altissima che rischia di creare un caso diplomatico tra Usa e Brasile. Per ora la lettera all'Europa non è arrivata perché in gran segreto Bruxelles sta trattando con gli Stati Uniti per ottenere una percentuale il più contenuta possibile, si spera nel 10% anche se realisticamente potrebbe essere anche leggermente superiore. Ma a mettere in guardia l'Europa sui rischi che corre è il ceo della principale banca degli Usa, Jamie Dimon di Jp Morgan.

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"Gli Stati Uniti - spiega Dimon a Il Sole 24 Ore - hanno bisogno e vogliono un’Europa più forte. Gli alleati occidentali, i Paesi democratici e liberi del mondo, hanno bisogno e vogliono un’Europa più forte e più unita. L’Europa deve completare ciò che ha iniziato 75 anni fa con la dichiarazione del 1950 proposta da Robert Schuman che ha posto le basi dell’Unione Europea. "Noi, gli Stati Uniti e tutto il mondo libero e democratico, abbiamo bisogno di un’Europa veramente unita e di una difesa europea più forte".

Dimon si sofferma sulla guerra commerciale in corso: "Con i dazi - spiega - Trump ha dato una sveglia all'Europa". Il ceo di JP Morgan esalta le politiche di Trump: "Lui non deve essere giudicato per ciò che dice, ma per ciò che fa. E se guardo alle azioni piuttosto che alle parole, vedo che Trump non ha lasciato la Nato e continua a fornire armi all’Ucraina, il che è molto importante: non penso che rinuncerà a trovare una soluzione all’Ucraina. Inoltre, le truppe statunitensi non hanno lasciato l’Europa, sono ancora qui. Il presidente Trump non è irragionevole quando dice che l’Europa dovrebbe fare la sua parte per difendersi, che l’Europa dovrebbe fornire equipaggiamenti migliori ai suoi eserciti, addestrare meglio le sue truppe, e produrre più attrezzature militari: dopotutto, la Russia non è un vicino degli Stati Uniti, è un Paese confinante degli Stati europei. Mettiamola così: Trump ha suonato la sveglia per l’Europa: se l’Ue non si organizza e non agisce rapidamente, rischia di indebolirsi troppo e compromettere la sua solidità nei prossimo futuro. Unitevi o scomparirete".

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