Dazi, la mazzata sul vino. Antinori: "Una tempesta, ora bisogna salvare le bottiglie doc" - Affaritaliani.it

Economia

Ultimo aggiornamento: 06:49

Dazi, la mazzata sul vino. Antinori: "Una tempesta, ora bisogna salvare le bottiglie doc"

La presidente di Federvini: "Chi ha margini minori soffrirà parecchio"

di redazione economia

Dazi, la mazzata sul vino e le conseguenze. A rischio chi ha pochi margini

L'accordo tra Usa e Ue sui dazi è ufficiale, tassi al 15% imposti da Trump e nessuna esenzione neanche sul vino. Una mazzata in arrivo dalle conseguenze difficilmente prevedibili. La speranza di ottenere l’esenzione era legata alla possibilità di escludere dall’elenco i vini a denominazione in quanto non replicabili e legati al territorio in cui nascono. Non sarà così.

Leggi anche: Ops Generali, Mediobanca ko. L'esperto: "Caltagirone e Delfin puntano su Mps. Il risiko italiano resta ingessato"

"Non facciamoci prendere dal panico. L’importante - dice Albiera Antinori, presidente di Federvini a Il Corriere della Sera - è che si continui a trattare per ottenere l’esenzione dei vini a denominazione d’origine. È una tempesta, ne abbiamo vissute altre. In questi ultimi mesi lo abbiamo ripetuto: il danno non lo subiranno solo i produttori europei. L’intera filiera distributiva americana dovrà fare i conti con gli effetti degli aumenti dei prezzi che si riverseranno poi sul costo finale delle bottiglie, quindi sui consumatori. Soffriranno di più i produttori con margini minori".

"Le stime - prosegue Antinori a Il Corriere - sono complicate, perché ogni cantina ha la sua catena di costruzione del prezzo. Ci basiamo su quello che successe nel 2019 e nel 2020, quando gli Stati Uniti imposero un dazio del 25 per cento sui vini francesi. Il loro fatturato diminuì del 24 per cento. Ma ora sono tassati i vini di tutto il mondo, almeno del 10 per cento. Vedremo come si comporteranno i ristoratori, che hanno margini per ridurre i prezzi delle bottiglie a tavola".

LEGGI TUTTE LE NOTIZIE DI ECONOMIA