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Economia
De Cecco, cercasi nuovo socio di minoranza per espandere il business

De Cecco, riprende la ricerca di un socio di minoranza al 35%

De Cecco, nuovo socio di minoranza cercasi. Il gruppo alimentare De Cecco, come riporta MF-Milano Finanza, a 14 anni dal primo tentativo, prova nuovamente a imboccare la strada della ricerca di un socio di minoranza per valutare, in seguito, anche l'approdo in Borsa, in Italia o all'estero. É dal 2007 che la famiglia, suddivisa in tre rami, chiama le banche d'affari per poi congelare ogni progetto esistente, ma, questa volta, pare ci siano i presupposti giusti visto che è già stato definito il valore dell'operazione di rafforzamento patrimoniale (almeno di 312 milioni) destinata a soggetti esterni al Gruppo.

L'advisor di turno (Pirola Corporate Finance, dopo i vari Mediobanca, Lazard, Jp Morgan che si sono succeduti), ha attribuito un equity value di ben 580 milioni all'italiano terzo produttore mondiale di pasta, alle spalle di Barilla e della spagnola Ebro Foods, che in Italia controlla Bertagni e Pastificio Garofalo (52%) e che, a sua volta, gestisce i marchi Santa Lucia e Russo. L'operazione, è stata definita prima della pausa estiva e prevede il lancio di un aumento di capitale riservato con l'emissione di 75 milioni di nuove azioni a un prezzo minimo non inferiore a 4,16 euro per azione.

La dead-line è stata fissata per il 31 gennaio 2022. La ricapitalizzazione è destinata a un investitore istituzionale o a un partner finanziario strategico che sia interessato a rilevare una partecipazione di minoranza qualificata che può arrivare fino al 35% del capitale dell'azienda di Chieti presieduta da Filippo Antonio De Cecco, affiancato dai due CEO Giuseppe Adolfo e Giuseppe Alfredo De Cecco.

Comunque, la ricerca di un socio è legata alla volontà di espandere il business sia a livello geografico, sia a livello di prodotti complementari alla pasta. Un percorso, questo, che sarà sostenuto da un piano di investimento dal valore di almeno 80 milioni di euro. Ma a proposito di questo, la ricapitalizzazione è stata approvata “per un pelo” (44.91%), in quanto la proposta era stata bocciata dal 33.33% dell’azionariato, in particolare da Saturnino De Cecco.

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