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Economia
Descalzi: "Abbiamo già sostituito oltre il 50% del gas russo"

Descalzi: "La sostituzione del gas russo procede bene"  

Intervenendo alla Cop27 in corso a Sharm El-Sheikh, l'ad di Eni, Claudio Descalzi, ha sottolineato l'importanza di questi tre fattori per una crescita economica stabile. "Negli ultimi anni si è fatto molto sulla parte della sostenibilità ambientale che è un fatto assolutamente priortario. È chiaro - ha evidenziato - che non c'è solo questo punto importante e cruciale ma c'è anche da considerare altri due punti, parlo soprattutto per l'Europa, ovvero il fattore della sicurezza energetica perché ci vengono a mancare circa 160-170 miliardi di metri cubi all'anno di gas russo e quello della competitività perché in Europa si deve lavorare con un costo dell'energia basso, con sicurezza energetica e con sostenibilità ambientale".

Di conseguenza, "questi tre elementi fondamentali e devono essere considerati insieme per poter progredire in modo solido e stabile", ha aggiunto.

La sostituzione del gas russo procede bene

ll sistema italiano, governo e imprese, sta lavorando bene per sostituire il gas russo. "Parlo per Eni, che è un grande importatore, siamo riusciti per l'Italia a sostituire per questo inverno circa il 50% di gas russo di nostra spettanza circa 21 miliardi di mc. L'anno prossimo contiamo, se riusciamo ad avere i rigassificatori" a sostituire "l'80% e nel 2024/25 il 100%", ha sottolineato l'ad di Eni.

"Siamo in un progress positivo riuscendo a trovare il gas, che è gas sul quale abbiamo investito, e adesso la destinazione sarà l'Italia. Chiaramente non è solo un problema di gas, la sicurezza energetica è anche un problema di infrastrutture per riceverlo", ha osservato rimarcando che l'obiettivo è passare un inverno senza problemi e in questo senso "stiamo lavorando tutti per questo, il sistema italiano, a livello di governo e di industria. Quindi spero proprio che ce la faremo".

Cop 27, un momento importante

Focalizzando l'attenzione sulla Conferenza Onu sul clima, Descalzi ha evidenziato che "non si possa pensare che a ogni Cop ci siano progressi sui target, che speriamo ci siano, le Cop servono anche per consolidare i percorsi perché visto che se ne fa una ogni anno servono anche per verificare i miglioramenti, quali sono le aree critiche, per trovare un accordo per migliorarsi".

"Non bisogna cercare di stupire ogni anno con target ancora più difficili da raggiungere - ha osservato l'ad di Eni - ma bisogna verificare se tutto il gruppo dei paesi è capace di seguire quelli che stanno andando meglio. È un momento di verifica sulla situazione in termini di emissioni, di tecnologie, di implementazioni, di norme, di governance, di policy in generale per capire se tutti gli stati stanno riuscendo a seguire i target di queli più bravi, piu performanti. Io penso che sia un evento importante, un momento di alleanze per capire quello che va fatto in termini di rinnovabili, di idrogeno verde, di cattura della CO2, sono momenti importanti per consolidare".

In questo senso, è un bel segnale che la conferenza delle Nazioni Unite quest'anno si stia svolgendo in Africa. "È importante che la Cop si svolga in Africa, in Nord Africa, anche nei paesi che si stanno sviluppando e che hanno necessità diverse da quelli Ocse che porducono molta più Co2". 

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