Economia
Effetto shutdown, Trump: "Licenziamenti di massa". Il presidente risponde così ai democratici
Il braccio di ferro sul bilancio federale e le conseguenze (immediate)

Donald Trump
Effetto shutdown, Trump annuncia "licenziamenti" per sbloccare la situazione
Donald Trump ha annunciato i primi licenziamenti di massa nei servizi federali in conseguenza dello shutdown seguito al braccio di ferro al Ciongresso tra Democratici e Repubblicani sul bilancio federale. I licenziamenti sono stati paventati dal presidente americano fin dall'inizio dello shutdown e oggi Trump ha nuovamente incolpato i Democratici. I licenziamenti, e non solo i congedi forzati, "sono in corso in questo momento", ha detto Donald Trump ai giornalisti alla Casa Bianca. "È tutta colpa dei Democratici. I Democratici stanno causando molte perdite di posti di lavoro", ha aggiunto il presidente degli Stati Uniti, prima di cambiare bruscamente argomento per inaugurare una nuova galleria di ritratti presidenziali con cornici dorate. "Se il presidente ritiene che i negoziati non stiano andando da nessuna parte, allora inizieranno i licenziamenti", ha minacciato Kevin Hassett, il principale consigliere economico di Donald Trump, alla CNN "Continuiamo a sperare di convincere i Democratici che questi licenziamenti possono essere evitati".
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Intanto Trump continua anche al sua battaglia contro la cultura "woke". I libri più vietati nelle scuole americane appartengono alle categorie più varie: si va dai romanzi con protagonisti LGBTQ+, dai bestseller internazionali, alle storie fantasy per adolescenti e persino un classico del 1962. Lo rivela un nuovo rapporto di PEN America, l’organizzazione, che da anni difende la libertà di espressione: durante l’anno scolastico 2024-2025, sono state registrate oltre 6.800 proibizioni di libri in 87 distretti scolastici pubblici di 23 stati. Il rapporto arriva alla vigilia della Banned Books Week, la settimana dedicata ai libri censurati. "Le pressioni censorie si sono ampliate e intensificate", ha dichiarato Kasey Meehan, direttrice del programma Freedom to Read di PEN America. "Si è instaurata una preoccupante normalizzazione della censura, che negli ultimi quattro anni è diventata pratica quotidiana".