Ex Ilva e la possibilità di una nuova gara, Orlando (Pd): "Arrivano i piranha se capiscono che sei debole". Il rischio speculazioni - Affaritaliani.it

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Ultimo aggiornamento: 11:15

Ex Ilva e la possibilità di una nuova gara, Orlando (Pd): "Arrivano i piranha se capiscono che sei debole". Il rischio speculazioni

Il dem lancia l'allarme su Taranto

di redazione economia

Ex Ilva, tutti i rischi in caso di nuova gara. Orlando mette in guardia

Il futuro dell'ex Ilva si deciderà questa settimana. Il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha parlato chiaro e non ha nemmeno nascosto il "rischio chiusura per l'acciaieria". Inoltre ha ipotizzato anche una "nuova gara". Ma proprio su quest'ultimo aspetto è intervenuto il dem ed ex ministro della Giustizia Andrea Orlando, mostrando tutte le sue perplessità per questa strada che valuta di intraprendere il governo. "La nuova gara - dice Orlando a Omnibus su La7 - è un rischio, se gli altri competitor capiscono che sei debole potrebbe esserci l'effetto piranha. Con tante speculazioni e pochi reali acquirenti. Bisogna invece cercare di mettere insieme diverse realtà che nella precedente gara hanno mostrato interesse per l'acciaieria di Taranto, senza puntare su un singolo soggetto".

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Sul tema è intervenuto anche il senatore Luca De Carlo (FdI): "Il nodo - ha ribattuto il senatore a Orlando, a Omnibus su La7, è il rigassificatore. Senza quel tipo di nave vicina alla fabbrica è impossibile produrre l'acciaio di qualità, quello che serve ad esempio per costruire le ferrovie. Quindi il nodo è quello, da questa decisione probabilmente dipenderà il futuro dell'acciaieria". Lo stesso concetto espresso dal ministro Urso a Il Messaggero.

"Per alimentare i Dri - spiega - sarà necessaria la nave rigassificatrice, come a Piombino". Mentre senza la nave "non vi è acciaio green. In questo caso realizzeremo a Taranto solo i tre forni elettrici che sostituiranno gradualmente gli altiforni, in piena continuità operativa, ma il polo Italiano del Dri sarà realizzato in un'altra località che assicurerà l'approvvigionamento di gas. Ho sempre detto che la prima scelta spetta a Taranto, per motivi morali, storici, economici e sociali. Se Taranto rinuncerà alla nave rigassificatrice, sarà necessario spostare il preridotto altrove".

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