Ex Ilva, sfida a due ma solo con "massime garanzie dello Stato". Chi resta in corsa per l'acciaieria di Taranto - Affaritaliani.it

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Ultimo aggiornamento: 09:41

Ex Ilva, sfida a due ma solo con "massime garanzie dello Stato". Chi resta in corsa per l'acciaieria di Taranto

Possibile copertura del governo da 1 miliardo per supportare i costi delle quote CO2

di Marco Santoni

Ex Ilva, ultimi giorni per le candidature: verso una sfida a due tra colossi internazionali

Restano pochi giorni per presentare le proprie candidature per la nuova gara sull'ex Ilva di Taranto, il futuro dell'acciaieria dipende ormai dai palyer internazionali. Come anticipato da Affaritaliani, tra questi ci sono anche gli indiani Jindal. Di nuovo in corsa dopo l'interessamento e il successivo passo indietro di un anno fa. Gli indiani però non vogliono bagni di sangue e quindi chiederebbero precise garanzie. Da una parte, di continuità da parte dello Stato, che dovrebbe comunque garantire un supporto di vario tipo. Tanto che c’è chi ipotizza perfino una dote come venne fatto all’epoca delle ex Banche Popolari. Oltre a Jindal, resta in corsa anche il fondo statunitense Bedrock Industries. Si va quindi verso una sfida a due per l'intero pacchetto, con gli azeri di Baku Steel ormai fuori dai giochi.

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Per tornare alla procedura di gara, - riporta Il Sole 24 Ore - va considerato anche che governo e commissari hanno inevitabilmente abbassato le pretese (o le ambizioni) rispetto a un anno fa. Il miliardo di euro, tra valore degli asset e magazzino, è un sogno sfumato. Ora ci si attende che le offerte finali avranno, quanto al prezzo, un importo meramente simbolico o vicino allo zero. Mentre l’aggiornamento della procedura di gara assicura almeno che dovrà essere acquistato il magazzino nella sua interezza (nei mesi scorsi le valutazioni viaggiavano tra 400 e 500 milioni di euro). Per supportare i costi delle quote CO2 possibile una copertura di 800 milioni-1 miliardo con le nuove regole Ue sugli aiuti di Stato.

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