"Fed, taglio dei tassi? Altro che minacce di Trump, Powell dà priorità ai mercati. Bitcoin risale, ma attenzione a investire" - Affaritaliani.it

Economia

Ultimo aggiornamento: 17:18

"Fed, taglio dei tassi? Altro che minacce di Trump, Powell dà priorità ai mercati. Bitcoin risale, ma attenzione a investire"

Il taglio da 25 punti base della Fed è una mossa prudente: ecco che cosa significa per mercati, imprese e Bitcoin, e quanto pesa l’ombra di Trump su Powell. L'intervista ad Antonio Tognoli (CFO SIM)

di Rosa Nasti

"Fed, taglio dei tassi: Powell ignora Trump e punta su dati e mercati. Bitcoin in rialzo, ma occhio al rischio"

La Fed dà il primo taglio dei tassi del 2025: il costo del denaro scende di 0,25 punti percentuali, portando il range target al 4%-4,25%. Una mossa che segna il ritorno dei tagli dopo mesi di attenzione al caro-prezzi. L’unico a storcere il naso è stato Stephen Miran, neo membro del FOMC e stretto alleato di Donald Trump, che avrebbe voluto un taglio più corposo: 0,5 punti.

Secondo Jerome Powell, la scelta riflette un cambio di priorità: se prima la Fed guardava soprattutto alla stabilità dei prezzi, ora i rischi sul fronte dell’occupazione hanno spostato l’ago della bilancia, giustificando la discesa dei tassi.

Una scelta che convince anche Antonio Tognoli, responsabile Macro Analisi e Comunicazione di CFO SIM, intervistato da Affaritaliani: "La Fed si è mossa bene. Powell, o meglio il FOMC, ha deciso guardando esclusivamente ai dati attuali e a quelli che potrebbe avere davanti".

I dati parlano chiaro: occupazione ancora alta ma in frenata. "Si è visto un mercato del lavoro molto debole – spiega Tognoli – che non segnala ancora recessione, con la disoccupazione ferma al 4,3% contro l’obiettivo del 4,5%. Ma sappiamo tutti, e la Fed lo sa benissimo, che i dati occupazionali arrivano in ritardo rispetto al ciclo economico. Se cominciano a deteriorarsi, vuol dire che il trend sotto è già negativo".

Da qui la scelta di dare priorità alla piena occupazione, senza però tradire il mandato sulla stabilità dei prezzi. "Un taglio di 50 punti avrebbe significato ignorare l’inflazione – dice l’analista – invece i 25 punti erano la mossa giusta. E aprono la porta a uno o due ulteriori tagli, non tre come qualcuno ipotizzava. Più di così, con i dati in arrivo e con le tariffe passate dal 3 al 18%, sarebbe stato eccessivo".

Inoltre, secondo Tognoli, il messaggio di Powell va oltre la singola decision e dà anche una spinta al mercato azionario, "perchè sta dicendo che lo sostiene, perché la ricchezza finanziaria è cruciale", osserva Tognoli. E aggiunge, "dall’altro lato, dà ossigeno alle imprese: con sgravi fiscali sugli investimenti e con prospettive di tassi più bassi anche sulla parte lunga della curva, attenua l’erosione dei margini dovuta ai costi più alti. Non è solo un taglio, è un gioco sulle aspettative".

Insomma, prudenza sì, ma con una strategia chiara. "L’incertezza sulle tariffe era enorme. Powell ha fatto bene a non muoversi prima: se avesse tagliato troppo presto avrebbe rischiato di dover tornare a rialzare. Ha mantenuto una politica moderatamente restrittiva e ora lascia intendere che nel 2025 e nel 2026 i tassi scenderanno ancora. Ovviamente, sempre con un punto interrogativo: può succedere di tutto". E chi spera in un taglio da 50 punti base resterà deluso. "Si andrà avanti con una sforbiciata di 25 p.b– dice Tognoli – a meno che non ci sia uno shock".

C'è poi il nodo sul rapporto Trump-Powell. Il presidente Usa non ha mai nascosto di voler silurare il capo della Banca centrale americana, ma riuscirà la Fed a restare comunque indipendente? "Trump è tutto fuorché stupido – osserva Tognoli – non avrebbe senso licenziare un membro del FOMC creando un caos (e nemmeno potrebbe ndr.).  Piuttosto, lascerà scadere i mandati e sostituirà gradualmente con uomini vicini a lui".

Ultimo capitolo: Bitcoin. Che effetto avranno i tagli sul prezzo? "Le crypto crescono per vari motivi", spiega l'analista. "Nel caso del Bitcoin, l’offerta è fissa: quando la rischiosità dei mercati cala, il suo valore tende a salire. E il taglio dei tassi in teoria lo favorisce. Però il comportamento dei mercati non è mai del tutto razionale: se aumenta la percezione di rischio - e basta pensare a tensioni geopolitiche come i droni russi in Polonia - il quadro cambia. Per questo il Bitcoin non può essere considerato un bene rifugio come l’oro".

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