Fiat, Marchionne stacca bonus di 1.320€ per operai di Melfi, Cassino e Sevel - Affaritaliani.it

Economia

Fiat, Marchionne stacca bonus di 1.320€ per operai di Melfi, Cassino e Sevel

Per gli stabilimenti di Pomigliano e Verrone l'importo del bonus Fiat sarà superiore

Arriva il premio produzione anche per gli operai italiani di Fca. Fiat Chrysler Automobiles erogherà ai dipendenti degli stabilimenti di Melfi e Cassino e della Sevel di Atessa un bonus retributivo medio di 1.320 euro nella busta paga di febbraio. In particolare, spiega in una nota il gruppo automobilistico, Fca ha comunicato oggi alle organizzazioni sindacali "i valori del bonus retributivo, che sara' erogato a febbraio a tutti i dipendenti italiani del gruppo, in relazione agli obiettivi di efficienza produttiva previsti dal Contratto specifico di lavoro". I risultati variano a seconda delle performance, misurate con il sistema WCM (World Class Manufacturing) e realizzate da ogni singola unita' produttiva. In tal senso, si spiega ancora nella nota, "a fronte della sostanziale conferma dei risultati del 2015 nei principali settori del gruppo, alcuni dei piu' importanti stabilimenti produttivi del Settore Auto, come ad esempio Melfi, Cassino o Sevel, hanno mantenuto o migliorato le loro performance e riceveranno importi medi di circa 1.320 euro. Pomigliano e Verrone hanno ribadito l'eccellenza ottenuta nel 2015 e riceveranno quindi un importo superiore".

"La nuova politica retributiva e' stata introdotta nel luglio del 2015 e prevede di far partecipare direttamente tutte le persone ai risultati di produttivita', qualita' e redditivita' nell'ambito del piano industriale dell'azienda", ricorda Fca sottolineando di aver "chiuso il 2016 con un ottimo risultato, superando gli obiettivi. L'azienda, con il fondamentale aiuto dei suoi dipendenti, e' sulla strada giusta per raggiungere i traguardi fissati per il 2018". Intanto, dopo Volkswagen e Renault tocca a Fca entrare nel mirino delle autorita' francesi e a prendere posizione contro le ennesime accuse per presunte violazione delle normative sulle emissioni inquinanti. La Direction Generale de la Concurrence, de la Consommation et de la Repression des Fraudes (DGCCRF) del Ministero dell'Economia francese ha deciso di trasmettere alla Procura della Repubblica di Parigi gli atti dell'inchiesta avviata su Fca per possibili violazioni degli standard sulle emissioni.

I funzionari del Ministero dell'Economia hanno terminato le indagini per verificare possibili frodi commesse da Fca sui suoi veicoli diesel e quindi trasmesso gli atti alle autorita' giudiziarie. Le indagini della DGCCRF, basate su prove effettuate UTAC e IFPEN, rientrano nel piu' ampio quadro di un'indagine avviata nel febbraio del 2016 su Volkswagen dopo lo scoppio del Dieselgate e nel novembre del 2016 su Renault. Nei casi di Volkswagen e Renault l'ufficio del procuratore di Parigi ha aperto una fascicolo d'inchiesta per presunte frodi. Sono invece ancora in corso le indagini, condotte sempre dalla DGCCRF, su altri produttori automobilistici. Il gruppo italo-statunitense, da mesi nel mirino delle autorita' francesi in particolare dopo l'esito definito preoccupante delle prove effettuate dall'agenzia IFPEN sulla Fiat 500X e finito nell'occhio del ciclone negli Stati Uniti per le accuse dell'Epa e in Germania per i rilievi mossi dal Ministero dei Trasporti, ha comunque respinto tutti gli addebiti provenienti da Parigi.

"Fca - afferma un portavoce - prende atto della decisione della DGCCRF di trasmettere al Pubblico Ministero il suo caso per ulteriori indagini riguardo a pretese violazioni delle norme a tutela dei consumatori nella vendita di veicoli diesel", ma "ribadisce che i suoi veicoli diesel sono pienamente conformi alle norme in materia di emissioni, come confermato dalla sola Autorita' competente riguardo alle omologazioni di Fca, il Ministero Italiano dei Trasporti". Fca "non e' ancora stata messa al corrente dei fatti che costituirebbero il fondamento dei rilievi mossi dalla DGCCRF e si augura di avere quanto prima l'opportunita' di poter rispondere", prosegue il rappresentante di Fca. "Sebbene non sia stata messa al corrente dei pretesi fatti, Fca ha gia' fornito ampia dimostrazione alla DGCCRF ed al Ministero dell'Ambiente del fatto che i risultati di taluni test condotti da IPFEN non corrispondono ai risultati dei test condotti dal Ministero dei Trasporti Italiano e dei test condotti da Fca. FCA esprime le sue piu' ampie riserve in merito a test effettuati su un singolo esemplare del modello interessato e secondo metodologie di prova non previste dalle normative attuali". Il gruppo italo-statunitense "continuera' a collaborare ad ogni inchiesta da parte di Autorita' competenti e ha piena fiducia che la questione verra' a tempo debito pienamente chiarita", conclude il portavoce.