Generali, rumors: cambia la governance. Focus sul ruolo di Mazzocco - Affaritaliani.it

Economia

Generali, rumors: cambia la governance. Focus sul ruolo di Mazzocco

I piani del Leone

di Andrea Deugeni
e Luca Spoldi 
 

In Generali è scattato il conto alla rovescia per giovedì 11 maggio quando il group ceo Philippe Donnet presenterà la strategia "per fare dell'asset management una fonte di profitto sostanziale". Così, gli analisti e gli operatori di Piazza Affari si interrogano sulla strada che il colosso di Trieste intende perseguire per "salire di taglia" ed evitare di finire comunque preda della tendenza al consolidamento che continua ad essere uno degli scenari su cui gli investitori scommettono per il settore finanziario e assicurativo europeo.

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Il gruppo vuole investire in particolare nel settore del risparmio gestito e dell'asset management (dove è presente in primis con Generali Investments), ma nessuna acquisizione sembra in vista a breve e crescere solo in modo organico rischia di rivelarsi una strada lunga e tortuosa anche per un gruppo che a fine marzo registrava masse sotto gestione per circa 530 miliardi di euro (di cui 384 miliardi riferiti a clientela istituzionale), in gran parte investite in reddito fisso e per la parte restante in azioni, immobili e liquidità. Masse che garantiscono al Leone di Trieste il primo posto tricolore tra le società di gestione monitorate da Assogestioni (Intesa Sanpaolo, al secondo posto, non supera i 380 miliardi di masse sotto gestione complessive, Pioneer Investments, al terzo posto, supera di poco i 145 miliardi), ma che nel mondo sono superate facilmente da colossi come BlackRock (prima società di gestione al mondo con oltre 4.400 miliardi di euro di patrimonio gestito a fine 2016), Vanguard (seconda con quasi 3.100 miliardi gestiti), Street Global Advisors (terza con 2.066 miliardi), Fidelity Investments (quarta con 1.830 miliardi) e BNY Mellon Investment Management (poco sotto la soglia dei 1.500 miliardi di euro).

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Generali non riesce a entrare neppure nelle prime 20 società al mondo del comparto, tra cui spiccano anche gruppi europei come Amundi (che a fine marzo scorso registrava 1.128 miliardi di patrimonio gestito), Legal & General Investment Management (1.012 miliardi a fine 2016), Natixis Gloal Asset Managment (oltre gli 831 miliardi), piuttosto che Deutsche Asset Management (746 miliardi). "Il fatto è che per accelerare sulla crescita potrebbero dover comprare società già presenti, col rischio di pagarle care", spiega ad Affaritaliani un operatore di Piazza Affari.

Prima però di provare a fare shopping, nel modo più oculato possibile, Trieste, secondo i rumors raccolti, metterà mano alla governance, riuscendo a "superare il modello federale e diventare una one company" europea, magari proponendo il modello di successo di Banca Generali in ognuno dei mercati principali in cui il gruppo unico, redistribuendo le deleghe e riducendo i "cento regni e troppi viceré" in cui è attualmente suddivisa l'attività del gruppo, conclude la fonte di Affaritaliani.

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Una visione che anche gli analisti di Intermonte sembrano condividere nel loro più recente report su Generali, quando sottolineano come dopo che Philippe Donnet ha "chiaramente indicato che il focus sarà sulla crescita organica, ci attendiamo delle indicazioni sulle future strategie dell'asset manager e sulla recente riorganizzazione, che ha visto la nomina a chief investment officer di Tim Ryan e di Aldo Mazzocco, ex Cdp, come amministratore delegato di Generali Real Estate" con riporto diretto allo stesso Ryan.

Mazzocco, aveva subito sottolineato lo stesso Donnet all'indomani della nomina, "è un grande professionista del real estate, con un'ottima esperienza ed è la persona giusta per gestire i nostri bellissimi asset immobiliari". Ma, commentano a Piazza Affari, riuscire a spremere di più di quanto non sia già stato fatto il patrimonio immobiliare del Leone "sarà dura": Generali, nota ancora la fonte, si è persa negli ultimi tre anni "una grande possibilità di intercettare il fiume di soldi uscito dalle banche ed in gran parte finiti a Banca Mediolanum, Azimut ed in parte alla stessa Banca Generali".

Un modo potrebbe essere quello di provare a seguire il modello adottato da DeA Capital, che con l'incorporazione, avvenuta nel 2011, di Fare Sgr in Fimit Sgr ha dato vita a IDeA Fimit Sgr Spa, divenuta l'immobiliare italiana leader in Europa con circa 8 miliardi di euro di masse gestite a fine settembre 2016 e 38 fondi gestiti (di cui 5 quotati). Anche così occorrerà attendere gli sviluppi della politica monetaria europea e l'impatto che l'eventuale graduale rimozione degli stimoli monetari produrrà sulla componente dei portafogli di Generali Investments investiti in bond per capire se Trieste riuscirà a recuperare il tempo perduto e ad approfittare di eventuali passi falsi dei concorrenti.

Al netto della cattura di un operatore già presente sul mercato del gestito (che però appare difficile anche in vista dei target ambiziosi sul monte dividendi appena confermati da Donnet), un ruolo potrebbe averlo anche la forte rete del Leone che fa da contatto con gli assicurati e di cui Generali, come fatto 20 anni fa con la controllata guidata da Gian Maria Mossa, potrebbe sfruttarne le potenzialità facendo leva sulla forza del brand. Sforzi a cui affiancare il progressivo inserimento di danarosi portofolio manager reclutati sul mercato. La strada è quella giusta, anche se senza il salto dimensionale con acquisizioni esterne in un mercato già strutturato come quello dell'asset management, dà i propri frutti non certamente nell'immediato. E Generali, se vuole dare un segnale al mercato, deve riuscire a far salire il contributo dei ricavi commissionali da risparmio gestito con una certa celerità.