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Economia
Germania, Buba: "Ai livelli pre-crisi quest'estate". In Italia consumi boom

La crisi dei microchip e le fiammate dei prezzi delle commodity non mettono a rischio il mega rimbalzo dell’economia delle due principali manifatture del Vecchio Continente: Germania e Italia. Sembra già lontano il deludente dato di martedì sul calo della produzione industriale (-1%) della locomotiva tedesca, un calo dovuto ai colli di bottiglia lunga la catena produttiva legati alla carenza di semiconduttori e legname. La Bundesbank infatti ha appena alzato le proprie stime di crescita per quest’anno e il 2022, stime che consentiranno al Paese di non deludere le aspettative che si fissano per i 12 mesi in corso in un range fra il 3,6% e il 4%.

Daniele Franco
 

Secondo banca centrale tedesca, il tasso di espansione dell’economia nel 2021 sarà del 3,7%, oltre la precedente stima del +3%. Ritmo che secondo l’istituto guidato da Jens Weidmann si manterrà sostenuto anche il prossimo anno visto che il Pil crescerà del 5,2% (dalla precedente stima del 4,5%). Un trend che ha spinto il numero uno della Buba ad affermare che "l'economia tedesca si sta lasciando alle spalle la crisi provocata dalla pandemia” e che Berlino, a differenza di quanti hanno spostato al prossimo anno il ritorno ai livelli pre-Covid, “potrà ritrovare gà “questa estate i suoi livelli pre-crisi”.

Le stime della Bundesbank prevedono che la pandemia sarà arginata rapidamente e in modo duraturo grazie alla campagna di vaccinazione e che le restrizioni verranno presto allentate. A dare sostegno all'economia teutonica contribuirà anche la politica fiscale, con il deficit che quest'anno sarà al 5%. La ripresa vedrà anche un aumento annuale dell'inflazione che nel 2021 toccherà quota 2,6% con punte del 4%, contro l'1,7% previsto in precedenza.

Jens Weidmann ape
 

Anche in Italia il quadro pare essere roseo: dopo che venerdì scorso l'Istat ha rivisto al rialzo le stime del Pil per il 2021 (a +4,7% dal +4%), martedì il ministro dell’Economia Daniele Franco ha nuovamente espresso ottimismo sulla ripresa in corso, spiegando, durante l’audizione alla Camera sul decreto Sostegni bis, che probabilmente potrà essere rivista al rialzo la stima governativa del Pil al +4,5% nel 2021, ma l'esecutivo farà eventualmente in maniera ufficiale questo passo solamente in autunno quando si tratterà di stilare la Nota di aggiornamento al Def (NaDef).

E sempre questa settimana, con il balzo dell'1,8%, segnato ad aprile, la produzione industriale italiana dopo cinque mesi di crescita consecutiva si è riporta al di sopra delle condzioni del febbraio 2020. Ancora più ottimista il presidente della Confindustria Carlo Bonomi, secondo cui la crescita sia quest’anno che il prossimo potrà essere superiore al 5%. Il motivo? Secondo l’economista Marco Fortis a trainare l’economia italiana più delle attese potrebbero essere i consumi, la cui dinamica potrebbe essere caratterizzata da un vero e proprio boom. Consumi (penalizzati lo scorso anno dal lockdown) sia dei residenti sia dei non residenti, legati a una forte ripresa post-Covid dei flussi turistici.  

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