Cipro, Berlino getta acqua sul fuoco: "Il salvataggio non è un modello"

Il ministro delle Finanze tedesco, Wolfang Schaeuble, ritiene che il salvataggio di Cipro - con il prelievo forzoso ai depositi superiori ai 100mila euro- non è un modello per i futuri programmi di aiuto ai Paesi dell'eurozona. "Cipro è e continuerà a essere un caso unico e speciale", ha detto il ministro in un'intervista al quotidiano popolare 'Bild'. Il titolare delle Finanze spiega che le due principali banche cipriote erano "di fatto insolventi" e inoltre che il governo di Nicosia non poteva "assicurare il denaro nei depositi" a causa dell'ipertrofia del settore bancario del Paese.
"Per questo sono dovuti intervenire in aiuto gli altri Paesi dell'Eurozona", ha aggiunto il ministro tedesco, ma l'Eurogruppo ha deciso anche che "i proprietari e i creditori partecipasse ai costi" del salvataggio, "cioè, quelli che avevano contribuito a creare la crisi". Schaeuble ha aggiunto che la decisione su Cipro non crea un precedente. "I depositi in Europa sono sicuri", ha sottolineato il ministro, chiarendo così anche la posizione del governo tedesco, la cui vaghezza nei giorni scorsi - dopo l''uscita' del presidente dell'Eurogruppo, Jeroen Djisselbloem - aveva contribuito a creare turbolenze sui mercati.
Non esiste il minimo rischio che l'Italia possa diventare una seconda Cipro. Lo afferma con decisione il ministro tedesco delle Finanze, Wolfgang Schaeuble (Cdu), rispondendo a una domanda della Bild, che nel titolo formula questo dubbio: "L'Italia puo' diventare la seconda Cipro, signor Schaeuble?". "No, non c'e' assolutamente alcuna ragione", ribatte con fermezza il ministro, ribadendo che "i risparmiatori tedeschi sono al sicuro e in Europa vogliamo migliorare ancora le regole. Cipro e' e rimane un caso particolare e unico". Schaeuble conferma che "i depositi fino a 100.000 euro sono protetti ovunque nell'Ue. In Germania e in molti altri Stati la garanzia va molto al di la' di questa somma".
Alla domanda se l'euro sia oggi piu' sicuro di quanto lo fosse tre anni fa, il ministro risponde affermativamente e precisa che "lo si e' constatato proprio nella crisi di Cipro, con le turbolenze che non hanno contagiato gli altri paesi del Sud Europa. All'inizio del 2012 la situazione era diversa, quando a causa delle imminenti elezioni in Grecia i tassi di interesse sono improvvisamente schizzati in alto in tutto il Sud Europa. Anche i mercati finanziari hanno capito che siamo meglio preparati. Abbiamo ottenuto molto". Quando gli viene chiesto se sia adesso piu' facile uscire dalla moneta unica, Schaeuble risponde di no, sottolineando che "piu' importante e' il fatto che siamo abbastanza forti per mantenere tutti a bordo". Il ministro nega poi che la moneta unica possa dividere il continente, in quanto "l'euro ha dato buona prova di se' anche nella crisi. Finora tutto si e' svolto in maniera molto migliore di come pensavano molti esperti. Nei libri di storia leggeremo che questa crisi ha avvicinato l'Europa ancora di piu'".